Reviews - Questa non sarà l'ultima notte

831 reviews for:

Questa non sarà l'ultima notte

Adam Silvera

4.02 AVERAGE

amazingluna's review against another edition

4.0

emotional sad

Loveable characters: Complicated

sueperspectiva's review against another edition

5.0

adventurous dark hopeful inspiring tense medium-paced

Plot or Character Driven: Character

Strong character development: Yes

Loveable characters: Yes

Diverse cast of characters: Yes

Flaws of characters a main focus: Yes

Content Warnings

emilieef's review against another edition

4.0

dark emotional inspiring medium-paced

Plot or Character Driven: Character

Strong character development: Yes

Loveable characters: Complicated

Diverse cast of characters: Yes

Flaws of characters a main focus: Complicated

kenniekebbie's review against another edition

4.5

dark emotional hopeful reflective sad tense medium-paced

Plot or Character Driven: Character

Strong character development: Complicated

Loveable characters: Complicated

Diverse cast of characters: No

Flaws of characters a main focus: Yes

blairv's review against another edition

5.0

challenging emotional hopeful sad tense medium-paced

Plot or Character Driven: A mix

Strong character development: Yes

Loveable characters: Yes

Diverse cast of characters: Yes

Flaws of characters a main focus: Yes

khrenek's review against another edition

4.5

dark emotional funny hopeful inspiring lighthearted reflective sad tense medium-paced

Plot or Character Driven: A mix

Strong character development: Yes

Loveable characters: Yes

Diverse cast of characters: Yes

Flaws of characters a main focus: Yes

Voto finale: 4.5

La terza incarnazione del ciclo di Death Cast è abbastanza diversa dalle due precedenti, anche se è legata a doppio filo ad esse perché non solo porta avanti la storia, ma lo fa con personaggi che avevamo trovato nel prequel - Paz e Alano, che qui assurgono al ruolo di protagonisti -, ma anche perché ricongiunge tanti “fili pendenti” costituiti dalle connessioni con i personaggi degli altri due romanzi (ritroviamo quindi Orion in una breve apparizione, e Rufus, Mateo e Valentino, anche se solo nominati ma nuovamente rilevanti).
Il tema del libro questa volta, importante e difficile, è la salute mentale (si parla non solo di malattia, ma anche di neurodivergenze - che non sono malattie ma necessitano di aiuto per essere gestite -) e vengono trattati anche temi come l’autolesionismo e il suicidio.
Ho detto che i protagonisti sono Paz e Alano, ma in realtà Paz (il ragazzo che aveva ucciso il padre per difendere la madre) è il vero protagonista per buona parte del libro, mentre Alano (il figlio del creatore di Death Cast) agisce come supporto allo sviluppo narrativo di Paz; in effetti Alano è più “costruito”, mentre Paz è più “naturale”, nel senso che arriva al lettore in modo più spontaneo. Inoltre, a prima vista, alcune affermazioni di Alano suonano “stonate” (in un punto parla di qualcosa di cui non dovrebbe essere a conoscenza), ma tutto si chiarisce e i pezzi vanno al loro posto nella parte finale che chiarisce tutto, rendendo vivido anche Alano, cone se l’autore avesse voluto creare una sorta di foschia attorno a lui che si dipana a poco a poco, rendendolo tridimensionale. Anche l’emotività molto marcata dei personaggi (i due protagonisti, ma anche Rio, amico stretto di Alano), che sembrava troppo esasperata (piangono veramente tanto), assume un significato e una motivazione credibili a mano a mano che il lettore scopre i traumi che questi hanno subito.
Una menzione a parte per Joaquin (il padre di Alano), che non ne viene fuori proprio alla grande, dimostrandosi alla fine un egocentrico narcisista e manipolatore, nonostante quelle che sembrerebbero buone intenzioni, ma che saranno elementi destabilizzanti.
Finale bello, che apre a scenari interessanti, ma che rimane in parte aperto (personalmente spero che arrivi, prima o poi un quarto volume che chiuda definitivamente il ciclo).