Scan barcode
duartecompanhia_'s review
Some of its impact feels dulled by the fact that I'm ignorant many of the cultural objects Fisher touches on here. The ideas and feelings they carry, however, are incredibly powerful, it feels like your reading future scripture that was mistakenly thrown into some not too far gone past, and got itself flotsamed into our present by the dirty currents of time. Essential reading.
st_ruben's review
pffff I like this writing, but this collection feels extremely disjointed and I can't really recommend this
animalite's review
4.0
So this clearly explains (several times) a few meanings for the term 'hauntology'. Nice cultural analysis too, although centered in the UK so it may be kinda hard to get what he's talking about if it's not part of your cultural horizon.
daanl's review
5.0
Zeer interessante invalshoek om naar ontwikkelingen in de maatschappij te kijken. Samen met 'Capital realism' kan dit een broodnodige aanzet zijn om de linkerzijde radicaal te herdenken, hervormen en opnieuw geboren te laten worden.
Hoewel er een donkere ondertoon doorheen dit boek heerst, met de nadruk op 'missing' en 'longing', blijft dit mentaal draagbaar door een gelijkaardige ondertoon van hoop die Fisher legt op de transformatieve eigenschappen van "culture at large".
Hoewel er een donkere ondertoon doorheen dit boek heerst, met de nadruk op 'missing' en 'longing', blijft dit mentaal draagbaar door een gelijkaardige ondertoon van hoop die Fisher legt op de transformatieve eigenschappen van "culture at large".
wasw's review
2.0
If you enjoy long winded rants about Joy Division and Burial, this sure is the book for you!
I do not.
I do not.
matildelusa's review against another edition
3.0
Questo libro è stato un po’ un dilemma per me. Fin dall’inizio mi ha intrigato moltissimo, perchè ció che voleva spiegare mi interessava molto. Il tema principale sono i “futuri perduti”, cioè quello che sarebbe potuto essere ma che alla fine non è stato, collegandosi ad un’analisi della contemporaneità che viene realizzata soprattutto attraverso la cultura e la musica in primo luogo. Infatti, non consiglio particolarmente questo libro a chi non ha molta cultura musicale: io stessa ho fatto fatica a capire cosa volesse dire l’autore certe volte, poiché si esprime attraverso immagini prese dall’analisi di brani o album musicali (oltre che film ecc...) la cui maggior parte io non conoscevo minimamente. Ció è anche positivo da un lato, perché mi ha fatto scoprire artisti davvero interessanti! Tutto sommato credo di aver compreso il pensiero dell’autore, per cui nonostante questa difficoltá mi ritengo molto soddisfatta, anche perchè è stato un viaggio culturale molto bello. Per riassumere il pensiero dell’autore potrei dire che lui si concentra sull’”hauntologia”, che é il concetto di qualcosa che esiste ma solo in negativo, non puó essere descritta in modo positivo ma solo come assenza di qualcosa, simile al concetto di spettro. E collega quest’idea al nostro presente, in quanto il nostro tempo é pieno di futuri mancati, che sarebbero potuti essere ma non sono stati, ed è come se noi vivessimo nel passato, dovendoci aggrappare ad esso poiché non riusciamo a riconoscere il presente come qualcosa di tangibile. Questo concetto viene poi collegato anche alla scarsitá di innovazione del 21esimo secolo soprattutto in ambito musicale (e culturale in generale). Credo che sia un concetto molto difficile sia da capire che da riassumere, ma dà moltissimo da pensare. Consiglio questo libro soprattutto agli amanti della musica e a chi vuole analizzare la contemporaneitá in un modo un po’ diverso dal solito. P.s. Non fatevi ingannare dal fatto che la copertina parli di “depressione”, io pensavo fosse incentrato molto su questo invece ne parla per un capitolo scarso.