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Simple and direct and always correct. I typically hate everyone philosopher's views on ethics/morality, but I find Kropotkin's simplicity just brilliant.
Il testo ha una missione principale: bisogna trovare una morale che possa essere applicata per tutti senza distinzioni religiose o culturali, si prende così spunto dalla regola aurea biblica “trattate gli altri come vorreste che essi trattassero voi” e da qui si arriva ad una morale più definitiva “fai a te ciò che vorresti ti facessero nelle medesime circostanze” (o in circostanze analoghe) diviene così questa regola un principio di giustizia sociale, è infatti per Kropotkin l’etica un principio di sopravvivenza e così diviene questa morale il fondamento anarchico.
L’Anarchia per Kropotkin consiste nella ricerca di reciprocità e uguaglianza secondo cui “la moralità di un uomo consiste così nella sua capacità di vivere, non per sé, ma per l’umanità”; l’individuo diventa quindi “spregevole” quando afferma la sua unicità (o individualità) contro la società perché, secondo il pensiero di Kropotkin, l’individuo è “impensabile” fuori dalla società e dalla specie. Non esiste infatti alcuna opposizione tra individuo e società secondo cui il bene dell individuo si aggrega a quello della società.
Allora perché Kropotkin giustifica l’omicidio? Questo punto è fondamentale nel suo pensiero, Kropotkin in effetti giustifica l’omicidio ma solo nel caso che questo atto sia giustificato dalla liberazione dell’umanità; l’esempio più evidente è uccidere un tiranno, quest’atto viene giustificato dalla morale kropotkiana secondo la quale con la sua uccisione si effettua un atto di ‘salvaguardia dell’umanità’, un atto movimentato dalla speranza di liberazione. L’anarchico non è infatti un assassino ma anzi preferirebbe essere ucciso che diventare a sua volta tiranno.
Si intravede così nella morale kropotkiana l’atto violento (la lotta) che diventa necessario nella ricerca dell’ uguaglianza che diventa necessaria.
Secondo Kropoktin la storia del pensiero umano ricorda le oscillazioni del pendolo, dopo un periodo di lungo sonno arriva il risveglio e così si mettono in dubbio le regole imposte, ma i “nemici del popolo” (il governante, l’uomo di legge e il religioso) ripartono da zero e cominciano a ricoltivare di nuovo l’oppressione del sonno sfruttando la disorganizzazione momentanea e ,partendo dall’educazione, insegnano ai bambini di sottomettersi, abituandoli così ad obbedire alla legge sia divina che del codice, i poveri cosi cercano di sembrare più come i borghesi (ormai elogiati) e così i governanti ottengono sempre più autorità (soprattutto grazie al supporto di uomini di legge e religiosi) fino però a far scoccare un altra oscillazione del pendolo con il ritorno della critica della società e il risveglio del pensiero facendo nascere la rivoluzione.
Ritornando alla morale, Kropotkin ritrova nel piacere e nell’evitamento del dolore un fondamento degli esseri viventi, l’uomo agisce per obbedire ad un bisogno della natura, qualsiasi atto è la ricerca del piacere o della sofferenza.
Ma come si ritrova il piacere? Kropotkin studiando le società animali ritrova un fattore comune: la solidarietà (o “legge del mutuo appoggio”), essa diventa quasi legge della natura, molto più importante della “lotta per l’esistenza” che i borghesi propagandano, perché più si studia la lotta per l’esistenza, più si nota che il principio di solidarietà è radicato e maggiore è la possibilità di uscirne trionfanti, perché la solidarietà è l’elemento fondamentale di ogni società e di ogni progresso.
E se il piacere equivale al mutuo appoggio: “ogni volta che vedrai un ingiustizia o l’avrai commessa (…) rivoltati contro l’inquinità, la menzogna e l’ingiustizia. Lotta! Più sarà intensa la lotta e più sarà intensa la vita. E allora avrai vissuto. Lotta per permettere a tutti di vivere questa vita ricca e straripante, e sarai certo di trovare in questa lotta delle gioie così grandi, che non ne troverai di simili in nessun’altra attività. A te scegliere”.
L’Anarchia per Kropotkin consiste nella ricerca di reciprocità e uguaglianza secondo cui “la moralità di un uomo consiste così nella sua capacità di vivere, non per sé, ma per l’umanità”; l’individuo diventa quindi “spregevole” quando afferma la sua unicità (o individualità) contro la società perché, secondo il pensiero di Kropotkin, l’individuo è “impensabile” fuori dalla società e dalla specie. Non esiste infatti alcuna opposizione tra individuo e società secondo cui il bene dell individuo si aggrega a quello della società.
Allora perché Kropotkin giustifica l’omicidio? Questo punto è fondamentale nel suo pensiero, Kropotkin in effetti giustifica l’omicidio ma solo nel caso che questo atto sia giustificato dalla liberazione dell’umanità; l’esempio più evidente è uccidere un tiranno, quest’atto viene giustificato dalla morale kropotkiana secondo la quale con la sua uccisione si effettua un atto di ‘salvaguardia dell’umanità’, un atto movimentato dalla speranza di liberazione. L’anarchico non è infatti un assassino ma anzi preferirebbe essere ucciso che diventare a sua volta tiranno.
Si intravede così nella morale kropotkiana l’atto violento (la lotta) che diventa necessario nella ricerca dell’ uguaglianza che diventa necessaria.
Secondo Kropoktin la storia del pensiero umano ricorda le oscillazioni del pendolo, dopo un periodo di lungo sonno arriva il risveglio e così si mettono in dubbio le regole imposte, ma i “nemici del popolo” (il governante, l’uomo di legge e il religioso) ripartono da zero e cominciano a ricoltivare di nuovo l’oppressione del sonno sfruttando la disorganizzazione momentanea e ,partendo dall’educazione, insegnano ai bambini di sottomettersi, abituandoli così ad obbedire alla legge sia divina che del codice, i poveri cosi cercano di sembrare più come i borghesi (ormai elogiati) e così i governanti ottengono sempre più autorità (soprattutto grazie al supporto di uomini di legge e religiosi) fino però a far scoccare un altra oscillazione del pendolo con il ritorno della critica della società e il risveglio del pensiero facendo nascere la rivoluzione.
Ritornando alla morale, Kropotkin ritrova nel piacere e nell’evitamento del dolore un fondamento degli esseri viventi, l’uomo agisce per obbedire ad un bisogno della natura, qualsiasi atto è la ricerca del piacere o della sofferenza.
Ma come si ritrova il piacere? Kropotkin studiando le società animali ritrova un fattore comune: la solidarietà (o “legge del mutuo appoggio”), essa diventa quasi legge della natura, molto più importante della “lotta per l’esistenza” che i borghesi propagandano, perché più si studia la lotta per l’esistenza, più si nota che il principio di solidarietà è radicato e maggiore è la possibilità di uscirne trionfanti, perché la solidarietà è l’elemento fondamentale di ogni società e di ogni progresso.
E se il piacere equivale al mutuo appoggio: “ogni volta che vedrai un ingiustizia o l’avrai commessa (…) rivoltati contro l’inquinità, la menzogna e l’ingiustizia. Lotta! Più sarà intensa la lotta e più sarà intensa la vita. E allora avrai vissuto. Lotta per permettere a tutti di vivere questa vita ricca e straripante, e sarai certo di trovare in questa lotta delle gioie così grandi, che non ne troverai di simili in nessun’altra attività. A te scegliere”.
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ii kitap dunden once doganlara cok yonelik degil sadece
hopeful
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Kropotkin's writing style is reeeally pleasing, very concise and very rich, overall strangely interesting essays
Una visión demasiado ideal de una revolución absoluta en todos sitios pero es un bocado a la conquista del pan y sus tesis naturalistas que la verdad que para mi le dio otra dimensión a lo que entendía por anarquismo.