giovydsb's review against another edition

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3.0

Di Gončarov si riconosce in questo libro la scrittura raffinata e l'intelligenza dello stile, soprattutto nei dialoghi, che sono, a mio parere, il cuore pulsante del romanzo. Questo è, perciò, un romanzo godibile, ben scritto, ben pensato. Forse un po' troppo pensato, nel senso che si sente la volontà dell'autore di far scontrare due visioni del mondo, e i due protagonisti sembrano a volte delle marionette portatrici di un'idea, soprattutto Aleksandr, che ha dei tratti quasi caricaturali.

Il confronto con Oblomov, il romanzo che Gončarov scriverà qualche anno più tardi, è impietoso: Oblomov è un capolavoro, forse il classico russo più sottovalutato, mentre questo è semplicemente un bel libro, un romanzo più leggero, un po' esercizio di stile un po' embrione di Oblomov (ci sono dei passaggi e dei particolari che i lettori del capolavoro gončaroviano riconosceranno). Resta il fatto che Gončarov sa scrivere, e sa scrivere dell'animo umano con onestà. Quando non cade nel caricaturale è capace di restituire i moti interiori con lucidità e precisione. È questo che rende il romanzo la «delizia» a cui Tolstoj si riferisce nella citazione riportata in copertina. Aggiunge Tolstoj «leggetelo tutti». Ok. Ma leggete anche Oblomov. Leggete soprattutto Oblomov. Questa in realtà è una recensione che vuole spingere a leggere Oblomov. Adesso ripeterò un sacco di volteOblomov:Oblomov Oblomov Oblomov Oblomov Oblomov Oblomov, sperando di prendervi per sfinimento. Leggete Oblomov!
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