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3.5 For fans of Downton Abbey and Jane Austen. It was a great escape into the world of 19th century London society. Predicable, but so enjoyable!
Il mio problema principale con le recensioni è che non so mai come iniziarle, per questo mi trovo sempre in difficoltà e finisco per non scriverne mai, ma per quanto riguarda Belgravia, non posso proprio farne a meno. Belgravia, ambientato a Londra, quasi a metà del 1800, racconta la storia di una famiglia di aristocratici e una famiglia di commercianti, che in situazioni normali non avrebbero mai potuto avere grandi rapporti a causa dell'appartenenza a due classi sociali troppo diverse. E invece le loro storia si intrecciano a causa di un segreto che condividono, che li porterebbero allo scandalo, in particolare per una delle due famiglia.
Nonostante i vari difettucci, ho trovato Belgravia un libro molto bello e interessante, sia dal punto di visto narrativo che quello strutturale.
Lo stile di scrittura è molto semplice (e non in senso negativo!), più di quello che mi aspettassi, ma soprattutto scorre che è una meraviglia, tanto che spesso mi sorprendevo di quanto velocemente volassero le pagine.
Una cosa che mai avrei pensato di apprezzare è il "titolo" dei capitoli. Non è una cosa che semore apprezzo nei libri, soprattutto perché nella maggior parte dei casi sono solo frasi pompose, che spesso e volentieri non hanno niente a che vedere con ciò che è narrato. Jullian Fellowes invece sceglie appositamente parole o frasi che già di per sé ti fanno capire cosa tratterà quel determinato capitolo, ma questo non significa che tolga tutta l'ansia della scoperta, anzi di eventi inaspettati ce ne sono di continuo!
Una cosa che ho trovato estremamente particolare e sorprendente è che il libro non sempre che venga letto, ma "guardado". Ha una struttura un po' ad "episodi"(non so se si possa descrivere così, in ogni casso passatemi il termine, per favore). A volte non mi sembrava di star leggendo, ma che la storia mi entrassero in testa come se appunto fosse un episodio. Questo è sicuramente l'aspetto che più ho adorato di tutti il libro; non mi ero mai imbattutta in questo tipo di narrazione prima di Belgravia, non pensavo fosse neanche possibile esistesse un tale modo di narrare.
Passando ai personaggi, devo ammettere di essere abbastanza divisa. Alcuni mi sono piaciuti, come Anne e Susan, altri li ho trovati un po' meh, come nel caso di James e Oliver.
In particolare, James con la sua sua ambizione (che in realtà è più un' ossessione) di arrivare all'apice della società, mi ha stancato a morte. Non riusciva a pensare ad altro, la sua storia girava solo intorno alla scalata sociale. L'ho trovato una noia mortale, nonostante a volte ammetto che mi abbia fatto sorridere per la sua ingenuità.
Un altro che non mi è piaciuto granché e John, quello che dovrebbe essere l'antagonista. Il problema principale è che l'ho trovato estramamente banale. Uomo senza particolare intelligenza, marcio dentro che si muovo solo spinto da sentimenti negativi e corrosivi come gelosia e avarizia. Le sue scene erano quelle che leggevo con meno (per non dire zero) entusiasmo.
Passando inveve alle donne, sono sicuramente quelle che ho apprezzato di più!
Anne è una donna che sa il fatto suo, estramente intelligente ed eccezionale, sa gestire qualsiasi situazione con estrema calma e arguzia. Per fortuna non condivide l'ossessione del marito! Anzi è perfettamente felice nell'agio che ha, senza abirne ad averne di più, più riconoscendo che titoli rilevati e denaro in più sono sicuramente un aggiunta non indifferente. Oltre a trovarla una donna di grande classe, l'ho trovato un personaggio molto reale e ben riuscito.
Susan è sicuramente la mia preferita tra tutti. Non è un santa, anzi è egoista, approfittatrice, avara, viziata e marcia dentro, ma più dei suoi mille difetti a far spiccare il personaggio sono la sua intelligenza e astuzia. Furba come una volpe (neanche a farlo apposta (o forse sì?) con l'animale condivide anche il colore dei capelli) si infila in mezzo a guai piuttosro gravi e all'apparenza irrisolvibili, eppure con grande astuzie riesce a venirne fuori da vincitrice, pagandone appena le conseguenze.
Gli ultimi due personaggi di cui vogliono parlare sono Maria e Charles.
Charles è un personaggio abbastanza marginale, nonostante praticamente tutte le vicende della storia derivino da lui. In realtà è solo una vittima degli avvenimenti non ha ruolo rilevante quanto gli altri personaggi sta lì e basta. Inoltre l'autore ce lo descrivere come il personaggio buono come il pane, ingueno ma pieno di talento per gli affari, cosa che l'ha reso anche abbastanza banale. Maria sembra che stia nel libro giusto per fare la coppia amorosa. Ragazza con tante passioni e progetti sì, ma non da' nulla alla storia.
Entrambi sono personaggi che ho trovato poco approfonditi e inoltre la loro storia insieme non mi ha fatto impaziere più di tanto, anzi mi è sembrata piuttosto noiosa e scontata, già vista e sentita. Mi sento in bisogno anche di soffermarmi sulla lunghezza del romanzo, difatti ho trovato tutta la storia troppo lunga, decisamente. Almeno un centinaio di pagine in meno non avrebbero fatto male, anche perché alcune volte mi è sembrato come se la storia si ripetesse e come se si tornasse troppo spesso sugli stessi punti. Il tutto ha reso certe scene un po' noiosette e a volte mi sono trovata a storcere gli occhi. Una cosa che non mi piaciuto per nulla è la reazione di un certo personaggio a una certa notizia. Praticamente hai scoperto cose che ti sono state tenute nascoste per quasi trent'anni, sapendo tutto ciò la tua vita cambierà per sempre, e solo questa è la tua reazione? Bah, vrei preferito che questa scena fosse descritta meglio. Un' altra lamentala che ho sta nella traduzione. In sé la traduzione è fatta molto bene, ma più di una volta mi sono imbattuta in parole o espressioni che cozzavano con la maggior parte del linguaggio. Avrei preferito l'utilizzo di altre parole o espressioni che non stonassero così tanto con il testo. Comunque sia sono pochissime le parole e suppongo che in questo caso il problema sia più io, che la traduzione in sé. Per quanto ci siano cose che mi non mi siano piaciute, sono poche, ma soprattutto poco rilevanti quindi non mi hanno rovinato la lettura. Belgravia è stata una buona compagnia per più di una settimana e la storia mi ha trascinato dentro tantissimo, tanto che nei giorni in cui non potevo leggerlo ne sentivo la mancanza, addirittura mi manca anche ora che l'ho finito, ed è forse questo il motivo principale per il quale sento il bisogno di scriverne a riguardo, ed è una cosa più unica che rara per me! Posso quindi dire che per me Belgravia come lettura è stata sicuramente un successo!
Nonostante i vari difettucci, ho trovato Belgravia un libro molto bello e interessante, sia dal punto di visto narrativo che quello strutturale.
Lo stile di scrittura è molto semplice (e non in senso negativo!), più di quello che mi aspettassi, ma soprattutto scorre che è una meraviglia, tanto che spesso mi sorprendevo di quanto velocemente volassero le pagine.
Una cosa che mai avrei pensato di apprezzare è il "titolo" dei capitoli. Non è una cosa che semore apprezzo nei libri, soprattutto perché nella maggior parte dei casi sono solo frasi pompose, che spesso e volentieri non hanno niente a che vedere con ciò che è narrato. Jullian Fellowes invece sceglie appositamente parole o frasi che già di per sé ti fanno capire cosa tratterà quel determinato capitolo, ma questo non significa che tolga tutta l'ansia della scoperta, anzi di eventi inaspettati ce ne sono di continuo!
Una cosa che ho trovato estremamente particolare e sorprendente è che il libro non sempre che venga letto, ma "guardado". Ha una struttura un po' ad "episodi"(non so se si possa descrivere così, in ogni casso passatemi il termine, per favore). A volte non mi sembrava di star leggendo, ma che la storia mi entrassero in testa come se appunto fosse un episodio. Questo è sicuramente l'aspetto che più ho adorato di tutti il libro; non mi ero mai imbattutta in questo tipo di narrazione prima di Belgravia, non pensavo fosse neanche possibile esistesse un tale modo di narrare.
Passando ai personaggi, devo ammettere di essere abbastanza divisa. Alcuni mi sono piaciuti, come Anne e Susan, altri li ho trovati un po' meh, come nel caso di James e Oliver.
In particolare, James con la sua sua ambizione (che in realtà è più un' ossessione) di arrivare all'apice della società, mi ha stancato a morte. Non riusciva a pensare ad altro, la sua storia girava solo intorno alla scalata sociale. L'ho trovato una noia mortale, nonostante a volte ammetto che mi abbia fatto sorridere per la sua ingenuità.
Un altro che non mi è piaciuto granché e John, quello che dovrebbe essere l'antagonista. Il problema principale è che l'ho trovato estramamente banale. Uomo senza particolare intelligenza, marcio dentro che si muovo solo spinto da sentimenti negativi e corrosivi come gelosia e avarizia. Le sue scene erano quelle che leggevo con meno (per non dire zero) entusiasmo.
Passando inveve alle donne, sono sicuramente quelle che ho apprezzato di più!
Anne è una donna che sa il fatto suo, estramente intelligente ed eccezionale, sa gestire qualsiasi situazione con estrema calma e arguzia. Per fortuna non condivide l'ossessione del marito! Anzi è perfettamente felice nell'agio che ha, senza abirne ad averne di più, più riconoscendo che titoli rilevati e denaro in più sono sicuramente un aggiunta non indifferente. Oltre a trovarla una donna di grande classe, l'ho trovato un personaggio molto reale e ben riuscito.
Susan è sicuramente la mia preferita tra tutti. Non è un santa, anzi è egoista, approfittatrice, avara, viziata e marcia dentro, ma più dei suoi mille difetti a far spiccare il personaggio sono la sua intelligenza e astuzia. Furba come una volpe (neanche a farlo apposta (o forse sì?) con l'animale condivide anche il colore dei capelli) si infila in mezzo a guai piuttosro gravi e all'apparenza irrisolvibili, eppure con grande astuzie riesce a venirne fuori da vincitrice, pagandone appena le conseguenze.
Gli ultimi due personaggi di cui vogliono parlare sono Maria e Charles.
Charles è un personaggio abbastanza marginale, nonostante praticamente tutte le vicende della storia derivino da lui. In realtà è solo una vittima degli avvenimenti non ha ruolo rilevante quanto gli altri personaggi sta lì e basta. Inoltre l'autore ce lo descrivere come il personaggio buono come il pane, ingueno ma pieno di talento per gli affari, cosa che l'ha reso anche abbastanza banale. Maria sembra che stia nel libro giusto per fare la coppia amorosa. Ragazza con tante passioni e progetti sì, ma non da' nulla alla storia.
Entrambi sono personaggi che ho trovato poco approfonditi e inoltre la loro storia insieme non mi ha fatto impaziere più di tanto, anzi mi è sembrata piuttosto noiosa e scontata, già vista e sentita. Mi sento in bisogno anche di soffermarmi sulla lunghezza del romanzo, difatti ho trovato tutta la storia troppo lunga, decisamente. Almeno un centinaio di pagine in meno non avrebbero fatto male, anche perché alcune volte mi è sembrato come se la storia si ripetesse e come se si tornasse troppo spesso sugli stessi punti. Il tutto ha reso certe scene un po' noiosette e a volte mi sono trovata a storcere gli occhi. Una cosa che non mi piaciuto per nulla è la reazione di un certo personaggio a una certa notizia. Praticamente hai scoperto cose che ti sono state tenute nascoste per quasi trent'anni, sapendo tutto ciò la tua vita cambierà per sempre, e solo questa è la tua reazione? Bah, vrei preferito che questa scena fosse descritta meglio. Un' altra lamentala che ho sta nella traduzione. In sé la traduzione è fatta molto bene, ma più di una volta mi sono imbattuta in parole o espressioni che cozzavano con la maggior parte del linguaggio. Avrei preferito l'utilizzo di altre parole o espressioni che non stonassero così tanto con il testo. Comunque sia sono pochissime le parole e suppongo che in questo caso il problema sia più io, che la traduzione in sé. Per quanto ci siano cose che mi non mi siano piaciute, sono poche, ma soprattutto poco rilevanti quindi non mi hanno rovinato la lettura. Belgravia è stata una buona compagnia per più di una settimana e la storia mi ha trascinato dentro tantissimo, tanto che nei giorni in cui non potevo leggerlo ne sentivo la mancanza, addirittura mi manca anche ora che l'ho finito, ed è forse questo il motivo principale per il quale sento il bisogno di scriverne a riguardo, ed è una cosa più unica che rara per me! Posso quindi dire che per me Belgravia come lettura è stata sicuramente un successo!
Interesting turns and twists and full reflective of the time period. But I would expect nothing less from the creator of Downton Abbey.
slow-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
Perfect escapism for the historical fiction fan! Rags to riches, riches to rags! Tea parties, balls, upstairs/downstairs, servants who turn on you, bastards, arranged marriages, cuckolded husbands! Hand me a fan and pour me a sherry!
Delectable. Fellowes is an over-explainer, repeats explanations just to make sure you got them, and is clearly very excited about all the research he did into the period and wants you to know random facts whether or not they are relevant to the story. All that said, I loved the book, the story, the characters (most of whom were two dimensional but all of them had a touch of the dowager Duchess of Grantham which made up for it), and the intrigue.
I mean, it's not Downton Abbey, but I still loved it!
I think the more I read, the more I enjoyed it. I think it's because the more I got to know the characters, the more I liked it. The end was my favorite part, I really loved the ending and the way everything tied together.
The writing style took me a bit to get used to as well. We jumped around to different people's viewpoints very often and quickly. I was listening to the audiobook (which was very well done!), So maybe it wasn't quite as jarring if you could see the paragraph break.
Overall, it was a fantastic read, I would highly recommend.
I think the more I read, the more I enjoyed it. I think it's because the more I got to know the characters, the more I liked it. The end was my favorite part, I really loved the ending and the way everything tied together.
The writing style took me a bit to get used to as well. We jumped around to different people's viewpoints very often and quickly. I was listening to the audiobook (which was very well done!), So maybe it wasn't quite as jarring if you could see the paragraph break.
Overall, it was a fantastic read, I would highly recommend.