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140 reviews for:
The Patrick Melrose Novels: Never Mind, Bad News, Some Hope, Mother's Milk, and at Last
Edward St. Aubyn
4.0 AVERAGE
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The Patrick Melrose Novels: Never Mind, Bad News, Some Hope, Mother's Milk, and at Last
Edward St. Aubyn
4.0 AVERAGE
I started reading this because I heard that they were making it into a 5 episode tv-series. I have never laughed so much as I did reading this. Edward St. Aubyn writes about a tough topic, but in such a beautiful and sometimes witty way.
Can highly recommend this collection of novels
Can highly recommend this collection of novels
I don't think I've ever wanted a book to end as much as I did this one; I literally read two other books once I knew i was reaching the end in order to put off the inevitable. Dark and brilliant, The Patrick Melrose Novels is filled with characters that range from wholly despicable to merely somewhat unlikable and St. Aubyn manages to make you care passionately about every last one. While the main character (not the protagonist because it turns out that Patrick Melrose is the protagonist) in this collection of three books is so horrific that it's actually difficult to stomach, the sophistication of the language and the subtle nuances which show that St. Aubyn knows his characters—no matter how minor—inside and out makes this work wholly gripping. It requires a great deal more concentration than the average book because occasionally minor characters that you meet on, say, page 20 show up again on, say, page 550 but is oh so worth the effort. The section from a child's point of view that describes being born is probably the part that will stick with me forever.
Sono vagamente delusa dopo aver letto questo libro.
Sarà che avevo delle aspettative tremendamente alte che sono state disattese in maniera piuttosto evidente.
Dico due cose: il primo libro è bello. Niente di trascendentale, ma bello. La sua prosa è eccezionale (è ciò che gli ha fatto guadagnare le 2 stelle) e lo è per tutti i cinque libri, ma l'uso che fa di questa prosa nei libri successivi? A dir poco discutibile.
Homo sum, humani nihil a me alienum puto.
Sono un essere umano, niente di ciò ch'è umano ritengo a me estraneo.
Non sto quindi qui a contestare i contenuti estremamente espliciti e crudi. Fanno parte del lato orribile della vita. Esistono. Perché censurarli?
Ma il resto? Pagine e pagine di dialoghi forzatamente astuti, dialoghi su fuffa aristocratica che credo riuscirebbero ad annoiare perfino gli aristocratici stessi.
Pagine e pagine di dettagli veramente non necessari ai fini della trama - che è praticamente inesistente.
Il libro si maschera un po' dietro al "romanzo psicologico" per nascondere sotto al tappeto il fatto che non accade davvero nulla. Funerali lunghi cento pagine, riflessioni sulla droga che neanche in trainspotting erano così preponderanti e, concedetemelo, un po' di atteggiamento apologetico nei confronti di David Melrose. Pipponi psicologici/psicoanalitici un po' stereotipati e superficiali, ma sarà deformazione professionale, non so.
Se avesse riassunto tutto in duecento pagine (e non in 922!), con la sua prosa piacevole e chiara, gli avrei dato tre stelle e mezzo. Pure quattro, dai. Ma pagine e pagine di dettagli completamente irrilevanti me l'hanno fatto un po' scendere di traverso. E lo dice una che ama i mattoni.
Peccatissimo.
Sarà che avevo delle aspettative tremendamente alte che sono state disattese in maniera piuttosto evidente.
Dico due cose: il primo libro è bello. Niente di trascendentale, ma bello. La sua prosa è eccezionale (è ciò che gli ha fatto guadagnare le 2 stelle) e lo è per tutti i cinque libri, ma l'uso che fa di questa prosa nei libri successivi? A dir poco discutibile.
Homo sum, humani nihil a me alienum puto.
Sono un essere umano, niente di ciò ch'è umano ritengo a me estraneo.
Non sto quindi qui a contestare i contenuti estremamente espliciti e crudi. Fanno parte del lato orribile della vita. Esistono. Perché censurarli?
Ma il resto? Pagine e pagine di dialoghi forzatamente astuti, dialoghi su fuffa aristocratica che credo riuscirebbero ad annoiare perfino gli aristocratici stessi.
Pagine e pagine di dettagli veramente non necessari ai fini della trama - che è praticamente inesistente.
Il libro si maschera un po' dietro al "romanzo psicologico" per nascondere sotto al tappeto il fatto che non accade davvero nulla. Funerali lunghi cento pagine, riflessioni sulla droga che neanche in trainspotting erano così preponderanti e, concedetemelo, un po' di atteggiamento apologetico nei confronti di David Melrose. Pipponi psicologici/psicoanalitici un po' stereotipati e superficiali, ma sarà deformazione professionale, non so.
Se avesse riassunto tutto in duecento pagine (e non in 922!), con la sua prosa piacevole e chiara, gli avrei dato tre stelle e mezzo. Pure quattro, dai. Ma pagine e pagine di dettagli completamente irrilevanti me l'hanno fatto un po' scendere di traverso. E lo dice una che ama i mattoni.
Peccatissimo.
An astounding five-novel journey through the life of Patrick Melrose and the disintegration of Britain's upper class. Every page serves up a gem of wit, warmth or wisdom; sometimes all three in all. Immensely pleasurable to read; St. Aubyn's genius prose describes better than maybe anything I've ever read how it feels to be alive, how thoughts link up and wash over you, and how exhausting it is to live with a mind that chatters away and that never stops. These novels are absolute masterpieces, all of them, in very different ways. With these five novels, Edward St. Aubyn guides us through life, with all its complexities and paradoxes. I loved them, I loved the characters and I can't wait to read them again sometime; these are some of the funniest, warmest and loveliest books I have ever had the sheer pleasure to read.
Quattro romanzi brevi raccolti in un'edizione unica raccontano la spirale di autodistruzione in cui precipita attivamente il protagonista, Patrick Melrose. Abusato dal padre e abbandonato dalla madre, totalmente dedita all'alcol e al vittimismo, Patrick desidera solo essere salvato e, divenuto padre di famiglia, salvare i figli.
Un romanzo di formazione meraviglioso, soprattutto l'ultimo; Latte materno tocca vette altissime.
Come prima lettura dell'anno non posso assolutamente lamentarmi.
A ogni modo, adesso si sentiva costantemente in pericolo. Pericolo di un collasso epatico, di una rottura coniugale, di paure terminali. Nessuno è mai morto di paura, si diceva senza però credere a una sola parola, mentre sudava a causa della sensazione che stesse morendo di paura. La gente non faceva che morire a causa dei sentimenti, una volta superata la formalità di materializzarli in proiettili, alcol e tumori.
Un romanzo di formazione meraviglioso, soprattutto l'ultimo; Latte materno tocca vette altissime.
Come prima lettura dell'anno non posso assolutamente lamentarmi.
A ogni modo, adesso si sentiva costantemente in pericolo. Pericolo di un collasso epatico, di una rottura coniugale, di paure terminali. Nessuno è mai morto di paura, si diceva senza però credere a una sola parola, mentre sudava a causa della sensazione che stesse morendo di paura. La gente non faceva che morire a causa dei sentimenti, una volta superata la formalità di materializzarli in proiettili, alcol e tumori.
Started this because of the tv series, and did not expect the novels could ever surpass such a superb experience as that series provided me with. But they did. This collection of the first four Patrick Melrose novels is the highest literary achievement I've encountered in a very long time. The verbal virtuosity, the width of the emotional spectrum, the depth and brilliance of psychological analysis of the characters' behaviours and psyches, the capacity for utmost honesty and maturity such as I've never read before - all these put these novels in a league all their own, far apart from anything else. And the scope - the novels touch on almost every human experience - parenthood, old age, class distinctions, and other social and cultural issues, death, of course, sickness and substance abuse, violence, rape and child abuse. That may seem sensational, but since we know the stories are all based on St. Aubyn's life experiences and on his family and its social circle, it makes everything more important and poignant rather than exploitative.
It took me more than a year and a half to read, as I took my time to linger and savour each sentence. And each sentence here deserves it - not one out of place or redundant, not one that does not grab you by the throat with its sharpness and emotional explosiveness. Sometimes things get so intense you just have to put the book down after just a few paragraphs. The characters are completely realistic and unique, and you get to know them so intimately that they feel like family by the end. What happens to them shatters your heart and elates your very soul. They are utterly unforgettable.
Apart from being a most courageous person (and strong survivor of child abuse), Edward St. Aubyn is a literary genius who should win the Nobel Prize for Literature.
It took me more than a year and a half to read, as I took my time to linger and savour each sentence. And each sentence here deserves it - not one out of place or redundant, not one that does not grab you by the throat with its sharpness and emotional explosiveness. Sometimes things get so intense you just have to put the book down after just a few paragraphs. The characters are completely realistic and unique, and you get to know them so intimately that they feel like family by the end. What happens to them shatters your heart and elates your very soul. They are utterly unforgettable.
Apart from being a most courageous person (and strong survivor of child abuse), Edward St. Aubyn is a literary genius who should win the Nobel Prize for Literature.
What a great series and a really thorough exploration of the long term effects of childhood sexual trauma
Even if it is clever, even if the writing is good, there is only so much I can take of characters (ALL of them, hardly a redeeming soul in the bunch) who are completely awful, narcissistic, cruel, empty shells.
The 2nd novel in the Patrick Melrose series, Bad News, is annoying, sad, and funny at times. Patrick, now 22, travels to New York to bury his horrible, hateful father. He is stoned and drunk 95% of the time and the other 5% is spent looking for his next hit. The writing is marvelous, the story torturous. It took all my willpower to continue reading his tragic story. It is something! Now I'm ready to start the third book, entitled more optimistically, "Some Hope."