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The game. Storie del mondo digitale per ragazzi avventurosi by Alessandro Baricco

myspiace's review against another edition

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2.0

Iniziato con entusiasmo: l'epoca del Game, che idea! Peccato che si riduca a una favoletta per bambini, raccontata a dei bambini (che hanno più di 50).

alfonsofuggetta's review against another edition

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3.0

Ho colto alcune suggestioni importanti.
1. L’idea della post esperienza. Chi è capace di dominare questa dinamica è di fatto la nuova élite.
2. Il desiderio del tutto che definisce molte nostre esperienze (utile l’esempio di Spotify e Netflix).
3. Il bisogno di un nuovo umanesimo.

Per resto mi pare un po’ lungo e a tratti scontato.

In ogni caso a tratti stimolante.

taylorgriggs's review against another edition

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4.0

3.5⭐️

“Oramai ci siamo abituati, ma non va mai dimenticato che c’è stato un tempo in cui, per un risultato del genere, avremmo dato qualsiasi cosa.”

Il Game. Il gioco. Il nuovo modo per intendere il digitale. Il punto di partenza per un saggio che ha tutta l’intenzione di tracciare il percorso itinerario di questa realtà da noi creata.
Gli occhi sono quelli di un uomo di metà ‘900, che del digitale capisce sicuramente meno degli ingegneri della Silicon Valley californiana, ma che, non per questo, sceglie di offrirci una visione di sdegno. Bello è stato leggere di un uomo curioso alla ricerca di comprensione. Bella è stata la cura nell’edizione, che durante la lettura ha continuato a stupirmi con le varie mappe da fantasy medievale a costellare le tappe più importanti della storia del digitale.
Siamo partiti dalla VERTEBRA ZERO, il gioco Space Invaders, che se lo chiedete a me, nata nel 2004, di divertente non ha proprio nulla (e prima di ieri neanche sapevo cosa fosse) e abbiamo attraversato le fasi principali di questa evoluzione. Di questa rivoluzione. Non solo tecnologica ma anche, e soprattutto, mentale.
L’arrivo del Web, il suo essere a tutti distribuito alla faccia delle millenarie classi dirigenti, viene descritto proprio come la combinazione per disinnescare una bomba. In questo caso? È la combinazione per disinnescare il potere di quell’élite da sempre gelosa della propria conoscenza, che per la prima volta si ritrova a fare i conti con un nemico (e neanche in questo ci è estranea la dinamica da videogame) che sta dando in mano a un ammasso di gentaglia la chiave per IL TUTTO. Da dimenticare sono i vinili, le cassette, e CD. Adesso esiste Spotify, e al prezzo di un vinile al mese puoi avere tutta la musica di tutti i vinili del mondo sempre con te. Non ti serve neanche più il giradischi, dimenticati pure quello. Da qui nasce la pretesa, se provi il Tutto, non si torna indietro. Chi vorrebbe?

Baricco dice: “Adesso possiamo anche permetterci di fare i difficili, e stare a questionare se tutti questi voli low cost non rovinino il turismo di qualità, o Google non abbia distrutto la capacità di fare le ricerche di geografia. Fighetti. Molti di noi stanno addirittura ricominciando a pensare che tutto sommato qualche muro in piú non guasterebbe, e cresce la nostalgia per le élite. Memoria corta.”

Mi sono fatta una risata, non lo nego, sia perché il libro è scritto in modo molto salace (non che da Baricco mi aspettassi altro) sia e soprattuto perché, dai, ve li immaginate i vostri genitori a dire qualcosa del genere? Quelli che se ti sale la febbre attribuiranno tutta la colpa all’aggeggio infernale a cui, testuali parole, “stai sempre appiccicato”? Io no.
Per quante volte glielo rispieghi, la loro opinione rimarrà la stessa: ti stai friggendo il cervello. Non ci sono più i passatemi di una volta. Si stava meglio quando si stava peggio. Ai miei tempi… e bla bla bla.
E qui arriva la parte migliore del libro. Un’epifania che non avevo visto arrivare ma che è sempre stata sotto i miei occhi. Il web, internet, il digitale, nasce da una necessità. In Occidente, l’età contemporanea culmina con il secolo più buio della nostra storia: largo spazio all’esaurimento dei poteri assolutistici in favore delle guerre mondiali. Poi, alla fine di tutto, il desiderio di rivalsa. La nascita di un mondo, all’inizio secondario, e successivamente indispensabile. Sconosciuto e affascinante. Non privo di falle, come non lo sono i bambini al primo tentativo su due gambe, ma con la promessa di un mondo migliore. Quasi come se fosse lo sfiatatoio della società esausta, come lo erano i Saturnalia a Roma.
L’autore non lo dice per ridicolizzare l’avversione, la paura e la diffidenza, ma per ricordare che adesso, passato il peggio, possono permettersi il lusso di criticare, perché il Web gli ha regalato tanta libertà. O forse solamente una gabbia più grande - che ingenuamente accettiamo - ma di certo più spazio di quanto non ne avessero loro sotto le grinfie dell’élite.
Io non mi voglio includere, io qui, ci sono nata. Il vintage è per me una moda, non un ricordo vivido. Il vinile è lo sfizio che posso permettermi (pur avendo Spotify in tasca)… è quello che Baricco chiama lo storytelling della mia persona. Il libro cartaceo è la necessità di avere tangibile tra le mie mani quel libro che ho amato in digitale e la possibilità di annotarlo come a me piace. È ciò che rimane del Romanticismo ottocentesco e che, con le generazioni native digitali, inizia a mescolarsi con questa nuova realtà. È quella “merce preziosa che fa sentire umani gli uomini”, che, nel suo partire da noi, non lavora contro il digitale ma CON il digitale. È l’umanesimo che finalmente colma il ritardo e raggiunge il Game.

Ci sono poche critiche da fare, perché la lettura è stata indubbiamente piacevole e veloce. Questo è forse dovuto al tono informale dell'autore e alle sue battute, belle, ma a tratti un po' forzate. Un po' troppo presenti. In secondo luogo, quando un libro ti viene imposto e non caldamente consigliato, quel minimo di avversione è inevitabile. Da sola non l'avrei mai selezionato e contro ogni aspettativa sono contenta di averlo letto, ma non toglie che spesso abbia dovuto forzarmi ad andare avanti per necessità scolastica. In conclusione, l'ho trovato interessante, non è una riflessione sul digitale quanto più sull'uomo, che sarebbe stata da fare leggere ai miei genitori più che a me.

inwonderland_lu's review against another edition

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5.0

Baricco è completamente fuori dalla grazia di qualsiasi Dio, ma ho amato tutto.

mariage's review against another edition

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informative reflective medium-paced

2.5

mmarvin01's review against another edition

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hopeful informative reflective fast-paced

4.0

This is not like his other novels as it is non-fiction. At times it is slightly annoying, but I found it to be enlightening.

lucaconti's review against another edition

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3.0

Apprezzabile tentativo di storicizzazione del nostro tempo. Il libro è prolisso e ripetitivo. Abbandonato a metà. Come spettacolo teatrale funziona probabilmente di più.
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