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La trama del libro es como la de un cuento de Kundera. Los personajes son ridiculos, atrapados dentro de su propia miseria. Muy descriptivo, con relativamente pocos simbolismos, y aunque es pequeno, cuesta algo de trabajo. Toca leerlo. Ah, y es acerca de la vida y el amor de dos jovenes existencialistas atrapados en la sociedad parisina del siglo 19.
Stendhal, consistently efficient and witty in his storytelling, if Henry James and others had only learned from him.
emotional
medium-paced
Preso in prestito in biblioteca per rivalutare Stendhal, dopo la mia brutta esperienza con Il Rosso e Il Nero, e ne esco vittoriosa!
Armance, primo romanzo dell'autore, si presenta come la storia d'amore tra due cugini: Armance, orfana e senza una lira, e Octave, un reietto della società che ha un modo particolare di vivere la vita.
In realtà, ho visto più protagonista Octave, dalle prime pagine ci viene presentato come un amante dei libri, con un'insofferenza verso tutto il mondo, un carattere che tende alla tristezza e all'essere cupo, non un frequentatore assiduo dei salotti più importanti di Parigi(almeno fino a quando non inizia il rapporto d'amicizia con Armance), un rapporto d'amore con la madre e di rispetto con il padre ma di un odio sprezzante, ma mai visibile, verso lo zio colonnello.
Armance è una ragazzina di diciotto anni, rimasta orfana durante la guerra, e senza denaro, la dama di compagnia di Mme de Bonnivet (parente di entrambi i protagonisti), una ragazza silenziosa, riservata, che non crede troppo in sé stessa e che ha paura dell'opinione pubblica, ma con un cuore grande grande.
Presentata così sembra che il libro tratti di una storia d'amore tra i due, ed è vero perchè così avverrà ma in realtà lo scopo di Stendhal era creare un opera su un tema che ai suoi tempi non era neanche possibile accennare ovvero l'impotenza.
Diciamo che non so quanto ci sia riuscito perchè nel romanzo, del terribile segreto al quale accenna Octave si viene a parlare due volte sole ma senza capirne il significato.
Il tema dell'impotenza viene fuori solo se si legge l'introduzione in cui troviamo alcune righe tratte da una lettera che il nostro autore scrisse a Mérimée e dove spiegò all'amico le sue scelte letteriare e stilistiche.
(Per esempio il fatto che il romanzo doveva chiamarsi Olivier in principio, o che Stendhal voleva un finale diverso, e importantissima per i lettori la spiegazione della tematica fondamentale)
Insomma, sono riuscita a rivalutare Stendhal perchè ho apprezzato molto questo suo primo libro che scorre molto velocemente e mi è piaciuta molto la vicenda tra i due giovani; l'unica pecca è che se non fosse esistita quella lettere credo che nessuno di noi avrebbe pensato all'impotenza come tema centrale.
Ultima cosa, molto belle e originali l'epigrafi a inizio di ogni capitolo che annunciano il tema di quello che verrà narrato.
Quattro stelline per Stendhal.
Armance, primo romanzo dell'autore, si presenta come la storia d'amore tra due cugini: Armance, orfana e senza una lira, e Octave, un reietto della società che ha un modo particolare di vivere la vita.
In realtà, ho visto più protagonista Octave, dalle prime pagine ci viene presentato come un amante dei libri, con un'insofferenza verso tutto il mondo, un carattere che tende alla tristezza e all'essere cupo, non un frequentatore assiduo dei salotti più importanti di Parigi(almeno fino a quando non inizia il rapporto d'amicizia con Armance), un rapporto d'amore con la madre e di rispetto con il padre ma di un odio sprezzante, ma mai visibile, verso lo zio colonnello.
Armance è una ragazzina di diciotto anni, rimasta orfana durante la guerra, e senza denaro, la dama di compagnia di Mme de Bonnivet (parente di entrambi i protagonisti), una ragazza silenziosa, riservata, che non crede troppo in sé stessa e che ha paura dell'opinione pubblica, ma con un cuore grande grande.
Presentata così sembra che il libro tratti di una storia d'amore tra i due, ed è vero perchè così avverrà ma in realtà lo scopo di Stendhal era creare un opera su un tema che ai suoi tempi non era neanche possibile accennare ovvero l'impotenza.
Diciamo che non so quanto ci sia riuscito perchè nel romanzo, del terribile segreto al quale accenna Octave si viene a parlare due volte sole ma senza capirne il significato.
Il tema dell'impotenza viene fuori solo se si legge l'introduzione in cui troviamo alcune righe tratte da una lettera che il nostro autore scrisse a Mérimée e dove spiegò all'amico le sue scelte letteriare e stilistiche.
(Per esempio il fatto che il romanzo doveva chiamarsi Olivier in principio, o che Stendhal voleva un finale diverso, e importantissima per i lettori la spiegazione della tematica fondamentale)
Insomma, sono riuscita a rivalutare Stendhal perchè ho apprezzato molto questo suo primo libro che scorre molto velocemente e mi è piaciuta molto la vicenda tra i due giovani; l'unica pecca è che se non fosse esistita quella lettere credo che nessuno di noi avrebbe pensato all'impotenza come tema centrale.
Ultima cosa, molto belle e originali l'epigrafi a inizio di ogni capitolo che annunciano il tema di quello che verrà narrato.
Quattro stelline per Stendhal.
challenging
tense
slow-paced
medium-paced