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3.99 AVERAGE
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2.5/5
Questi libro è stato un’altalena.
Iniziò molto interessante, e per inizio intendo la prima pagina, perché c’è Lestat che descrive se stesso, e da quelle poche righe di descrizione mi immaginavo un personaggio carismatico e sarcastico, probabilmente anche influenzata dal film di “intervista col vampiro” che ho visto prima di leggere questo libro.
Poi però parte uno spiegone di qualche pagina sul perchè il ventunesimo secolo sia incredibile e bellissimo e tutti sono più belli e tutti sono meno poveri etc... etc... che sinceramente mi ha fatto cadere le braccia ed ero pronta a soffrire per le seguenti 400 pagine.
Però per fortuna viene fuori che Lestat vuole raccontare la sua storia e allora torniamo indietro nella Francia di metà ‘700 e di nuovo sono speranzosa, è tipo un romanzo storico ma è interessante anche se Lestat non si sta proprio rilevando il personaggio che speravo. Poi incontra Nicolas e Gay vibes al massimo anche se la Rice non ci da mai davvero nessuna soddisfazione. La storia va avanti come potete immaginare Lestat viene trasformato in un vampiro e le cose iniziano a rallentare e trascinarsi. I discorsi sono sempre più astratti, che in se non mi darebbe fastidio, ma avevo difficoltà a distinguere quando Lestat parlava o pensava e cosa stava succedendo davvero.
La narrazione continua a trascinarsi fino diciamo al 50% con brevi felici interventi di altri vampire che cercano di risollevare la narrazione ma non ce la fanno.
Poi Lestat va un po’ in giro e al 70% circa del libro incontra un vampiro molto antico e qua inizia una narrazione a matrioska per cui il vampiro antico narra la sua storia e a sua volta ascolta la storia di origine di un’altro vampiro e questa è stata secondo me la parte più bella di tutto il romanzo, perché finalmente di cambia ambientazione e se ne entra una molto suggestiva, l’antico Egitto, e perché, essendo un riassunto, il vampiro antico non ha tempo di parlare dei suoi sentimento o di soffermarsi su tediosi discorsi astratti.
Ora i personaggi, come avrete già capito Lestat non mi ha entusiasmata, avevo delle aspettative e sono state deluse TUTTE, come narratore era altrettanto fastidioso e nel libro non ho mai visto neanche ‘ombra di sarcasmo o umorismo. Gli altri personaggi invece sembrano un po’ tutti la copia gli uni degli altri; le loro storie sono molto interessanti ma se non avessero tutti questi grandi passati allora sarebbero veramente personaggi abbastanza piatti e fastidiosi.
A volte molto positiva e invece a volte negativa la scrittura della Rice, che, lo affermo, è perfetta per l’atmosfera che si vuole evocare, ma sopratutto dal 30% al 50% del libro si perde e rende tutto ancora più confusionario di come già è, detto questo, ammetto di aver sottolineato molte frasi. Inoltre riesce a descrivere Lestat e la realizzazione della morte e conseguente pazzia egregiamente, e non avevo mai letto niente di simile e in quel momento mi sono sentita capita come mai da nessun altro autore sull’argomento.
In conclusione, ho apprezzato moltissimo l’atmosfera di decadenza e il racconto del vampiro antico, ma ci sono state certe parti in cui ho pensato di abbandonare la lettura dove la narrazione era prolissa e poco chiara, inoltre nel finale di torna negli anni ‘80 e ciò ho messo di più a leggere quelle ultime 15 pagine che le 100 argine precedenti perché erano veramente oscene, meglio se Anne Rice si mantiene sul passato che funziona meglio.
Questi libro è stato un’altalena.
Iniziò molto interessante, e per inizio intendo la prima pagina, perché c’è Lestat che descrive se stesso, e da quelle poche righe di descrizione mi immaginavo un personaggio carismatico e sarcastico, probabilmente anche influenzata dal film di “intervista col vampiro” che ho visto prima di leggere questo libro.
Poi però parte uno spiegone di qualche pagina sul perchè il ventunesimo secolo sia incredibile e bellissimo e tutti sono più belli e tutti sono meno poveri etc... etc... che sinceramente mi ha fatto cadere le braccia ed ero pronta a soffrire per le seguenti 400 pagine.
Però per fortuna viene fuori che Lestat vuole raccontare la sua storia e allora torniamo indietro nella Francia di metà ‘700 e di nuovo sono speranzosa, è tipo un romanzo storico ma è interessante anche se Lestat non si sta proprio rilevando il personaggio che speravo. Poi incontra Nicolas e Gay vibes al massimo anche se la Rice non ci da mai davvero nessuna soddisfazione. La storia va avanti come potete immaginare Lestat viene trasformato in un vampiro e le cose iniziano a rallentare e trascinarsi. I discorsi sono sempre più astratti, che in se non mi darebbe fastidio, ma avevo difficoltà a distinguere quando Lestat parlava o pensava e cosa stava succedendo davvero.
La narrazione continua a trascinarsi fino diciamo al 50% con brevi felici interventi di altri vampire che cercano di risollevare la narrazione ma non ce la fanno.
Poi Lestat va un po’ in giro e al 70% circa del libro incontra un vampiro molto antico e qua inizia una narrazione a matrioska per cui il vampiro antico narra la sua storia e a sua volta ascolta la storia di origine di un’altro vampiro e questa è stata secondo me la parte più bella di tutto il romanzo, perché finalmente di cambia ambientazione e se ne entra una molto suggestiva, l’antico Egitto, e perché, essendo un riassunto, il vampiro antico non ha tempo di parlare dei suoi sentimento o di soffermarsi su tediosi discorsi astratti.
Ora i personaggi, come avrete già capito Lestat non mi ha entusiasmata, avevo delle aspettative e sono state deluse TUTTE, come narratore era altrettanto fastidioso e nel libro non ho mai visto neanche ‘ombra di sarcasmo o umorismo. Gli altri personaggi invece sembrano un po’ tutti la copia gli uni degli altri; le loro storie sono molto interessanti ma se non avessero tutti questi grandi passati allora sarebbero veramente personaggi abbastanza piatti e fastidiosi.
A volte molto positiva e invece a volte negativa la scrittura della Rice, che, lo affermo, è perfetta per l’atmosfera che si vuole evocare, ma sopratutto dal 30% al 50% del libro si perde e rende tutto ancora più confusionario di come già è, detto questo, ammetto di aver sottolineato molte frasi. Inoltre riesce a descrivere Lestat e la realizzazione della morte e conseguente pazzia egregiamente, e non avevo mai letto niente di simile e in quel momento mi sono sentita capita come mai da nessun altro autore sull’argomento.
In conclusione, ho apprezzato moltissimo l’atmosfera di decadenza e il racconto del vampiro antico, ma ci sono state certe parti in cui ho pensato di abbandonare la lettura dove la narrazione era prolissa e poco chiara, inoltre nel finale di torna negli anni ‘80 e ciò ho messo di più a leggere quelle ultime 15 pagine che le 100 argine precedenti perché erano veramente oscene, meglio se Anne Rice si mantiene sul passato che funziona meglio.
adventurous
dark
emotional
tense
slow-paced
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
challenging
dark
emotional
tense
slow-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
adventurous
challenging
dark
emotional
mysterious
reflective
tense
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
adventurous
dark
emotional
mysterious
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
Lestat’s intoxicating, self-mythologizing voice makes this both a lush gothic confessional and a grand, tragic adventure I couldn’t put down.
adventurous
dark
emotional
tense
medium-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes
jail for everyone on twitter who said this book was better than the first one for One Thousand Years
adventurous
challenging
dark
emotional
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Complicated
Flaws of characters a main focus:
Yes
My first DNF. I’m sorry I can’t bring myself to care about Lestat or his strange relationship with his mother.
Plot is gripping, characters are well rounded and have lovely arcs. I want to study Armand like a bug even more now. That said... good thing Anne is dead so I don't have to do it myself. WTF is up with the incest, pedophilia, and weird eugenics bs... Anne Rice you're weird as hell for all this.