Reviews

Hitching Rides with Buddha by Will Ferguson

evergreen_rd's review against another edition

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adventurous funny lighthearted fast-paced

3.75

tends's review against another edition

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4.0

This travel book is less about the travel, in my opinion, and more about the people. Will talks with countless individuals along his way from the southern most point in Japan to the northern most point. Some of the conversations he has are down right forgettable but others are so deep, moving, sad, and inspirational that it well made up for it.

Will is kind of a jerk which makes the book almost more enjoyable. An asshole hitching rides across all of Japan. Well he's usually only a jerk when he needs to be.

I'm kind of a sucker for analyses of people so if you also suffer from the same addiction then read this book.

ryanjjames's review against another edition

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4.0

A fun book that provided a vicarious travel experience through the eyes of a fellow Canadian. Not only was this not a book about Buddha, but the author was fairly dismissive of Buddhism altogether. Once I got beyond that, it was a well written travelogue about hitchhiking the length of Japan. The storytelling had a Bill Bryson quality to it. It was interesting that the author was Canadian (ie a familiar world view to my own, albeit we wouldn’t see eye to eye on some things) but spent 5 years teaching English in Japan and had the benefit of speaking Japanese (which I could never hope to learn). This was an entertaining read.

stella_starstruck's review against another edition

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3.0

At times I really liked this book, and at other times, not so much. As a person who has been living in Japan for more than 24 years, there was a lot of truth in this book, and yet it felt like Will Ferguson was just missing the point.

I was a bit sad to see that he had skipped over my city on purpose, especially since the sakura blooming is supposed to be very good in my city. However, it is a small city and I'm glad that he didn't mess with the people I like around here.

I felt the book ended with more of a whimper than a bang. It didn't feel resolved. Did he learn anything about himself? Did he have words of wisdom for the people reading? Didn't seem like it.

I liked it, but won't be in any hurry to reread it.

littlesprite21's review against another edition

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adventurous funny inspiring reflective medium-paced

3.5

pianorunner421's review against another edition

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3.0

This was an interesting tour of Japan. I found many of the stories amusing and thought provoking.

malakhkelevra's review against another edition

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5.0

E' un libro che consiglio con tutto il cuore non soltanto a chi ama il Giappone ma anche a coloro che semplicemente cercano un libro ben scritto.

Lo scrittore riesce ad appassionare e a tirarci dentro il suo "viaggio", la sua "avventura", in maniera estremamente semplice.. Eccellente scrittore ma soprattutto persona estremamente simpatica pronta ad ironizzare su se stesso e sulla nostra cultura e allo stesso tempo su quella giapponese, senza mai offendere nè l'una nè l'altra.

Vivamente consigliato a tutti.

andergraphen's review against another edition

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5.0

Bellissimo racconto/saggio sul Giappone. La società, le persone, le vite, il passato è il presente, i luoghi. E i fiori di ciliegio. 8

artyemis's review against another edition

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4.0


William "Will" Ferguson è uno scrittore canadese, nato in Fort Vermilion, Alberta in Canada. Anche informandomi sul suo conto non sono riuscita a capire bene come sia finito in Giappone ad insegnare inglese, visto che sembra aver fatto studi di cinema all'università e niente che giustifichi un viaggio del genere nel paese del sol levante.
E' vero che lui stesso ammette di essere approdato in Giappone senza sapere assolutamente niente della lingua, ma scoprire che non aveva nemmeno le basi per insegnare l'inglese (a parte il fatto che sia la sua lingua madre, ma sapere una cosa non significa saperla insegnare) mi ha profondamente stupido. E' anche vero che non sapeva di studente di lingue, visto che dopo cinque anni dice di sapere il giapponese più o meno: "Conosco due alfabeti e mezzo" dice lui, per poi scoprire che la maggior parte delle cose che spara a caso e solo due giapponesi in tutto il suo viaggio hanno il coraggio di farglielo notare. Certo, ammetto che ci vuole una bella faccia tosta per viaggiare in un paese e parlare la lingua fingendo di saperla quando invece la si sa male! Avrà un gran dono da comunicatore? chi lo sa! da come parla del francese, cioè tirando a caso pronomi, maschile e femminile, ecc. direi che non potrà mai imparare una lingua al 100% visto l'impegno che ci mette.

Il viaggio di Will è stato fatto quasi rigorosamente in autostop. Era partito con assolutamente in autostop ma ha trasgredito almeno tre/quattro volte ovviamente, e non ci trovo niente di così tremendo anche se inizialmente lui cerca di "nascondere" la cosa dietro ad auto fiammanti e belle giapponesi che arrivano dal nulla a dargli un passaggio. Già girare in autostop è difficile, girare completamente in autostop sarebbe stato impossibile. Una cosa che mi ha fatto sorridere è il fatto che tutti i giapponesi che gli davano un passaggio gli chiedevano il perché del suo viaggio in autostop, credendo che non avesse abbastanza soldi per viaggiare normalmente, ma sopratutto che dicessero sempre: "i giapponesi non fanno salire gli autostoppisti!" ma come? se ti sei appena fermato tu! ed infatti a sentire lui in 15-20 minuti quasi sempre rimorchiava un passaggio cosa che sono assolutamente certa in Italia non succederebbe MAI! (c'è sempre da vedere se succederebbe oggi in Giappone, e ne dubito). I commenti poi erano sempre "non si fa l'autostop, è troppo pericoloso" seguiti da "il Giappone è un posto sicurissimo", evviva la coerenza insomma.

Will Ferguson è un viaggiatore un po' strano, chissà ad esempio se poi nella sua città c'è tornato in tempo? si perché se hai i giorni contati ed i soldi contati viaggiare come ha viaggiato lui è .. assurdo! già non ha pagato niente per i passaggi a parte quelle quattro volte in croce in cui ha preso taxi/treni/autobus (che appunto è successo quattro volte al massimo!) dove cavolo hai speso tutti quei soldi!? si lamenta di aver superato il budget ma pasa tre giorni a mangiare in un ristorante di super lusso che descrive come con cibo scarso e tutta apparenza (ma allora perché ci vai?!), o prende un caffè che sa già da prima sapere di fanga (ma non lo prendere allora, no?!) o va in un museo del sesso che descrive come orribile e carissimo. Quella del museo del sesso è una storia a parte. Prima dice di odiare i musei, e c'è da aggiunge che ho pena di lui dopo questa cosa. Ammetto che essendoci musei di praticamente ogni cosa dire di odiare i musei perché sono noiosi e perché dopo 12 anni non ci si dovrebbe più andare è per lo meno molto ignorante come cosa da dire. Ma oltretutto è molto ipocrita da parte sua dire che odia i musei ma visitarsi pagando un occhio della testa un museo del sesso solo per guardare varie riproduzioni giganti di vagine di legno, cosa che poi dice "se viaggiate con me non vi porterò mai a vedere vagine di legno!", spero che in Canada non esistano solo questo tipo di musei e che lui quindi non parli appunto per ignoranza. Anche perché va a vedere incontri di sumo, incontri di toro, ecc. ma ogni volta che va a teatro o deve andare nei musei si annoia a morte... che tristezza! non è che dopo 12 anni certe cose non si devono fare più, è che forse lui in quel lato è rimasto proprio a 12 anni.

Il libro non è nuovissimo, perciò immagino che le informazioni contenute vadano prese con le pinze. E' stato pubblicato per la prima volta nel 1998, che non sembra così lontano a vedero ma che sono effettivamente ben diciasette anni fa. Alcune cose infatti ho seri dubbi che capitino ancora! Ferguson ad esempio evita accuratamente le grandi città nel suo inseguimento del Sakura Zensen, però è comunque molto strano che in un mese di viaggio riesca ad incontrare solamente due occidentali e poi basta. Ok città grandi come Osaka, Kyoto o Tokyo non saranno di certo piene di stranieri come sarebbero delle città occidentali ma sicuramente ormai ai giorni nostri qualcuno ci sarà!

Mi piace che non dipinga i giapponesi come dei santi perfettini come invece alcuni amanti della cultura nipponica fanno sempre. Questa storia dei gaijing è tremendamente vera, ed anche se alcuni lo negano ("non è così per tutti!" "non lo fanno per cattiveria!" "sono razzisti ovunque, non solamente in Giappone!") io sorrido sempre e scuoto la testa con rassegnazione quando sento queste cose. Si, sono razzisti ovunque non solamente in Giappone, ma dato che stiamo parlando di Giappone perché nasconderlo sempre? Perché nascondersi dietro "i Giapponesi sono cordialissimi, veramente ospitali con gli stranieri" quando per ospitali si intende che ti guardano e guarderanno sempre e comunque come una persona che lì non dovrebbe esserci. Profetico infatti il vecchio che continua a chiedergli che cosa ci fa lui lì, ed anche dirgli che sta andando ad Hokkaido non lo convince come risposta perché la domanda non voleva sapere cosa faceva lì in quella città ma che cosa faceva uno straniero in Giappone.

Libro carino e divertente, un viaggio per il Giappone che fa riflettere ma anche sorridere. Lo dovevo leggere da un sacco di tempo ed onestamente sono felice di averlo finalmente preso in mano. Assolutamente consigliato!

princewales's review against another edition

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4.0

A cool book with a lot of wonderful stories full of humor, philosophy, silence. And another look at Japan :) And sakura.