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A Sentimental Journey: Memoirs 1917-1922 by Viktor Shklovsky

lalettricesolitaria's review against another edition

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5.0

Sklovskij non era uno scrittore, bensì un teorico dell'arte... ma aveva la storia della sua vita da raccontare e lo fa magistralmente in questo diario personalissimo in cui narra gli eventi tra il 1919 e il 1922 in cui è stato in fuga a seguito della Rivoluzione Russa. Il suo viaggio copre varie tappe, dalla Russia alla Germania ed è frammentato ma ricco di osservazioni poetiche meravigliose. Non di rado si trova a parlare dei suoi lavori coi gli amici formalisti e artisti con cui lavorò per l'OPOYAZ e per la Casa dell'arte a San Pietroburgo. E' bello vedere e leggere la vita vera di un personaggio storico studiato tra i libri universitari in questa veste reale. I libri universitari mi hanno raccontato di come il Formalismo fu un movimento breve ma intenso, carico di potenzialità ma che si esaurì all'alba della Rivoluzione anche perché molti teorici furono messi a tacere, e che poi confluì nelle sue migliori rese nello Strutturalismo.
Questo libro invece racconta come Sklovskij lavorò, in che condizioni terribili riuscì nonostante tutto a scrivere le sue opere, a continuare a leggere e studiare, nonostante morisse di freddo, fame, nonostante una pallottola all'intestino, nonostante la fuga costante dalla Ceka, dai bolscevichi, dalla guerra contro i tedeschi... Sklovskij amava cantare mentre scriveva! Questo i libri universitari non lo raccontano :)

Ho letto molti altri libri su questo argomento, molti dei quali autobiografici, ma questo è stato sicuramente uno dei meno crudi e più improntato alla ricerca di evocazione della memoria, dei ricordi e del senso della vita, piuttosto che alla descrizione nuda e cruda degli orrori della guerra.

catherine_80's review against another edition

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challenging informative reflective tense medium-paced

4.75

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