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Romanzo storico? Davvero?
No.
L’unica cosa decente è la bibliografia su Leonardo da Vinci consigliata nella nota dell’autore!
No.
L’unica cosa decente è la bibliografia su Leonardo da Vinci consigliata nella nota dell’autore!
funny
informative
mysterious
medium-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
No
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
1493. Milano è sotto la guida di Ludovico il Moro che sta riportando la città agli antichi splendori. Alla corte di Ludovico vive e opera un genio incontrastato del suo tempo, Leonardo da Vinci. Tra intrighi di corte, cene, feste e tradimenti, si consuma un delitto a cui Leonardo dovrà trovare una spiegazione.
A me piace molto il modo di scrivere di Malvaldi, la sua pungente ironia toscana, le sue macchiette, i suoi personaggi. Ovviamente sapevo che in questo romanzo non avrei trovato lo stesso tipo di scrittura che mi ha allietato nella lettura degli altri suoi romanzi. Sapevo anche che si trattava di un romanzo storico, quindi non di facile approccio.
E dopo averlo letto posso dire che in parte ha soddisfatto le mie aspettative e in parte le ha deluse.
Malvaldi ha fatto un gran lavoro di ricerca storica, curata nei dettagli, ha adottato quello che si suppone fosse il modo di parlare e di scrivere del tempo. Ha mantenuto intatta la sua ironia, soprattutto quando irrompe nel racconto con un suo commento (che pare quasi di sentirne la voce) o con una celia. Descrive la Milano dell'epoca in maniera mirabile mettendo in evidenza, tra le altre cose, un problema che è rimasto intatto negli anni, il traffico caotiche che affliggeva e affligge il capoluogo lombardo. Malvaldi ha fatto uno studio minuzioso di tanti piccoli particolari, che piccoli non sono per niente, spiegando per esempio come venissero creati i colori o come venissero lavorati i metalli.
Ma nonostante ciò, il romanzo non mi ha conquistata. La parte gialla del racconto è relegata in su secondo piano, quasi fosse solo la scusa per parlare dei due protagonisti indiscussi, Leonardo e Ludovico.
Malvaldi ha usato uno stile narrativo che, nelle sue intenzioni, probabilmente, voleva rendere più fluida la lettura, cioè lo sfumare da un episodio all'altro, laddove ne finisce uno con le stesse parole e la stessa azione ne inizia un secondo. Questo escamotage ha, però, creato più di una confusione in me, e spesso ho dovuto riprendere il filo della narrazione per capire chi stesse parlando di cosa, a causa, forse, anche dei numerosissimi personaggi che popolano il racconto.
Concludendo, il romanzo non mi ha del tutto convinto, nonostante sia comunque ben fatto e molto elaborato. Forse lo avrei preferito un pò più scorrevole e semplice e più concentrato su Leonardo detective.
A me piace molto il modo di scrivere di Malvaldi, la sua pungente ironia toscana, le sue macchiette, i suoi personaggi. Ovviamente sapevo che in questo romanzo non avrei trovato lo stesso tipo di scrittura che mi ha allietato nella lettura degli altri suoi romanzi. Sapevo anche che si trattava di un romanzo storico, quindi non di facile approccio.
E dopo averlo letto posso dire che in parte ha soddisfatto le mie aspettative e in parte le ha deluse.
Malvaldi ha fatto un gran lavoro di ricerca storica, curata nei dettagli, ha adottato quello che si suppone fosse il modo di parlare e di scrivere del tempo. Ha mantenuto intatta la sua ironia, soprattutto quando irrompe nel racconto con un suo commento (che pare quasi di sentirne la voce) o con una celia. Descrive la Milano dell'epoca in maniera mirabile mettendo in evidenza, tra le altre cose, un problema che è rimasto intatto negli anni, il traffico caotiche che affliggeva e affligge il capoluogo lombardo. Malvaldi ha fatto uno studio minuzioso di tanti piccoli particolari, che piccoli non sono per niente, spiegando per esempio come venissero creati i colori o come venissero lavorati i metalli.
Ma nonostante ciò, il romanzo non mi ha conquistata. La parte gialla del racconto è relegata in su secondo piano, quasi fosse solo la scusa per parlare dei due protagonisti indiscussi, Leonardo e Ludovico.
Malvaldi ha usato uno stile narrativo che, nelle sue intenzioni, probabilmente, voleva rendere più fluida la lettura, cioè lo sfumare da un episodio all'altro, laddove ne finisce uno con le stesse parole e la stessa azione ne inizia un secondo. Questo escamotage ha, però, creato più di una confusione in me, e spesso ho dovuto riprendere il filo della narrazione per capire chi stesse parlando di cosa, a causa, forse, anche dei numerosissimi personaggi che popolano il racconto.
Concludendo, il romanzo non mi ha del tutto convinto, nonostante sia comunque ben fatto e molto elaborato. Forse lo avrei preferito un pò più scorrevole e semplice e più concentrato su Leonardo detective.
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
No
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
No
La trama parte praticamente da pagina 80 ed è portata avanti da personaggi piatti e poco interessanti. L'umorismo a volte è sul pezzo, spesso no.
emotional
funny
informative
mysterious
fast-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
No
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Complicated