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Not my favorite book by Palahniuk, however still entertaining, Damned is a hilarious tale of a hell bound young girl. Filled with classic Palahniuk criticism of rich and spoiled Americans, the world that he builds is entertaining and interesting, I only wish for more character development and story. This however could be resolved for me in the sequel, Doomed, which I am beginning shortly. Overall, witty, raunchy, and entertaining quick read.
dark
funny
lighthearted
fast-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
Nope. I got a third of the way through this and still couldn't see the appeal. It is gross, repetitive, and not funny. Maybe I'll try it again in the future, but for now, hard pass.
Debated between 2&3 stars. I enjoyed the flashbacks to Maddy's real life and the second half of her stay in Hell was enjoyable, but the first half of the book was pretty boring. Then when it was "To Be Continued" my mind was made up. Not great.
dark
lighthearted
fast-paced
Plot or Character Driven:
Character
Loveable characters:
No
dark
funny
Mi sono avvicinato a questo nuovo libro di Palahniuk con un po’ di timore.
Solitamente mi getto volentieri tra le pagine di questo autore, ma qui diversi commenti che avevo letto mi avevano un po’ diminuito l’entusiasmo della lettura.
Questa volta infatti Chuck pare puntare più a qualcosa mainstream, pur mantenendo certe peculiarità che sono ormai il suo marchio di fabbrica.
E così abbiamo una saga, e la protagonista è una bambina di tredici anni.
No, undici.
No, tredici. Che in Italia una bambina di undici anni morta di overdose, con problemi psicologici e di dipendenze dovuti ai genitori stars, che aveva tentato di fare sesso col fratello adottivo e problematico, creerebbe seri problemi ai lettori. Tredici anni invece è un’età accettabile, meglio tredici allora.
La complessità della storia di Madison rientra perfettamente nei canoni di Chuck, con i suoi traumi e l’assurdità della sua vita (e di quella dei genitori).
La vita della figlia di una coppia di divi. Una figlia però diversa da come l’avrebbero voluta, esteticamente imperfetta e anche grassottella. Bruttina. Arguta, sveglia e intelligente, certo, ma bruttina.
E i genitori che scelgono di vederla bambina per sempre, trattandola sempre come tale, presentandola sempre come tale in pubblico.
E gli infiniti fratelli e sorelle adottivi, arrivati per motivi di marketing e di opinione pubblica. Arrivati e spariti, smistati altrove.
E quell’ultimo fratello adottivo, dallo sguardo ombroso, menefreghista e incattivito. Il fratello che lei bramava in una maniera alla Game of Thrones.
Ma Madison è morta.
Ora è all’inferno, in una cella, vicina ad altri ragazzi più grandi di lei, in un posto orrendo dove demoni arrivano e mangiano vivi i prigionieri. Che poi si riformano, destinati a un supplizio eterno.
E i ragazzi evadono, così, tanto per andare in giro.
E mentre vagano, poco a poco Madison cambia, decide di cambiare. Di prendere il controllo.
Mentre poco a poco ricorda, capisce come sia realmente morta. Overdose? Omicidio?
Fino a Madison leader di un esercito enorme e feroce, decisa a ribaltare l’Inferno stesso. Per un riesame del suo caso.
Madison che incontra dannati famosi resi ridicoli dall’autore, demoni assurdi dalla mentalità semplice di bambini.
Fino al lavoro come centralinista di call center infernale (da dove pensate arrivino le chiamate dei nostri call center?) in attesa del riesame, adorata dai defunti, idolatrata quasi.
E poi le rivelazioni finali sulla sua sorte, sul come è arrivata lì.
Divertente e con qualche acuto degno di nota, ma nel complesso mi ha deluso questo libro.
Da Chuck Palahniuk mi aspetto molto di più, è uno dei pochi suoi libri a non essermi piaciuto.
Non penso proseguirò la lettura della serie.
Solitamente mi getto volentieri tra le pagine di questo autore, ma qui diversi commenti che avevo letto mi avevano un po’ diminuito l’entusiasmo della lettura.
Questa volta infatti Chuck pare puntare più a qualcosa mainstream, pur mantenendo certe peculiarità che sono ormai il suo marchio di fabbrica.
E così abbiamo una saga, e la protagonista è una bambina di tredici anni.
No, undici.
No, tredici. Che in Italia una bambina di undici anni morta di overdose, con problemi psicologici e di dipendenze dovuti ai genitori stars, che aveva tentato di fare sesso col fratello adottivo e problematico, creerebbe seri problemi ai lettori. Tredici anni invece è un’età accettabile, meglio tredici allora.
La complessità della storia di Madison rientra perfettamente nei canoni di Chuck, con i suoi traumi e l’assurdità della sua vita (e di quella dei genitori).
La vita della figlia di una coppia di divi. Una figlia però diversa da come l’avrebbero voluta, esteticamente imperfetta e anche grassottella. Bruttina. Arguta, sveglia e intelligente, certo, ma bruttina.
E i genitori che scelgono di vederla bambina per sempre, trattandola sempre come tale, presentandola sempre come tale in pubblico.
E gli infiniti fratelli e sorelle adottivi, arrivati per motivi di marketing e di opinione pubblica. Arrivati e spariti, smistati altrove.
E quell’ultimo fratello adottivo, dallo sguardo ombroso, menefreghista e incattivito. Il fratello che lei bramava in una maniera alla Game of Thrones.
Ma Madison è morta.
Ora è all’inferno, in una cella, vicina ad altri ragazzi più grandi di lei, in un posto orrendo dove demoni arrivano e mangiano vivi i prigionieri. Che poi si riformano, destinati a un supplizio eterno.
E i ragazzi evadono, così, tanto per andare in giro.
E mentre vagano, poco a poco Madison cambia, decide di cambiare. Di prendere il controllo.
Mentre poco a poco ricorda, capisce come sia realmente morta. Overdose? Omicidio?
Fino a Madison leader di un esercito enorme e feroce, decisa a ribaltare l’Inferno stesso. Per un riesame del suo caso.
Madison che incontra dannati famosi resi ridicoli dall’autore, demoni assurdi dalla mentalità semplice di bambini.
Fino al lavoro come centralinista di call center infernale (da dove pensate arrivino le chiamate dei nostri call center?) in attesa del riesame, adorata dai defunti, idolatrata quasi.
E poi le rivelazioni finali sulla sua sorte, sul come è arrivata lì.
Divertente e con qualche acuto degno di nota, ma nel complesso mi ha deluso questo libro.
Da Chuck Palahniuk mi aspetto molto di più, è uno dei pochi suoi libri a non essermi piaciuto.
Non penso proseguirò la lettura della serie.
"Empty" is perhaps the best description for this book. Poorly conceived and written, and cannot possibly have been edited by anyone with a clue. Not worth reading.
Abandoned it early. I was influenced by other reviews in this decision as I was already not enjoying it and the constant harks of a lack of plot had me worried enough to put it down.
Not sure what has happened to Palahniuk. I've struggled with his last few novels. What's happened to the guy who wrote Invisible Monsters, Survivor and Rant?
I'll think twice before getting the next Palahniuk and probably check the reviews first. Might be a while if the release of Invisible Monsters Remix is any indication of a lack of great new ideas.
Not sure what has happened to Palahniuk. I've struggled with his last few novels. What's happened to the guy who wrote Invisible Monsters, Survivor and Rant?
I'll think twice before getting the next Palahniuk and probably check the reviews first. Might be a while if the release of Invisible Monsters Remix is any indication of a lack of great new ideas.