michidoc's review against another edition

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4.0

Questo romanzo è una specie di piccola antologia, tipicamente Dickensiana nell'intreccio a volte prevedibile ma intrigante, nei personaggi che entrano ed escono dalla narrazione dopo un solo quanto glorioso atto, e nel tracciare la storia in maniera memorabile. Il contributo degli autori tutti ha trasformato quello che sarebbe stato un bel racconto in un bellissimo puzzle di storie. Unica pecca il suo essere così breve. Consigliatissimo!

ilariam's review against another edition

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4.0

Ho sentito parlare, come tutti del resto, di case infestate dagli spiriti: ma ho avuto la mia personale esperienza di uno spirito infestato da una casa, perchè davvero quella casa infestava il mio.


Pubblicato nell'edizione natalizia del 1858 di Household Worlds, A House to Let è un romanzo a cornice a cura di Charles Dickens, che per l'occasione coinvolge i "soliti noti", Elizabeth Gaskell, Wilkie Collins e Adelaide Anne Procter.

Per motivi di salute, l'ormai non più giovane Sophonisba (che preferisce, però, un meno impegnativo "Sarah"), si trasferisce a Londra. Non avrebbe nulla da ridire sul suo nuovo alloggio se non fosse per la casa, ormai sfitta da anni, dall'altra parte della strada: non sono solo l'aspetto cadente o l'incuria che regna sovrana ad intimorirla; c'è qualcosa di più profondo e misterioso, e, addirittura, un occhio sembra osservarla da quelle finestre. Sempre più preda dell'ansia, decide di chiedere al fedele servitore Trottle e all'amico d'infanzia, nonché attempato pretendente, Jarber, di indagare...

Questa la cornice in cui si inseriscono A Manchester Marriage della Gaskell, Going into Society di Dickens e il poema Three Evenings in the House della Procter; i tre racconti non hanno nessun altro collegamento se non l'ambientazione nella medesima dimora. A Collins il compito di svelare il segreto della casa sfitta in Trottle's Report.
Complessivamente, i due racconti più solidi sono A Manchester Marriage e Trottle's Report; Three Evenings in the House è penalizzato dalla struttura in versi, che allontana probabilmente dalla sensibilità contemporanea, oltre a risentire della traduzione in un'altra lingua. Dickens, come sempre, sa essere sagace nella sua critica alla società vittoriana in Going into Society, ma è meno brillante e incisivo rispetto ad altri racconti brevi.

In conclusione, una lettura piacevole per una serata in cui interrogarsi su cosa potrebbe celarsi dietro a delle finestre dall'altra parte della strada.

pila's review against another edition

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4.0



"Mettetevi comodi: un regista d'eccezione come Charles Dickens ha scritturato i migliori Autori sulla piazza per svelare, attraverso un intreccio impeccabile e una scrittura potente che lasciano semplicemente senza fiato, l'arcano della perturbante casa sfitta."

Dickens, Gaskell, Collins e Procter: ecco i quattro autori che hanno unito le loro mani per creare questo piccolo gioiello.
La Procter, ammetto la mia ignoranza, non leggendo poesia non la conoscevo; di Collins non avevo ancora letto nulla ma mi è bastato leggere la sua parte per rendermi conto della sua maestria nelle storie misteriose, uno stile fluido che dà alla lettura quella scorrevolezza che non dovrebbe mai mancare, le descrizioni realistiche dei personaggi, e gli immancabili colpi di scena; la parte della Gaskell mi ha ricordato molto Nord e Sud, soprattutto nella protagonista Alice che vediamo crescere interiormente anche a causa delle tragedie che caratterizzano la sua vita, caratterizzata da uno stile semplice ma raffinato e curando l'introspezione psicologica dei personaggi questa prima parte è strettamente legata alla vita della scrittrice; infine il contributo di Charles come sempre incentrato sulla Londra povera e grottesca, con l'utilizzo di una particolare dialetto (cockney) la trama ci viene presentata in prima persona, con tutti i particolari che caratterizzano lo stile dell'autore.

Un piccolo romanzo, creato dalla mente di un artista d'eccezione con l'aiuto di altre tre grandi menti ma soprattutto grazie ad una stretta collaborazione con Wilkie Collins, che l'hanno aiutato a creare un storia misteriosa ma con tutti gli elementi che la letteratura del periodo vittoriano può offrire, un mix di stili diversi tra loro ma che legano perfettamente dall'inizio alla fine, con l'immancabile happy ending.

“Come scriveva Chesterton, la genialità di Dickens consiste proprio in questo, nella sua illimitata capacità di creare infiniti personaggi, nei grandi romanzi esattamente come nelle storie brevi, tutti potenzialmente perfetti, costruiti su pochi tratti peculiari e tuttavia completi, splendenti di una vita che li riempe e li oltrepassa, congiungendosi a quella dell'umanità tutta.”
(Dall'introduzione de La Casa Sfitta)
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