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Roberto Bolaño riprende il capitolo conclusivo di La letteratura nazista in America, un racconto di una decina di pagine, e lo espande nel romanzo breve Stella distante. Entrambi i libri vengono pubblicati nel 1996.
Il racconto, nella sua sintesi, funzionava già a dovere. Quello che il romanzo perde in compattezza, lo recupera in aperture: è vero che la sua parabola, raccontata in pochi paragrafi, aveva un’efficacia enorme nel cogliere quel tema di cui Bolaño parla spessissimo, cioè il male assoluto; e lo faceva raccontando una storia immaginaria, surreale e ambigua, che proprio per la sua assurdità si collocava alla perfezione tra le atrocità compiute dai regimi dell’America Latina, e, per esteso, dai fascismi.
Nel romanzo, il punto resta quello. Come l’opera da cui deriva, anche Stella distante parla di poeti e avanguardie. La differenza è che qui sentiamo parlare anche di poeti che non sono fascisti: c’è un’apertura sul bene, o su qualcosa che forse è solo neutrale, ma spicca per la sua differenza dal male assoluto. In questo romanzo troviamo le “storie nella storia” tipiche di Bolaño; sono sempre storie che si allontanano per opposizione da quelle dei poeti nazifasciti oggetto di La letteratura nazista. Sono personaggi che somigliano a quelli delle sue altre opere, e che qui si incontrano con quei mostri che lo scrittore ha generato per colmare un vuoto nell’immaginario sudamericano.
Per cui, spesso si allontana dal suo personaggio principale. Quando gli si riavvicina, Bolaño descrive l’accettazione sociale che circonda questo poeta torturatore e assassino, l’abitudine mentale per cui la violenza e la morte portate dal nazifascismo si accettano passivamente fino a ritenerle mali necessari.
Per me, una delle cose più importanti che Bolaño ha fatto è stata sperimentare nuovi modi per parlare del male, di un’oscurità che permea la vita umana, incomprensibile, imperscrutabile, minacciosa, terribile. 2666 e La letteratura nazista in America sono due esempi diversissimi fra loro di come compiere quest’operazione in letteratura. Quando uno scrittore ci riesce — e per me Bolaño lo fa, alla grande — si sente la struttura della realtà stessa scricchiolare. Si creano delle aperture: su un mondo obliquo, che è il nostro, che ora possiamo vedere con un’altra forma, percepirlo attraverso sensi nuovi, sconosciuti.
Stella distante rientra in questo percorso; non è la sua opera più rappresentativa e lo consiglierei a chi ha già letto qualcuno dei testi principali dello scrittore. D’altra parte, l’opera di Bolaño ha una natura ipertestuale, in cui ogni cosa che scrive è collegabile in qualche modo alle altre. Per cui, vi raccomando di leggere anche questo romanzo.
Per approfondimenti su Stella distante:
Su Doppiozero
http://www.doppiozero.com/materiali/oltreconfine/roberto-bolano-stella-distante
Marilù Oliva su Carmilla
https://www.carmillaonline.com/2013/03/04/stella-distante-di-bolao/
Il saggio di Nicola Lagioia su Bolaño
http://www.minimaetmoralia.it/wp/saggio-roberto-bolano/
Il racconto, nella sua sintesi, funzionava già a dovere. Quello che il romanzo perde in compattezza, lo recupera in aperture: è vero che la sua parabola, raccontata in pochi paragrafi, aveva un’efficacia enorme nel cogliere quel tema di cui Bolaño parla spessissimo, cioè il male assoluto; e lo faceva raccontando una storia immaginaria, surreale e ambigua, che proprio per la sua assurdità si collocava alla perfezione tra le atrocità compiute dai regimi dell’America Latina, e, per esteso, dai fascismi.
Nel romanzo, il punto resta quello. Come l’opera da cui deriva, anche Stella distante parla di poeti e avanguardie. La differenza è che qui sentiamo parlare anche di poeti che non sono fascisti: c’è un’apertura sul bene, o su qualcosa che forse è solo neutrale, ma spicca per la sua differenza dal male assoluto. In questo romanzo troviamo le “storie nella storia” tipiche di Bolaño; sono sempre storie che si allontanano per opposizione da quelle dei poeti nazifasciti oggetto di La letteratura nazista. Sono personaggi che somigliano a quelli delle sue altre opere, e che qui si incontrano con quei mostri che lo scrittore ha generato per colmare un vuoto nell’immaginario sudamericano.
Per cui, spesso si allontana dal suo personaggio principale. Quando gli si riavvicina, Bolaño descrive l’accettazione sociale che circonda questo poeta torturatore e assassino, l’abitudine mentale per cui la violenza e la morte portate dal nazifascismo si accettano passivamente fino a ritenerle mali necessari.
Per me, una delle cose più importanti che Bolaño ha fatto è stata sperimentare nuovi modi per parlare del male, di un’oscurità che permea la vita umana, incomprensibile, imperscrutabile, minacciosa, terribile. 2666 e La letteratura nazista in America sono due esempi diversissimi fra loro di come compiere quest’operazione in letteratura. Quando uno scrittore ci riesce — e per me Bolaño lo fa, alla grande — si sente la struttura della realtà stessa scricchiolare. Si creano delle aperture: su un mondo obliquo, che è il nostro, che ora possiamo vedere con un’altra forma, percepirlo attraverso sensi nuovi, sconosciuti.
Stella distante rientra in questo percorso; non è la sua opera più rappresentativa e lo consiglierei a chi ha già letto qualcuno dei testi principali dello scrittore. D’altra parte, l’opera di Bolaño ha una natura ipertestuale, in cui ogni cosa che scrive è collegabile in qualche modo alle altre. Per cui, vi raccomando di leggere anche questo romanzo.
Per approfondimenti su Stella distante:
Su Doppiozero
http://www.doppiozero.com/materiali/oltreconfine/roberto-bolano-stella-distante
Marilù Oliva su Carmilla
https://www.carmillaonline.com/2013/03/04/stella-distante-di-bolao/
Il saggio di Nicola Lagioia su Bolaño
http://www.minimaetmoralia.it/wp/saggio-roberto-bolano/
This book and the final chapter of the Nazi Literature in the Americas remind me how much of a genius Bolaño was.
Mi primer libro de Bolaño y me encantó. Se lee como una crónica y constantemente entretiene el estilo de escritura del autor.
I’m not sure Roberto Bolaño knew, either in 1996 when he wrote this book or by the time he died at a young age in 2003, just how prescient this story would be in 2018. It details, concisely and with brutal efficiency, the rise of fascism in an otherwise peaceful country, through the eyes of idealistic students.
Alberto Ruiz-Tagle, aka Carlos Wieder, is possibly one of the scariest villains in literary history. The totalitarian coup d’état for Wieder is not about political control or ideology, but presents a platform for him to present his true passion - his art - which combines spartan poetry, the martial deftness of skywriting in a retired Nazi fighter plane, torture, murder, and exhibitionism.
There’s something particularly eerie to me about your society crumbling around you, your culture being persecuted, and then looking to the sky to see your persecutor, a deceitful infiltrator, channeling his creative energy into a more artful form of subjugation.
Bolaño truly was a genius, and his works will he read for generations.
Alberto Ruiz-Tagle, aka Carlos Wieder, is possibly one of the scariest villains in literary history. The totalitarian coup d’état for Wieder is not about political control or ideology, but presents a platform for him to present his true passion - his art - which combines spartan poetry, the martial deftness of skywriting in a retired Nazi fighter plane, torture, murder, and exhibitionism.
There’s something particularly eerie to me about your society crumbling around you, your culture being persecuted, and then looking to the sky to see your persecutor, a deceitful infiltrator, channeling his creative energy into a more artful form of subjugation.
Bolaño truly was a genius, and his works will he read for generations.
funny
informative
reflective
tense
slow-paced
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes
There is almost an ephemeral quality to this short novel, like navigating the streams and rivers of another person's memory. Though largely discursive and idiosyncratic, what lies beneath the narrative is something much more psychically sinister. There is no guesswork, the narrator is unreliable, he tells the reader as much. And yet, is he any more unreliable than any other person patrolled by thought police under a fascistic regime? Like other works by Bolano, this will take some time to fully unpack.
Sarebbe un giallo. Sarebbe un poliziesco. Sarebbe un thriller. Sarebbe tutte queste cose, e probabilmente lo è, ma, essendo un romanzo scritto da Roberto Bolaño, non ti sentiresti di consigliarlo a nessun amico appassionato dei generi suddetti, a meno che non abbia voglia di addentrarsi in un mash up cupo e ossessivo in cui il mistero si risolve (si risolve?) grazie alle armi della critica poetica, letteraria e cinematografica che accompagna la narrazione dal principio alla fine. In quale altro poliziesco un poliziotto cileno in pensione, esule in Francia, si rivolgerebbe a un poeta cileno come consulente, esule anche lui ma in Spagna, per aiutarlo a rintracciare un assassino del regime di Pinochet, poeta (e che affascinante poeta, nonché, si scoprirà, mirabolante pilota dell'Aeronautica militare) anche lui? In quale altra immaginazione le tracce che riconducono al nuovo nome di Carlos Wieder, già Albert Ruiz-Tagle, potrebbero essere disseminate in pile di riviste underground dedicate al culto di "scrittori barbari" e fotogrammi di film porno di serie b? L'indagine su Carlos Wieder del narratore è l'indagine sulla forza (o la debolezza) oscura delle parole, parole scritte su un foglio o disegnate nell'aria, pronunciate ad alta voce o taciute, fotografate o registrate, vere o inventate, uccise o fuggite. È l'indagine su tutte le possibili, inafferrabili e attraenti configurazioni del Male.
good book! I was definitely shook at a lot of parts. Intense.
This is my first Bolano novel. His style is quite different from everything I've read. But, contradicting myself at the same time I can go back over modern novels I have read and see his influences seeped throughout them. I can't quite put my finger on how he is different though which is tough. It's not just that this is a translated text, I've been reading many of those lately, it has more to do with his style and the formulation of this novel.
So Distant Star threw me. As I said, it's really different from anything I have experienced before. The story itself is an intertwining of multiple stories throughout the novel. We're introduced to many, many fictional characters with a real historical backdrop which is what makes this novel something special. I really enjoyed this but to be totally honest I don't know how to rate this because it's so different.
I really want to read more Bolano after this. This may not be the best novel I have ever read but I can see the potential he has and how he has influenced literature.
So Distant Star threw me. As I said, it's really different from anything I have experienced before. The story itself is an intertwining of multiple stories throughout the novel. We're introduced to many, many fictional characters with a real historical backdrop which is what makes this novel something special. I really enjoyed this but to be totally honest I don't know how to rate this because it's so different.
I really want to read more Bolano after this. This may not be the best novel I have ever read but I can see the potential he has and how he has influenced literature.
Very glad I started with 2666 and The Savage Detectives. The rest of Bolano has lacked the....thing.