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Puntuación: 4 estrellas
Esto ya es otra historia. Cualquiera que revise mis reseñas de los libros de la trilogía, sabrá de inmediato que no me han terminado de convencer. Se dejan leer, son amenos y mantienen el interés, pero no ha dado con las teclas de lo que a mí me gusta en un libro. Estoy casi segura de que mi principal problema ha sido que Jude fuese la protagonista, porque, aunque me parece muy buen personaje, me parece una mala narradora para seguirla en primera persona. Cardan, por otro lado, se me antojaba más interesante de explorar, cosa de la que apenas tenemos oportunidad en la saga.
Este recopilatorio de relatos cortos corrige eso, y no puedo estar más agradecida. Como suponía, ver Faerie desde los ojos de Cardan es bastante más gratificante que desde los de Jude, y observar el mundo humano desde su perspectiva también es interesante. Estoy acostumbrada a que la humana sea quien experimente la magia, a las descripciones grandilocuentes y al asombro, pero ver a un habitante de Faerie enfrentándose a los mapas desactualizados y a las pizzas es como un soplo de aire fresco. Además, ya vaticinaba que ahondar en Cardan merecía la pena, y en este pequeño librito de apenas 100 páginas se le da más tridimensionalidad que en las 1000 páginas de la saga completa.
No es que las historias en sí sean especialmente interesantes o sorprendentes, y es que un libro tan corto no da para mucho tampoco, aunque sí que hay un par de mensajes importantes entre sus páginas. Además, lo importante es leerlo sabiendo qué es lo que se va a encontrar: no es un retelling desde el punto de vista de Cardan, ni tampoco una historia cargada de peso y trascendencia para la saga, sino un recopilatorio de pequeñas escenas que aportan profundidad al personaje protagonista. Con eso en mente, se disfruta bastante, y para mí, personalmente, es el mejor libro de The Folk of the Air.
Esto ya es otra historia. Cualquiera que revise mis reseñas de los libros de la trilogía, sabrá de inmediato que no me han terminado de convencer. Se dejan leer, son amenos y mantienen el interés, pero no ha dado con las teclas de lo que a mí me gusta en un libro. Estoy casi segura de que mi principal problema ha sido que Jude fuese la protagonista, porque, aunque me parece muy buen personaje, me parece una mala narradora para seguirla en primera persona. Cardan, por otro lado, se me antojaba más interesante de explorar, cosa de la que apenas tenemos oportunidad en la saga.
Este recopilatorio de relatos cortos corrige eso, y no puedo estar más agradecida. Como suponía, ver Faerie desde los ojos de Cardan es bastante más gratificante que desde los de Jude, y observar el mundo humano desde su perspectiva también es interesante. Estoy acostumbrada a que la humana sea quien experimente la magia, a las descripciones grandilocuentes y al asombro, pero ver a un habitante de Faerie enfrentándose a los mapas desactualizados y a las pizzas es como un soplo de aire fresco. Además, ya vaticinaba que ahondar en Cardan merecía la pena, y en este pequeño librito de apenas 100 páginas se le da más tridimensionalidad que en las 1000 páginas de la saga completa.
No es que las historias en sí sean especialmente interesantes o sorprendentes, y es que un libro tan corto no da para mucho tampoco, aunque sí que hay un par de mensajes importantes entre sus páginas. Además, lo importante es leerlo sabiendo qué es lo que se va a encontrar: no es un retelling desde el punto de vista de Cardan, ni tampoco una historia cargada de peso y trascendencia para la saga, sino un recopilatorio de pequeñas escenas que aportan profundidad al personaje protagonista. Con eso en mente, se disfruta bastante, y para mí, personalmente, es el mejor libro de The Folk of the Air.
adventurous
emotional
fast-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes
"Villains were wonderful."
"You don't think monster girls and wicked boys deserve love?"
I love my traumatized, irreverent little trash king and definitely enjoyed this time spent with him
"You don't think monster girls and wicked boys deserve love?"
I love my traumatized, irreverent little trash king and definitely enjoyed this time spent with him
emotional
lighthearted
fast-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Complicated
Flaws of characters a main focus:
Yes
lighthearted
reflective
fast-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Complicated
Flaws of characters a main focus:
Yes
This book is a fun addition and I loved seeing scenes from the series from Cardan’s point of view. But the best part was the gorgeous illustrations throughout the story!
adventurous
funny
hopeful
lighthearted
reflective
fast-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Complicated
Flaws of characters a main focus:
Yes
“You don’t think monster girls and wicked boys deserve love?”
BSKAJSKSNDKENSKDKSNEKWKWMWJ
SO SO FCKING GOOD!!!
Also feeling really bad because my journey with Jude and Cardan came to an end.
"It was nice while it lasted tho"
BSKAJSKSNDKENSKDKSNEKWKWMWJ
SO SO FCKING GOOD!!!
Also feeling really bad because my journey with Jude and Cardan came to an end.
"It was nice while it lasted tho"
Premettendo che questa serie a me è piacuta tantissimo (anche se riconosco i suoi difetti), possiamo dire che sto libro è stato scritto più che altro per "umanizzare" e redimere Cardan?
Cioè, Cardan è un personaggio che dal primo libro nasce come malvagio, odioso ed egoista, nonchè bullizzatore seriale. Poi da quando inizia ad avvicinarsi a Jude, pian pianino inizia a cambiare fino a diventare leggermente migliore nel capitolo finale, anche se ancora abbastanza indifferente al resto del mondo e alla politica del regno, non fosse per Jude che gli alita sul collo.
Quindi, la cosa che mi ha dato fastidio, sinceramente, è stato che per l'ennesima volta, come in tanti altri libri (vedi Rhys per esempio) si è preso il villain di turno per trasformarlo in tutt'altro rispetto a ciò che era nato per essere (e in questa novella si conclude sostanzialmente ancora meglio il processo che si è visto lungo la serie).
Alla fine quello che Holly fa in questo libro, come tante altre autrici allergiche a villain autentici, è riprendere episodi che aveva usato precedentemente per affermare la malvagità del personaggio e rovesciarli dietro le quinte per mostrare che, in fondo, il nostro mostro tanto cattivo non era e che dietro il suo essere uno stronzo c'erano mille altre motivazioni e quindi bisogna perdonarlo per forza ecc...
Al di là del proprio pensiero al riguardo, il punto che più mi interessa è però questo:
Maaaa tipo tenere un villain per quello che è, senza per forza fargli fare una sorta di "redenzione" era chiedere troppo? Ma perchè gli stronzi ed egoisti di sentimenti non ne provano? Bisogna per forza dargli un qualche lato buono per farlo funzionare sto personaggio? Che palleeeee
E in ultima nota, sopratutto visto che qui stiamo parlando non di un umano, ma di un fae (e Holly Black è una che il folklore lo mastica, quindi la loro rappresentazione dovrebbe mantenere certi standard, che in altri casi nel libro ci sono) perchè alla fine decidere di umanizzarlo così tanto? Personalmente penso che cambiare così tanto Cardan sia stato uno sbaglio, come anche insieme allo sviluppo della relazione (con basi abbastanza controverse, per non dire abusive) tra Jude e Cardan, che rimangono per me uno degli errori più grandi della storia.
Cioè, Cardan è un personaggio che dal primo libro nasce come malvagio, odioso ed egoista, nonchè bullizzatore seriale. Poi da quando inizia ad avvicinarsi a Jude, pian pianino inizia a cambiare fino a diventare leggermente migliore nel capitolo finale, anche se ancora abbastanza indifferente al resto del mondo e alla politica del regno, non fosse per Jude che gli alita sul collo.
Quindi, la cosa che mi ha dato fastidio, sinceramente, è stato che per l'ennesima volta, come in tanti altri libri (vedi Rhys per esempio) si è preso il villain di turno per trasformarlo in tutt'altro rispetto a ciò che era nato per essere (e in questa novella si conclude sostanzialmente ancora meglio il processo che si è visto lungo la serie).
Alla fine quello che Holly fa in questo libro, come tante altre autrici allergiche a villain autentici, è riprendere episodi che aveva usato precedentemente per affermare la malvagità del personaggio e rovesciarli dietro le quinte per mostrare che, in fondo, il nostro mostro tanto cattivo non era e che dietro il suo essere uno stronzo c'erano mille altre motivazioni e quindi bisogna perdonarlo per forza ecc...
Al di là del proprio pensiero al riguardo, il punto che più mi interessa è però questo:
Maaaa tipo tenere un villain per quello che è, senza per forza fargli fare una sorta di "redenzione" era chiedere troppo? Ma perchè gli stronzi ed egoisti di sentimenti non ne provano? Bisogna per forza dargli un qualche lato buono per farlo funzionare sto personaggio? Che palleeeee
E in ultima nota, sopratutto visto che qui stiamo parlando non di un umano, ma di un fae (e Holly Black è una che il folklore lo mastica, quindi la loro rappresentazione dovrebbe mantenere certi standard, che in altri casi nel libro ci sono) perchè alla fine decidere di umanizzarlo così tanto? Personalmente penso che cambiare così tanto Cardan sia stato uno sbaglio, come anche insieme allo sviluppo della relazione (con basi abbastanza controverse, per non dire abusive) tra Jude e Cardan, che rimangono per me uno degli errori più grandi della storia.
adventurous
lighthearted
relaxing
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Loveable characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes
adventurous
relaxing
medium-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes