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chiaroscuraa's review against another edition
5.0
la modernità irrompe nella Sicilia di fine Ottocento - ed è una caduta
anitram_03's review against another edition
emotional
inspiring
sad
slow-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? It's complicated
4.25
z0ru4's review against another edition
4.0
Superate le prime 50/60 pagine la lettura si è fatta più coinvolgente. Mi sono anche un po' emozionata sul finale :')
cvrlybcck's review against another edition
informative
reflective
sad
slow-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? No
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? Yes
3.25
ellachis's review against another edition
4.0
“...non sapevo nulla, e qui non volevo starci, ma ora che so ogni cosa devo andarmene.”
È ‘Ntoni a dirlo,guardando la sua casa e ricordandosi di quel che è stato e le sue sono parole tristi, che mi hanno rivelato la bellezza delle pagine di questo romanzo.
È ‘Ntoni a dirlo,guardando la sua casa e ricordandosi di quel che è stato e le sue sono parole tristi, che mi hanno rivelato la bellezza delle pagine di questo romanzo.
chipnoa's review against another edition
reflective
sad
slow-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? It's complicated
2.0
marta_basile's review against another edition
reflective
sad
medium-paced
- Plot- or character-driven? Plot
- Strong character development? Yes
4.75
ozu_teapot's review against another edition
Niente, non è il momento.
Questa non è una recensione, e la mia non è stata un'effettiva lettura, sono state cento pagine lette assolutamente alla cazzo.
Cosa che mi disturba parecchio.
Non è che fossi partita con l'assoluta convinzione che Verga non meritasse una lettura seria (ma che razza di persona sarei, wtf), o magari già sconfitta in partenza a pensare che sicuramente avrei dovuto sorbirmi la noiosaggine delle noiosaggini. Io ero partita assolutamente fiduciosa, con quella classica trepidazione da lettore che non sa cosa gli riserverà la lettura e vuole davvero saperlo.
Potrei dare un sacco di giustificazioni sul perché alla fine io e Verga abbiamo deciso di separarci, senza concludere nemmeno quello che ci stavamo dicendo.
Cercherò di non parlare a vanvera e andrò dritto al primo motivo, quello più evidente e vero: non ho la testa. Questa settimana è stata massacrante, non ho praticamente fatto altro che studiare e le poche pagine che ho dedicato a Verga sono state frutto di una lettura completamente spezzettata, poco partecipe e assolutamente distratta.
E potrei dare ulteriori giustificazioni al perché io abbia letto così.
Le sbrigherò in modo insolitamente veloce e sloggerò da qui.
1 - Lo scarso feeling tra me e la letteratura italiana, specie se si tratta di classici. A parte alcuni autori, niente, non andiamo d'accordo. Non ci troviamo a livello di sensibilità, modi di pensare, usi etc. Tutto ciò ha qualcosa di buffo, dato che io in fondo non mi sono mai mossa da questo paese, se non per qualche gita turistica. Eppure io non mi sono mai sentita italiana, nemmeno nella vita di tutti i giorni. Io fondamentalmente in queste cose non mi sento proprio. Cosmopolita in modo inconsapevole, dai.
Sono completamente ignorante in materia di dialetti, non conosco né quello piemontese.. né nello specifico quello del mio paese. Capisco solo qualcosina di calabrese quando mio padre parla con la sua famiglia. E sinceramente non ho mai nutrito un sincero interesse verso questa nostra peculiarità linguistica (adesso vado a prendere il giubbotto antiproiettili).
Non sono attaccata a nessun tipo di tradizione, se non ad abitudini abbastanza radicate in famiglia (se le volete chiamare "tradizioni"). E in generale le tradizioni delle varie regioni italiane mi interessano fino ad un certo punto, neanche qui sincere passioni.
Verga è profondamente italiano, e io nel momento in cui devo leggere con il contagocce, non riesco proprio a lasciarmi trasportare da lui. Il tempo diventa prezioso e all'improvviso Verga non è il compagno migliore, per quanto cerchiamo di venirci incontro.
2 - Sinceramente io e Verga non siamo MAI stati pappa e ciccia. Riconosco il suo valore, ma il suo modo di scrivere non mi ha mai coinvolto, a volte crea immagini che per un attimo mi staccano da terra, ma non c'è mai un contatto saldo fra me e lui. Anche ne I Malavoglia, specialmente quando descrive il mare. In quei momenti mi piaceva davvero un sacco, e in generale non ho trovato la lettura particolarmente tediosa o altro, come invece pensavo. Solo che davvero, fra la miriade di personaggi presentati nel giro di due o tre capitoli ho cominciato a non capirci più niente, e fra la mia scarsa concentrazione e l'incompatibilità istintiva è diventato inutile andare avanti, una completa perdita di tempo.
So perfettamente cosa rappresenta per la letteratura italiana, mi hanno tartassato per un intero anno scolastico sulle sue novelle e sul suo pensiero. Due anni fa dissi che non mi piaceva perché era fin troppo attaccato alla realtà a livello stilistico e di temi per me, dissi precisamente che era troppo "rude". Ora se ci ripenso mi viene un po' il senso di colpa, ma ai quei tempi (per me sono anni luce) ero decisamente meno matura di adesso. Probabilmente adesso lo leggerei e, nelle circostanze adeguate, lo apprezzerei invece. Chissà, però ormai s'è capito che ho scelto il momento sbagliato. Sono entrata nella fase emergency, e mi ritrovo costretta a liquidare Verga con un "riprovi la prossima volta, magari le va meglio". Solo mea culpa, ho bisogno di qualcosa di diverso al momento.
Piuttosto che fare una lettura svogliata e disattenta, quindi inutile, preferisco rimandare. Anche perché di tempo veramente libero non ne avrò per almeno un mesetto.
Fa strano, in realtà, io che mi ostino a finire i libri anche se non mi stanno piacendo per niente. Però, come dire, in certe situazioni è stupido fare il contrario, mi pare proprio una questione di rispetto nei confronti dell'autore (ormai morto, ma per me esiste sempre).
PS: AVEVO DETTO CHE SAREI STATA VELOCE, PERCHE' NON L'HO FATTO?
Sempre la solita.
Questa non è una recensione, e la mia non è stata un'effettiva lettura, sono state cento pagine lette assolutamente alla cazzo.
Cosa che mi disturba parecchio.
Non è che fossi partita con l'assoluta convinzione che Verga non meritasse una lettura seria (ma che razza di persona sarei, wtf), o magari già sconfitta in partenza a pensare che sicuramente avrei dovuto sorbirmi la noiosaggine delle noiosaggini. Io ero partita assolutamente fiduciosa, con quella classica trepidazione da lettore che non sa cosa gli riserverà la lettura e vuole davvero saperlo.
Potrei dare un sacco di giustificazioni sul perché alla fine io e Verga abbiamo deciso di separarci, senza concludere nemmeno quello che ci stavamo dicendo.
Cercherò di non parlare a vanvera e andrò dritto al primo motivo, quello più evidente e vero: non ho la testa. Questa settimana è stata massacrante, non ho praticamente fatto altro che studiare e le poche pagine che ho dedicato a Verga sono state frutto di una lettura completamente spezzettata, poco partecipe e assolutamente distratta.
E potrei dare ulteriori giustificazioni al perché io abbia letto così.
Le sbrigherò in modo insolitamente veloce e sloggerò da qui.
1 - Lo scarso feeling tra me e la letteratura italiana, specie se si tratta di classici. A parte alcuni autori, niente, non andiamo d'accordo. Non ci troviamo a livello di sensibilità, modi di pensare, usi etc. Tutto ciò ha qualcosa di buffo, dato che io in fondo non mi sono mai mossa da questo paese, se non per qualche gita turistica. Eppure io non mi sono mai sentita italiana, nemmeno nella vita di tutti i giorni. Io fondamentalmente in queste cose non mi sento proprio. Cosmopolita in modo inconsapevole, dai.
Sono completamente ignorante in materia di dialetti, non conosco né quello piemontese.. né nello specifico quello del mio paese. Capisco solo qualcosina di calabrese quando mio padre parla con la sua famiglia. E sinceramente non ho mai nutrito un sincero interesse verso questa nostra peculiarità linguistica (adesso vado a prendere il giubbotto antiproiettili).
Non sono attaccata a nessun tipo di tradizione, se non ad abitudini abbastanza radicate in famiglia (se le volete chiamare "tradizioni"). E in generale le tradizioni delle varie regioni italiane mi interessano fino ad un certo punto, neanche qui sincere passioni.
Verga è profondamente italiano, e io nel momento in cui devo leggere con il contagocce, non riesco proprio a lasciarmi trasportare da lui. Il tempo diventa prezioso e all'improvviso Verga non è il compagno migliore, per quanto cerchiamo di venirci incontro.
2 - Sinceramente io e Verga non siamo MAI stati pappa e ciccia. Riconosco il suo valore, ma il suo modo di scrivere non mi ha mai coinvolto, a volte crea immagini che per un attimo mi staccano da terra, ma non c'è mai un contatto saldo fra me e lui. Anche ne I Malavoglia, specialmente quando descrive il mare. In quei momenti mi piaceva davvero un sacco, e in generale non ho trovato la lettura particolarmente tediosa o altro, come invece pensavo. Solo che davvero, fra la miriade di personaggi presentati nel giro di due o tre capitoli ho cominciato a non capirci più niente, e fra la mia scarsa concentrazione e l'incompatibilità istintiva è diventato inutile andare avanti, una completa perdita di tempo.
So perfettamente cosa rappresenta per la letteratura italiana, mi hanno tartassato per un intero anno scolastico sulle sue novelle e sul suo pensiero. Due anni fa dissi che non mi piaceva perché era fin troppo attaccato alla realtà a livello stilistico e di temi per me, dissi precisamente che era troppo "rude". Ora se ci ripenso mi viene un po' il senso di colpa, ma ai quei tempi (per me sono anni luce) ero decisamente meno matura di adesso. Probabilmente adesso lo leggerei e, nelle circostanze adeguate, lo apprezzerei invece. Chissà, però ormai s'è capito che ho scelto il momento sbagliato. Sono entrata nella fase emergency, e mi ritrovo costretta a liquidare Verga con un "riprovi la prossima volta, magari le va meglio". Solo mea culpa, ho bisogno di qualcosa di diverso al momento.
Piuttosto che fare una lettura svogliata e disattenta, quindi inutile, preferisco rimandare. Anche perché di tempo veramente libero non ne avrò per almeno un mesetto.
Fa strano, in realtà, io che mi ostino a finire i libri anche se non mi stanno piacendo per niente. Però, come dire, in certe situazioni è stupido fare il contrario, mi pare proprio una questione di rispetto nei confronti dell'autore (ormai morto, ma per me esiste sempre).
PS: AVEVO DETTO CHE SAREI STATA VELOCE, PERCHE' NON L'HO FATTO?
Sempre la solita.
andergraphen's review against another edition
3.0
Bellissimo romanzo. Uno spaccato della vita dei poveri contadini in un luogo ai bordi del nascente stato italiano con tutte le sue contraddizioni e difficoltà. Un classico da leggere. 8
serenahil95's review against another edition
5.0
È semplicemente meraviglioso. Che altro c’è da dire.