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abbytruestory's review against another edition
challenging
reflective
slow-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? Yes
2.0
evergreenally's review against another edition
challenging
emotional
funny
reflective
slow-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? N/A
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? Yes
3.0
A perspective into religion vs sexuality in the backdrop of a grim northern town. Interesting use of folklore and other mythical devices yet it made the story a little hard to follow. Thoughtful inner monologues of a familiar struggle.
anniewhittyk's review against another edition
dark
emotional
sad
medium-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? No
- Diverse cast of characters? No
- Flaws of characters a main focus? It's complicated
3.25
poppysmic's review against another edition
5.0
This is a really warm, laugh-out-loud, but also heartbreaking semi autobiographical story of Jeanette, adopted into an intensely evangelical home. Under the zealous, righteous hand of her mother, Jeanette is at first homeschooled and harbours ambitions of becoming a missionary, but as she grows and discovers more about herself and her sexuality, she begins to free herself from her intense Pentecostal community and finds her own path.
The narrative jumps between Jeanette's anecdotes and linked fables/allusions. There is a lot of pain throughout, such as her feeling so ostracised when joining the local school due to her religious upbringing, her birth mother's very brief reappearance in her life, and the devastating consequences when her relationship with a friend is realised, but it's also incredibly funny and hopeful, and the prose lowkey but consistently poignant.
"As it is, I can't settle, I want someone who is fierce and will love me until death and know that love is as strong as death... But on the wild nights who can you call home? Only the one who knows your name.”
The narrative jumps between Jeanette's anecdotes and linked fables/allusions. There is a lot of pain throughout, such as her feeling so ostracised when joining the local school due to her religious upbringing, her birth mother's very brief reappearance in her life, and the devastating consequences when her relationship with a friend is realised, but it's also incredibly funny and hopeful, and the prose lowkey but consistently poignant.
"As it is, I can't settle, I want someone who is fierce and will love me until death and know that love is as strong as death... But on the wild nights who can you call home? Only the one who knows your name.”
beth_brrss's review against another edition
emotional
funny
relaxing
sad
fast-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? Yes
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? No
4.75
tizianabooks's review against another edition
2.0
Romanzo semi autobiografico pubblicato nel 1985 e arrivato in Italia nel 1999, “Non ci sono solo le arance” ha come protagonista Jeanette – una bambina adottata da una famiglia di evangelisti pentecostali nella provincia inglese.
Il padre adottivo è un personaggio talmente secondario che viene citato ben poche volte, mentre la madre adottiva di Jeanette risulta un personaggio centrale nella formazione della bambina; tra messe, catechismi, riunioni della comunità e racconti sulle vicende bibliche e sulla vita dei missionari in Africa, Jeanette sviluppa una sorta di vocazione avvallata anche dagli entusiasmi materni. Vuole diventare anche lei missionaria, si sente scelta da Dio.
Questo finché, in adolescenza, Jeanette non scopre di amare le donne e come questa sua particolarità sia malvista dalla comunità a cui pensava di appartenere.
Il conflitto con la madre e con la comunità religiosa divampa, fino ad arrivare all’esorcismo di Jeanette e della sua ragazza – quest’ultima rinnega la relazione, si sposa con un uomo e in seguito fa figli – e all’allontanamento di Jeanette dalla comunità.
Non so come mai (forse perché non sono cresciuta in una famiglia religiosa e omofoba) questo romanzo non mi ha molto colpito. Leggerlo è stato sicuramente un’esperienza – si può sentire il conflitto interiore di Jeanette nel sentirsi etichettare come “sbagliata” quando lei non si sente affatto tale solo perché ama persone del suo stesso sesso – ma a tratti è stato un romanzo anche un po’ lagnoso e in quei punti ho fatto davvero fatica a proseguire la lettura.
A questo punto credo di avere un grande problema con i romanzi definiti “di formazione” perché per ora non ne ho apprezzato davvero neanche uno tra quelli che ho letto.
Il padre adottivo è un personaggio talmente secondario che viene citato ben poche volte, mentre la madre adottiva di Jeanette risulta un personaggio centrale nella formazione della bambina; tra messe, catechismi, riunioni della comunità e racconti sulle vicende bibliche e sulla vita dei missionari in Africa, Jeanette sviluppa una sorta di vocazione avvallata anche dagli entusiasmi materni. Vuole diventare anche lei missionaria, si sente scelta da Dio.
Questo finché, in adolescenza, Jeanette non scopre di amare le donne e come questa sua particolarità sia malvista dalla comunità a cui pensava di appartenere.
Il conflitto con la madre e con la comunità religiosa divampa, fino ad arrivare all’esorcismo di Jeanette e della sua ragazza – quest’ultima rinnega la relazione, si sposa con un uomo e in seguito fa figli – e all’allontanamento di Jeanette dalla comunità.
Non so come mai (forse perché non sono cresciuta in una famiglia religiosa e omofoba) questo romanzo non mi ha molto colpito. Leggerlo è stato sicuramente un’esperienza – si può sentire il conflitto interiore di Jeanette nel sentirsi etichettare come “sbagliata” quando lei non si sente affatto tale solo perché ama persone del suo stesso sesso – ma a tratti è stato un romanzo anche un po’ lagnoso e in quei punti ho fatto davvero fatica a proseguire la lettura.
A questo punto credo di avere un grande problema con i romanzi definiti “di formazione” perché per ora non ne ho apprezzato davvero neanche uno tra quelli che ho letto.