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challenging
dark
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
wow just wow. These characters will stay with me for a long time.
dark
mysterious
reflective
slow-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
Some things are too terrible to grasp at once. Other things—naked, sputtering, indelible in their horror—are too terrible to really ever grasp at all. It is only later, in solitude, in memory, that the realization dawns: when the ashes are cold; when the mourners have departed; when one looks around and finds oneself—quite to one's surprise—in an entirely different world.
challenging
dark
emotional
informative
mysterious
reflective
slow-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
challenging
dark
informative
mysterious
reflective
sad
tense
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
Complicated
Flaws of characters a main focus:
Yes
This book was quite unique, and usually when i read slow-paced books they do not keep my attention for long. This one was different. It was gripping, and darker than any book I’ve read.
I also realized that this book was about how one action can really ruin your life and this book is a great perception of that
Just delicious from start to finish. Not an easy ready whether it be because of the length or the heavy reference to classical Greek and classics in general. But boy does Donna Tartt know how to craft an infectious atmosphere. Incredibly rich in detail with a cast of characters that are pretty much all awful but in a way you can't help but be wooed by. Just incredible stuff
Alcune parti mi hanno davvero catturato, con momenti sorprendenti e coinvolgenti, ma in altri punti la lettura è risultata un po' pesante e faticosa. Un libro che alterna grande fascino a tratti più lenti.
challenging
dark
mysterious
slow-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
Parliamo di un esordio, quindi di certo non mi aspettavo un libro perfetto; ma questo libro (e la Tartt con lui) hanno ricevuto talmente tante belle, entusiasmanti parole che non potevo non avere alte aspettative. So che è un libro polarizzante, che chi lo ha letto lo ama o lo odia alla follia, e qui mi allineo con il giudizio di chi lo ha definito un libro pretenzioso - aggiungo io, a tratti quasi esteta. Ma fosse stato solo questo il problema, forse una stellina in più avrei potuto concederla: avrei riconosciuto che il problema era mio e amici come prima.
Invece no, questo libro ha problemi ben peggiori di cui preoccuparsi. Primo fra tutti i suoi personaggi, che sono vuoti e mal caratterizzati, tanto che fino alla fine ho fatto fatica a distinguere l'uno dall'altro. Sono tutti caratterizzati più o meno allo stesso modo, se di caratterizzazione si può parlare: viziati, ricchi sfondati, alcolizzati e superficiali. È stato come guardare una foto sfocata, per tutta l'esperienza di lettura. E se possibile il nostro protagonista, il povero Richard, è il meno caratterizzato di tutti e la sua inutilità nel corso della storia è disarmante: si limita ad essere sballottato in giro per il campus eseguendo gli ordini di quello o dell'altro compagno, succube e superfluo. Bunny è forse il personaggio più riuscito, ma ahimè.
Per non parlare della totale mancanza di pathos e atmosfera. A un libro del genere, che aveva tutte le carte in regola per essere un ottimo dark academia, non posso perdonare la totale mancanza di cura da parte della Tartt nella creazione di un'ambientazione immersiva. Il mio non legare con nessuno dei personaggi è stato letale: il mio viaggio ad Hampden è stato a dir poco deludente, e di ciò che sarebbe successo al gruppo, mi sono resa conto, mi importava poco o nulla. Una cosa che io ritengo gravissima, perché quando c'è di mezzo un delitto la noia è l'ultimo sentimento che un romanzo dovrebbe suscitare.
Durante la lettura non riuscivo a non fare continui paragoni con un libro dello stesso genere e che ho amato invece moltissimo, "If we were villains" di M.L. Rio. Parte esattamente dalle stesse premesse, ma a differenza della Tartt non sbaglia un colpo. Forse se avessi invertito l'ordine di lettura avrei dato a questo un voto più generoso, ma il confronto è stato per quanto mi riguarda impietoso. È dura, perché io davvero volevo che questo libro mi piacesse. Ma "Dio di illusioni" è stata una delle delusioni più cocenti di quest'anno, e mi dispiace.
Invece no, questo libro ha problemi ben peggiori di cui preoccuparsi. Primo fra tutti i suoi personaggi, che sono vuoti e mal caratterizzati, tanto che fino alla fine ho fatto fatica a distinguere l'uno dall'altro. Sono tutti caratterizzati più o meno allo stesso modo, se di caratterizzazione si può parlare: viziati, ricchi sfondati, alcolizzati e superficiali. È stato come guardare una foto sfocata, per tutta l'esperienza di lettura. E se possibile il nostro protagonista, il povero Richard, è il meno caratterizzato di tutti e la sua inutilità nel corso della storia è disarmante: si limita ad essere sballottato in giro per il campus eseguendo gli ordini di quello o dell'altro compagno, succube e superfluo. Bunny è forse il personaggio più riuscito, ma ahimè.
Per non parlare della totale mancanza di pathos e atmosfera. A un libro del genere, che aveva tutte le carte in regola per essere un ottimo dark academia, non posso perdonare la totale mancanza di cura da parte della Tartt nella creazione di un'ambientazione immersiva. Il mio non legare con nessuno dei personaggi è stato letale: il mio viaggio ad Hampden è stato a dir poco deludente, e di ciò che sarebbe successo al gruppo, mi sono resa conto, mi importava poco o nulla. Una cosa che io ritengo gravissima, perché quando c'è di mezzo un delitto la noia è l'ultimo sentimento che un romanzo dovrebbe suscitare.
Durante la lettura non riuscivo a non fare continui paragoni con un libro dello stesso genere e che ho amato invece moltissimo, "If we were villains" di M.L. Rio. Parte esattamente dalle stesse premesse, ma a differenza della Tartt non sbaglia un colpo. Forse se avessi invertito l'ordine di lettura avrei dato a questo un voto più generoso, ma il confronto è stato per quanto mi riguarda impietoso. È dura, perché io davvero volevo che questo libro mi piacesse. Ma "Dio di illusioni" è stata una delle delusioni più cocenti di quest'anno, e mi dispiace.
challenging
dark
emotional
tense
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
emotional
reflective
tense
medium-paced