3.73 AVERAGE

emotional reflective medium-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Complicated
Loveable characters: Complicated
Diverse cast of characters: Yes
Flaws of characters a main focus: Yes
emotional reflective sad
Strong character development: Yes
Diverse cast of characters: Yes

Si possono muovere numerose critiche a questo libro, dalla superficialità, ad un finale non all'altezza..a tante altre cose. Ma, in fondo, un libro deve trasmettere qualcosa e questo lo ha fatto. Sarà un po' per via del mio attuale stato d'animo, questo sentirmi così vulnerabile..ma tra queste righe ho rivissuto emozioni, ripercorso brividi e sentimenti. Consiglio di leggerlo a chi non è sopraffatto, disilluso dalla vita e dalla realtà.
emotional sad medium-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Yes
Loveable characters: Yes
Diverse cast of characters: Yes
Flaws of characters a main focus: No
emotional lighthearted medium-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Yes
Loveable characters: Complicated
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: Complicated
challenging dark emotional funny reflective medium-paced

È un romanzo che affronta in modo "leggero" tematiche che rappresentano ancor oggi un po' un taboo: masturbazione, circoncisione, sesso, tradimenti, scappatelle. Con il termine leggero (non me ne viene in mente uno più appropriato) intendo che gli argomenti sopra citati sono descritti come se fossero una cosa normale, come se non ci fosse differenza fra fare sesso e, che so... Mangiare.

Di grande impatto, per me è lo stile di scrittura che ho trovato colto, ma mai ampolloso. Colto, ma scorrevole nello stesso tempo, ecco.

Se, quindi, mi sono espressa in modo positivo per quanto riguarda lo stile di scrittura, non lo stesso posso dire dell'originalità della storia. La storia NON è originale non solo perché è stata già raccontata più e più volte ma anche perché potrebbe ripercorrere le tappe della vita di ognuno. Sono, infatti, avvenimenti in cui ciascuno potrebbe in qualche modo riconoscersi... Una scelta abbastanza furba, visto che questo avrà il certo risultato di tenere il lettore incollato alle pagine!

Con una copertina e un titolo come questi mi aspettavo qualcosa di diverso, magari un'analisi dell'oscenità e delle pulsioni sessuali in maniera inedita e invece tette (rigorosamente dalla quarta in poi) e culi ovunque ma pochissima sostanza. L'ho trovato comunque un libro piacevole, la scrittura di Missiroli mi piace, è scorrevole, acchiappa, appassiona. Ho trovato interessanti anche alcuni spunti di riflessione, irritanti alcuni passaggi e soprattutto ho sopportato con antipatia crescente Libero. Interessanti le citazioni letterarie ma mi sono sembrate forzate, pose intellettuali per dare un tono ai personaggi, tutti un po' scialbi e stereotipati (salvo per simpatia Madame Marsell, Anna e Marie)
La previdibile e repentina redenzione finale non ha fatto che peggiorare la situazione. In definitiva una lettura piacevole ma mi aspettavo qualcosa di più, come hanno detto già molti prima di me: buonista, forzatamente intellettuale ed anche un po' maschilista.

La foto di Erwin Blumenfeld troneggia sulla copertina, il titolo strizza l'occhio al lettore e il complesso è così esteticamente bello, intrigante e ben architettato che oserei dire sia l'unica cosa riuscita di Atti osceni in luogo privato. O, almeno, una delle poche.
Di storie di formazione siamo pieni fino al collo. Di sesso, pure. Unire i due elementi non risulta particolarmente originale; se poi vogliamo inserire, nel mezzo, anche una contrapposizione piuttosto ridondante tra purezza e oscenità, con tappe banali che scandiscono la fine della prima e l'inizio della seconda – e vogliamo anche mettere la retorica su quanto l'oscenità sia, in realtà, “un tumulto privato che i liberi vivono”, tanto per non essere costretti a mostrarla davvero in questo libro? – comprendiamo forse quanto il “già visto” e la mancanza assoluta, nell'ordine, di: genialità, quid creativo, profondità, abbia cominciato a stancare. A stancare me.
La storia vuole ricostruire la formazione sessuale dell'italo-francese Libero Marsell, dall'età puberale fino a quella adulta. Poche le figure maschili di riferimento – direi solo una, il padre –, moltissime invece quelle femminili da cui il protagonista è ugualmente attratto indipendentemente che si tratti della madre, dell'amica più grande o della ragazza di turno. La sua educazione è caratterizzata dal susseguirsi di queste donne e da un'ascesa verso l'oscenità che farebbe ridere a crepapelle Henri Miller. Ma cosa credete, sciocchi, sappiamo tutti che la vera oscenità è quella del cuore. Libero – che impiega tutta la vita a “meritarsi il suo nome” – gode, tronfio, della propria “meravigliosa indecenza”: aver spinto la propria ragazza a una palpatina con uno sconosciuto e averle detto “zitta, negra” durante un rapporto. È così che Libero, reo di fantasie che comprendono il tradimento – della sua ragazza, pergiunta – perde la purezza e si inoltra in un mondo torbido solo a parole.
In questo percorso è accompagnato, poi, da una serie di libri e film di alto spessore, per lo più accennati in un gioco intellettuale che non fa che rendere il protagonista irritante: quel declamato candore – maschera della presunta perversione – non può che essere fatto di cultura, libri, letteratura, Federico Fellini, addirittura della professione di educatore, e latente, sotto, c'è però il pensiero “impuro”. Tutto questo è raccontato in maniera così poco viva e graffiante che Libero sembra la caricatura di se stesso, un personaggiucolo senza verve che piacerà a tanti perché mai eccessivo, mai davvero trasgressivo, anzi così comune che a un pubblico “perbene” sembrerà di scorgere il riflesso di se stesso. L'impressione, in effetti, è proprio questa: che Libero sia costruito sull'italiano medio per rispettare il buon gusto di tutti, per non fare storcere il naso a nessuno, per accarezzare l'argomento della perversione accompagnandola però – ci mancherebbe altro – all'educazione sentimentale. L'esito è così terribilmente buonista che – scusate se lo ribadisco – non mi sorprende abbia colpito molti. Scrivere un libro carino – e in fondo Atti osceni in luogo privato lo è – non è difficile; scrivere un libro sconvolgente, intelligente, colto, raffinato e perturbante è cosa che appartiene solo al genio.
Potrei aggiungere, con un velo di cattiveria, che se la letteratura ha il potere di svelarci qualcosa di noi stessi – questa, per fortuna, non lo è – Missiroli dà poche speranze all'umanità: probabilmente è ridicola quanto il suo protagonista.
Ad aggravare la trama già scontata arriva poi l'inevitabile struttura ciclica che vede Libero padre dopo la dipartita dei genitori e il lieto fine dato dall'adultità e dal ricambio generazionale, momento in cui comincia a sentire di essere libero, per fortuna non necessariamente con la monogamia.
Nulla è raccontato con vera partecipazione, ma la prima parte risulta migliore rispetto alla seconda – quando il complesso comincia davvero a scadere nella banalità e i personaggi si rivelano delle macchiette che trapelano soltanto dalle azioni del protagonista, che è anche io narrante. Fatte le dovute eccezioni, non mi è dispiaciuta la ricercatezza stilistica: penso che l'autocompiacimento dell'autore, più che in questa, si palesi nella costruzione finto-trasgressiva di Libero, e lo sforzo – perché di sforzo si tratta, non certo di un'esternazione naturale e neanche criticamente studiata, piuttosto di un'ispirazione grossolana ma non disprezzabile – non dà esiti spesso tanto brutti. Credo anzi che lo stile renda più interessante una vicenda che, se fosse stata raccontata altrimenti, in quanto editor avrei personalmente cestinato.

Ho iniziato questo libro senza pretese e in una sera sono riuscita a leggerne metà. Pensavo di finirlo il giorno dopo ma ogni pagina pesava come un macigno e ho impiegato una settimana intera per leggere un centinaio di pagine che, normalmente, mi rubano al massimo tre ore.
La prima parte mi è piaciuta, era divertente, ma la seconda...per nulla.

Nota positiva: ho preso appunti dei titoli citati dall’autore, ho il carrello Amazon pieno!