Reviews

The Future of Another Timeline by Annalee Newitz

harrowharknonagesimus's review against another edition

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medium-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? Yes

2.5

zqylur's review against another edition

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adventurous challenging dark emotional hopeful informative inspiring mysterious reflective sad tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.5

joellenroberts's review against another edition

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adventurous inspiring reflective tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? Yes

4.5

beccaand's review against another edition

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adventurous challenging dark medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.25


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dylex's review against another edition

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challenging dark reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.0

areidjohnson's review against another edition

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adventurous dark hopeful medium-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

continuants's review against another edition

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adventurous mysterious medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes

5.0

stove's review against another edition

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adventurous hopeful reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? No

3.5

storeytale's review against another edition

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4.0

Read for Abortion Book Club. I quite enjoyed this and it was out of my usual genre. Others had quite a lot of critique, but were also more familiar with the sci-fi genre than me.

logolepsy_e's review against another edition

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3.0

Per cominciare, prendete un po' di passioni adolescenziali e stendetele sul piano di lavoro, perché l'impasto non si attacchi. Da parte mescolate le farine: in parti uguali femminismo e rappresentazione intersezionale, un cucchiaio raso di tematiche queer, un bel pizzico di attualità e infine buoni sentimenti q.b. A parte, mescolate i liquidi: una tazza di trama accattivante, pov diversi aggiunti uno per volta a temperatura ambiente, poi tenetevi da parte un bicchierino di colpi di scena da aggiungere a metà cottura, e innaffiate il tutto con abbondantissima sospensione dell'incredulità. Unite i due composti, mescolate bene, non badate troppo se c'è qualche grumo, e infine aggiungete gli insaporitori: una manciata di accuratezza storica che vi sarete procurati previa ricerca ma mi raccomando, prima di aggiungerla mescolatela con un po' di finzione storica; almeno mezzo chilo di scienza mista, fantasia a pioggia, nostalgia della gioventù a piacere e infine giusto un pizzico di punk rock. Unite tutto al composto, stendetelo bene su una teglia fucsia-abbagliante e infornate a ritmo altalenante per circa 300 pagine.
Et voilà, ecco sfornato il vostro "romanzo di fantascienza femminista e queer scritto da un'autrice non binaria"!
La ricetta purtroppo non è facile come sembra: scrivere una storia femminista è sempre un'insidia. Si rischia di essere o troppo didascalici o troppo poco incisivi. È difficile riuscire bene a far percepire il femminismo tra le pagine senza farlo pesare o essere troppo ovvi.
In generale io tendo ad apprezzare di più i libri che risultano femministi senza dichiararcisi troppo, perché se qualcuno te lo dice prima della lettura con così tanta convinzione, si creano determinate aspettative che sono difficilissime da mantenere.
Diciamo che in questo romanzo succedono un po' entrambe le cose: a tratti la tematica femminista è forte e funziona, ma ci sono alcuni punti in cui proprio non si sente, e altri in cui si scade nella banalità più assoluta e nel femminismo puramente sloganistico.
Aldilà della questione femminista, comunque, questa ricetta come esce dal forno?
Personalmente, trovo il risultato piacevole, anche se in alcuni punti è rimasto un po' grumoso e in altri, forse, non si è cotto bene.
Di sicuro è un libro molto strano e non è facilissimo stargli dietro; richiede un grande sforzo per quanto riguarda la sospensione dell'incredulità, perché tratta il viaggio nel tempo in un modo del tutto nuovo e originale. Da una parte è sicuramente un bene, dall'altra bisogna accettare come assiomatici alcuni concetti che potrebbero risultarci un po' strani. Anche perché accade che durante la narrazione l'autrice violi le sue stesse regole o le tratti con leggerezza (la questione del non poter rivelare nulla sul futuro è la regola più malleabile che abbia mai visto, i personaggi tendono a fare un po' come pare a loro a questo riguardo).
Nonostante tutto, però, la questione scientifica riguardante i viaggi nel tempo resta molto interessante. Il fatto che le macchine esistano da prima della stessa umanità pone una condizione di base molto intrigante da esplorare, perché non si legge spesso di un mondo in cui il viaggio nel tempo sia naturale quasi quanto quello in auto o in aereo. È anche molto interessante scoprire il modo in cui l'autrice tratta della componente fantascientifica integrandola con la scienza vera e propria.
A tal proposito, la prospettiva storica del romanzo è forse stato per me l'aspetto più stimolante.
Si nota che le nozioni all'interno di questa storia sono frutto di un'attenta e accurata ricerca, e ho trovato davvero valido il modo in cui l'autrice ha unito l'accuratezza storica a personaggi e fatti inventati, e di come abbia sfruttato eventi e personaggi realmente accaduti e vissuti per creare degli antagonisti e una situazione chiave a livello di trama. La sinergia tra realtà e finzione in questo caso per me ha funzionato molto bene, tanto che alcune cose sono dovuta andarle a cercare per capire quanto ci fosse di vero (prima di scoprire che esiste una piccola appendice finale che espleta questa funzione). L'ambientazione di fine Ottocento su di me ha avuto molta presa e ho adorato la scelta di utilizzare la Fiera Colombiana di Chicago come sfondo di una parte consistente della storia.
Da questa prospettiva storica originano anche alcuni degli spunti di riflessione chiave del romanzo, che comprendono la teoria del Grande Uomo e come/cosa cambierebbe nella storia se i viaggi nel tempo fossero possibili. Ammetto che avrei preferito che questi spunti fossero approfonditi un po' di più o forse meglio, specialmente alcuni (SPOILER: cambiare le leggi sull'aborto nel passato non dovrebbe influire su una quantità impattante di nascite? È giusto cercare di cambiare la storia di duecento anni fa sapendo che a causa di ciò molte persone che sono esistite nel nostro presente non nasceranno neanche? FINE SPOILER). Ma tutto sommato costituiscono un punto chiave della riuscita del romanzo e uno degli aspetti principali che mi hanno fatto portare a termine la lettura con interesse.
Altro piccolo "grumo" che rimane a fine cottura è il ritmo, piuttosto altalenante. Il romanzo all'inizio affascina, ma ingrana davvero solo dopo un buon numero di pagine (circa un centinaio), dopodiché alterna momenti molto interessanti e dinamici a parti più lente e faticose. Lo stile dell'autrice è sempre lo stesso, asciutto ma scorrevole, ma la narrazione soffre un po' di diversi saliscendi per via della trama che non si dipana linearmente lungo la storia. L'utilizzo dei due pov è abbastanza riuscito, ma il ritmo è altalenante proprio perché si alternano i momenti in cui troviamo più interessante un pov rispetto all'altro. Non è detto che una narrazione poco omogenea non possa mantenere costantemente alta l'attenzione, ma questo specifico libro non ce la fa nella sua interezza. Fortunatamente, comunque, non arriva mai un momento troppo noioso o troppo pesante da voler abbandonare il libro.
A proposito della fascinazione di inizio libro, per me questa lettura è iniziata evocandomi in testa tantissime suggestioni e vibes che mi hanno richiamato alla mente altri media esistenti. Uno su tutti è stato Bioshock Infinite, per la componente steampunk, la questione delle linee temporali e il fatto che condividano lo stesso antagonista, grossomodo. Al di là di questo riferimento puramente personale, comunque, trovo che il romanzo, soprattutto all'inizio, sia fortemente evocativo e immaginifico, riesce ad evocare bene nella mente del lettore l'ambientazione (soprattutto quella nel passato) e il mood che l'autrice vuole dare al romanzo, e questo è sicuramente un gran pregio. Durante le prime cento pagine, riuscivo quasi a figurarmi la trasposizione di questa storia in una serie tv. Purtroppo questa sensazione va a perdersi con l'andare della storia, ma il fatto che all'inizio abbia avuto molta presa su di me è stato utilissimo a farmi immergere il più possibile nel mood voluto per il romanzo.
Il problema più grosso di questo libro è che purtroppo mette troppa carne al fuoco che poi non sa gestire durante lo sviluppo. Le premesse erano tutte davvero eccellenti, la realizzazione purtroppo lo è un po' meno. L'autrice non è stata in grado di gestire così tanti aspetti tutti insieme, e il romanzo ne risente un po', specialmente perché diventa appunto difficile da seguire al meglio e anche alla fine qualche dubbio rimane.
In ogni caso, comunque, l'ho trovato una lettura piacevole: avvincente, interessante, ricco di spunti. Non perfetto, ma di sicuro è godibile e mi ha fatto venire voglia di recuperare l'opera precedente dell'autrice. Una lettura che consiglio principalmente per la sua originalità, per le suggestioni che è in grado di creare e per le riflessioni interessanti sulla storia e sul potere delle comunità.