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Reviews
Behind a Mask: The Unknown Thrillers of Louisa May Alcott by Madeleine B. Stern, Louisa May Alcott
thewallflower00's review against another edition
2.0
So for 9th grade English, my eldest daughter’s assignment was to choose from a selection of public domain books. She chose this because this was the shortest. And I don’t blame her. It’s bad enough that classic literature is limited to what a bunch of stuffy old white males “decided” kids should learn (I’m looking at you Catcher in the Rye and The Great Gatsby). It’s stuff like this that makes kids abhor reading. Good literature can be fun too (I’m looking at you Lord of the Rings).
Anyway, this is categorized as a “thriller”. Or what they’d consider a thriller in 1866. I guess they called it that because it’s about–shock of shocks–a woman with agency. Unlike other Austen-esque novel, she’s the bad guy. A sort of a femme fatale, like “I fooled you all, and now I stand triumphant.” And her victims are the Coventry.
This woman is hired as a governess for a British family, but at the end of the chapter, she reveals to the audience that she’s acting — she’s got a wig and false teeth. But it reveals nothing about her motivation besides getting out of poverty, I guess. Like an inverse version of The Making of a Marchioness. Anyway, nothing happens for the next six out of nine chapters. It’s just a bunch of faffing about. Then she manipulates a few people so that she can marry the old rich uncle of the family just in time to render her revealed secret irrelevant. I find no reason to read this today. I read it so I could help my daughter out with her assignment (which she did not end up asking me for — she’s very independent).
Anyway, this is categorized as a “thriller”. Or what they’d consider a thriller in 1866. I guess they called it that because it’s about–shock of shocks–a woman with agency. Unlike other Austen-esque novel, she’s the bad guy. A sort of a femme fatale, like “I fooled you all, and now I stand triumphant.” And her victims are the Coventry.
This woman is hired as a governess for a British family, but at the end of the chapter, she reveals to the audience that she’s acting — she’s got a wig and false teeth. But it reveals nothing about her motivation besides getting out of poverty, I guess. Like an inverse version of The Making of a Marchioness. Anyway, nothing happens for the next six out of nine chapters. It’s just a bunch of faffing about. Then she manipulates a few people so that she can marry the old rich uncle of the family just in time to render her revealed secret irrelevant. I find no reason to read this today. I read it so I could help my daughter out with her assignment (which she did not end up asking me for — she’s very independent).
wilde_read's review against another edition
funny
mysterious
fast-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? No
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? It's complicated
- Flaws of characters a main focus? Yes
2.0
Melodramatic teenage drivel! The characters are so confusingly written, everyone is a cousin to someone else. Alcott targets the rich people in her stories.
_ellisnoble_'s review against another edition
3.0
Non avevo idea che Louisa May Alcott avesse scritto racconti gotici esattamente come Jo March e dal momento che quest'anno grazie al film della Gerwig (che devo ancora vedere) è l'anno di 'Piccole donne', ho deciso di riprendere in mano i libri già letti della Alcott e quelli che ancora non conoscevo, tra cui questa vecchia edizione che raccoglie i suoi racconti migliori.
Da quanto dicono i critici, Louisa li considerava alla stregua di 'guilty pleasures' letterari ma remunerativi: sono molto incisivi ed essenziali, raramente si perde in descrizioni troppo dettagliate, i dialoghi sono brillanti e sembrano molto di maniera per quanto riguarda l'uso di certe espressioni tipiche del genere, che però riescono a trasmettere le emozioni dei diversi personaggi.
I racconti sono accumunati dall'avere quasi tutti per protagonista una femme fatale che il più delle volte non viene punita per i suoi misfatti, ma anzi, la fa franca, ma sono impossibili da odiare proprio per la loro intraprendenza e consapevolezza di sé e delle proprie capacità.
Di questi il mio preferito è 'Passione e Tormento' perché pur nella sua brevità riesce ad essere incisivo e a fornire tutte le informazioni necessarie che spingono Pauline a vendicarsi dell'ex amante col nuovo amante e a tifare per lei nonostante l'esito tragico.
Al contrario, 'La donna nell'ombra', pur più lungo e più noto, mi è sembrato troppo affrettato nella conclusione perché le motivazioni del comportamento ambiguo di Jean Muir sono rese troppo velocemente e la conclusione è così brusca che il legame formato con lei non ha il tempo di cementarsi bene.
'La chiave misteriosa' non è male, ma risente del fatto che la tensione costruita lungo tutta la storia si esaurisce in un epilogo troppo felice.
'Maurice Treherne ' è quello invece in cui ho ravvisato maggiormente una somiglianza con le storie di Jane Austen, senza però la sua stessa ironia ma con un tocco di supernaturale che sembra avere una spiegazione razionale e invece quando tutto sembra risolto ribadisce il suo essere veramente supernaturale.
Non mi hanno entusiasmato, però mi hanno fatto passare delle ore piacevoli (soprattutto Maurice e Passione). Lo raccomando soprattutto agli amanti del genere, ma anche a chi vuole conoscere meglio l'opera di questa autrice: quest'estate avrò molti suoi libri da leggere!
Da quanto dicono i critici, Louisa li considerava alla stregua di 'guilty pleasures' letterari ma remunerativi: sono molto incisivi ed essenziali, raramente si perde in descrizioni troppo dettagliate, i dialoghi sono brillanti e sembrano molto di maniera per quanto riguarda l'uso di certe espressioni tipiche del genere, che però riescono a trasmettere le emozioni dei diversi personaggi.
I racconti sono accumunati dall'avere quasi tutti per protagonista una femme fatale che il più delle volte non viene punita per i suoi misfatti, ma anzi, la fa franca, ma sono impossibili da odiare proprio per la loro intraprendenza e consapevolezza di sé e delle proprie capacità.
Di questi il mio preferito è 'Passione e Tormento' perché pur nella sua brevità riesce ad essere incisivo e a fornire tutte le informazioni necessarie che spingono Pauline a vendicarsi dell'ex amante col nuovo amante e a tifare per lei nonostante l'esito tragico.
Al contrario, 'La donna nell'ombra', pur più lungo e più noto, mi è sembrato troppo affrettato nella conclusione perché le motivazioni del comportamento ambiguo di Jean Muir sono rese troppo velocemente e la conclusione è così brusca che il legame formato con lei non ha il tempo di cementarsi bene.
'La chiave misteriosa' non è male, ma risente del fatto che la tensione costruita lungo tutta la storia si esaurisce in un epilogo troppo felice.
'Maurice Treherne ' è quello invece in cui ho ravvisato maggiormente una somiglianza con le storie di Jane Austen, senza però la sua stessa ironia ma con un tocco di supernaturale che sembra avere una spiegazione razionale e invece quando tutto sembra risolto ribadisce il suo essere veramente supernaturale.
Non mi hanno entusiasmato, però mi hanno fatto passare delle ore piacevoli (soprattutto Maurice e Passione). Lo raccomando soprattutto agli amanti del genere, ma anche a chi vuole conoscere meglio l'opera di questa autrice: quest'estate avrò molti suoi libri da leggere!
chloeed's review against another edition
mysterious
fast-paced
- Plot- or character-driven? Plot
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? It's complicated
- Flaws of characters a main focus? Yes
4.0
feminist 19th century censored saltburn
sanjastajdohar's review against another edition
4.0
A really fun read, lots of schemes and intrigues...The ending was a bit surprising too. A bit overdramatic at times, but still a joy to read.
colorfulleo92's review against another edition
4.0
If I wouldn't have known that Louisa May Alcott had written this, I would never had known. It's very different from Little Woman but it's really shows her writing genus. The extreme talent to write in different genres and being good in both. Yet again I listened to B.J Harrison narrating and I was wary that it would t work as good but I'm glad to report that yet again he delivers a great listening experience. If your even the slightest intrigued to read thriller from the beloved author of Little Women, I highly recommend this
dearemma's review against another edition
4.0
She is a bitch, but she is my bitch and I support her 100%
anneofgreenplaces's review against another edition
4.0
3.5
Pacy Victorian quasi-thriller with shades of Bronte, Austen, and Wilkie Collins, and an interesting female lead. She was almost too good/bad to be true--a genuis manipulator--but had a certain level of nuance/humanity that rescued her from total femme fatale mastermind cliche (including class conflict and). The gradual revelation of her intentions and motives after the initial foreshadowing and the dramatic irony set up by the alternating perspectives kept me binge-reading, although I got a little wearied of the many intense looks and ephemeral moods and blushing/whitening cheeks, skillfully though they may have been written.
Pacy Victorian quasi-thriller with shades of Bronte, Austen, and Wilkie Collins, and an interesting female lead. She was almost too good/bad to be true--a genuis manipulator--but had a certain level of nuance/humanity that rescued her from total femme fatale mastermind cliche (including class conflict and