adventurous emotional hopeful slow-paced

The plot and melodrama of this one wasn't my favorite. But his skill with characterizations is just so good.
challenging dark emotional hopeful reflective sad tense fast-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Yes
Loveable characters: Yes
Diverse cast of characters: Yes
Flaws of characters a main focus: Yes
challenging dark reflective sad tense slow-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: No
Loveable characters: Complicated
Diverse cast of characters: Yes
Flaws of characters a main focus: Yes

This was very entertaining, it reminded me of Les miserables in its martyrdom. I do understand why this was not well received by the critics back in its time since it doesn’t hold much of a critique against social issues or doesn’t have deeply troubled characters as Dostoevsky tends to write, BUT that might be a plus to us normal mortals that just wish to read an entertaining, well thought out story.
emotional sad slow-paced
Plot or Character Driven: A mix
Strong character development: Yes
Loveable characters: Yes
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: Yes
emotional reflective sad medium-paced
Plot or Character Driven: A mix
Strong character development: Complicated
Loveable characters: Yes
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: Yes
dark emotional reflective sad slow-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Complicated
Loveable characters: Yes
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: No

Romanzo Me-ra-vi-glio-so! Ormai ho capito che la letteratura russa fa proprio per me. Datemi romanzi dalle vicende cupe e strazianti conditi con indagine psicologica, sentimenti descritti con intensità e vado in brodo di giuggiole.

Trama con ritmo alternativamente lento (narrazione) e veloce (dialoghi), senza dubbio avvincente per i tanti colpi di scena fino all’ultima pagina, anche se, secondo me, alcuni sono prevedibili. Come in tutte le opere di Dostoevskij Umiliati e offesi ha come tema principale l’umanità: il bene e male, luce ed ombra ma ne tratta come solo lui sa fare, ossia in modo enigmatico, mai in modo schematico. Lascia intendere che in ogni persona c’è bene e male e si mescolano in modo complesso dal punto di vista psicologico. C’è sempre l’impressione che Dostoevskij abbia trasmutato le proprie angosce in opere scritte. Poi abbiamo altre tematiche come l’amore tormentato, l’amore malsano, rapporto padre e figlia/o in tre diverse forme e infine le malattie.
Per chi ha già letto altre sue opere e conosce un minimo della sua biografia non può non notare due aspetti. In primis i riferimenti autobiografici, il protagonista Ivan, nonché narratore della storia, è palesemente la copia dell’autore: un giovane scrittore, che dopo il brillante successo ottenuto con il suo primo romanzo, è caduto in una crisi nervosa ed è dovuto ricorrere ad altri lavori necessari per sopravvivere. È un chiaro riferimento al primo romanzo di Dostoevskij, Povera gente. Inoltre abbiamo come malattia l’epilessia, male di cui Dostoevskij soffrì per tutta l vita.

In secundis i personaggi di Umiliati e offesi sono i personaggi “bozza” delle opere future, (per esempio il principe Valkovskij verrà perfezionato a Smerdjakov dei Karamazov). Alcuni argomenti e tematiche trattate verranno poi approfonditi nelle opere successive per esempio in Memorie del sottosuolo (1864). [Umiliati e offesi è del 1861].

«Dalla poca dimestichezza con la gente, dal fatto che era vissuta rinchiusa nel suo cantuccio, vi aveva trascorso tutta l’esistenza senza uscirne quasi mai. […] Il meglio che possono fare [le persone veramente buone] è starsene qui nel loro cantuccio; quanti notato che finiscono con l’affezionarsi a quell’angoletto al punto da inselvatichirvi ».


-SPOILER-

All’inizio del romanzo il lettore tende a fare una distinzione tra i cosiddetti personaggi buoni e personaggi cattivi, ma il lettore si ritrova a rivalutare l’intera opera durante la scena cardine di tutto romanzo, ossia il momento dello svelamento del principe. Valkovskij si mostra per la persona che è realmente: un abbietto, moralmente discutibile ma rispettoso delle buone maniere perché se non si rispettassero le convenzioni sociali e ognuno fosse completamente sincero, nel mondo si spargerebbe un fetore insopportabile.

«nelle nostre convenzioni mondane e leggi della buona creanza c’è un concetto profondo, non direi morale, ma semplicemente profilattico, agevolatore, il che è ancora meglio, giacché la morale, in fondo, non è che una comodità, una cosa escogitata unicamente per rendere la vita più agevole»

Il principe Valkovskij è un nichilista, rinnega qualsiasi ideale, la sua esistenza si basa sull’egoismo, «Amare se stessi: questo è l’unico comandamento».
emotional funny reflective tense