Take a photo of a barcode or cover
emotional
reflective
I stopped in the middle because I knew what was coming to this family to whom I'd become so attached. But I picked it up again and finished, and I'm so glad I did. The pillaging and rape were not as explicit as I anticipated (after all, it's Pearl S. Buck writing in a whole different time, when much could be left up to the imagination, so unlike books written these days). This is an excellent book and I learned so much about village vs. city life and the plight of the simple folks in China during the invasion of the Japanese.
Emily and her books
Se vuoi tenerti aggiornato sulle mie letture e recensioni...
♥ Instagram
♥ Youtube
♥ Altri link utili
Non sono presenti spoiler
« Questo è il motivo per cui mi sono tagliata i capelli. Volevo venderli per comperarmi un libro. Allora avevo paura di dirtelo, ecco perché ti parlai di orecchini. Ma è un libro, che voglio. »
Uno dei pochi romanzi di [a:Pearl S. Buck|704|Pearl S. Buck|https://images.gr-assets.com/authors/1583266659p2/704.jpg] ancora disponibile nel catalogo Mondadori, [b:Stirpe di drago|55363162|Stirpe di drago|Pearl S. Buck|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1600373625l/55363162._SY75_.jpg|1548866] è una saga familiare drammatica e struggente ambientata nella Cina colpita dall'invasione giapponese e durante il massacro di Nanchino.
Fulcro centrale del romanzo non è un personaggio solo, ma un'intera famiglia: la famiglia Tang composta dal padre Ling Tan, la moglie Ling Sao, i tre figli maschi - Lao Ta, Lao Er, Lao San - le due figlie femmine e relativi consorti e nipoti. Affronteremo assieme a loro gli eventi drammatici che colpiranno le loro esistenze. Nonostante le difficoltà e le perdite che colpiscono la famiglia, la speranza non cesserà mai di brillare in fondo ai loro cuori e continueranno a combattere a denti stretti per la loro libertà.
Pubblicato con il titolo Dragon seed, seme di Drago, in tanti vedono in questo titolo una rappresentazione dei personaggi femminili all'interno del romanzo. Io invece trovo più consono sia riferito in generale alla popolazione cinese. Basti pensare al fatto che la Cina è stata spesso citata come Terra del Dragone o epiteti simili.
Lascio l'incipit all'opera che "chiarisce" il titolo Stirpe di drago
“Per i cinesi il drago non è una creatura malefica ma un dio amico degli uomini che lo venerano. Esso «ha in suo potere la prosperità e la pace». Reggitor delle acque e dei venti, manda la buona pioggia ed è pertanto simbolo della fecontià. Nella dinastia Hsia due draghi si batterono in un terribile duello fino a scomparire entrambi, lasciando solo una fertile schiuma, da cui sorse la progenie Hsia. E così i draghi finirono per essere considerati i capostipiti di una razza di eroi”
Il finale, inizialmente mi ha lasciato interdetta: un finale "aperto", perché mai? Approfondendo la storia della stesura di Stirpe di drago ho capito il motivo per cui non c'era un vero e proprio finale. Il romanzo fu scritto pochissimi anni dopo il Massacro di Nanchino, quando la Seconda Guerra Mondiale non era ancora conclusa.
Nonostante i personaggi principali e secondari siano numerosi, Pearl S. Buck li descrive con minuzia di particolari, andando ad approfondire le diverse sfaccettature che li contraddistinguono. Le figure femminili, spesso centrali nella maggior parte delle opere della Buck, vengono descritte come donne emancipate e forti: sono coraggiose, impavide, lavorano nei campi aiutando i propri mariti e sono a capo di tutta la famiglia, prendendosi cura non solo del marito e dei propri figli, ma anche delle proprie nuore e nipoti. Nel momento del bisogno non si tirano indietro: combattono i "demòni" al fianco degli uomini.
Il romanzo tratta avvenimenti violenti, che hanno segnato profondamente la Storia della Cina, tra cui il Massacro di Nanchino. Non consiglio la lettura a persone sensibili, in quanto l'autrice non lesina nelle descrizioni delle violenze perpetrate dai Giapponesi nei confronti non solo delle donne, ma anche delle persone anziane e addirittura giovani ragazzi.
Stirpe di drago è un romanzo ricco, impegnativo, ma che racconta con perizia i drammi che hanno scosso la Cina negli anni 30-40. L'autrice condivide il suo punto di vista e denuncia le violenze degli invasori giapponesi ai danni del popolo cinese attraverso la storia da lei narrata.
Se vuoi tenerti aggiornato sulle mie letture e recensioni...
♥ Youtube
♥ Altri link utili
Non sono presenti spoiler
« Questo è il motivo per cui mi sono tagliata i capelli. Volevo venderli per comperarmi un libro. Allora avevo paura di dirtelo, ecco perché ti parlai di orecchini. Ma è un libro, che voglio. »
Uno dei pochi romanzi di [a:Pearl S. Buck|704|Pearl S. Buck|https://images.gr-assets.com/authors/1583266659p2/704.jpg] ancora disponibile nel catalogo Mondadori, [b:Stirpe di drago|55363162|Stirpe di drago|Pearl S. Buck|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1600373625l/55363162._SY75_.jpg|1548866] è una saga familiare drammatica e struggente ambientata nella Cina colpita dall'invasione giapponese e durante il massacro di Nanchino.
Fulcro centrale del romanzo non è un personaggio solo, ma un'intera famiglia: la famiglia Tang composta dal padre Ling Tan, la moglie Ling Sao, i tre figli maschi - Lao Ta, Lao Er, Lao San - le due figlie femmine e relativi consorti e nipoti. Affronteremo assieme a loro gli eventi drammatici che colpiranno le loro esistenze. Nonostante le difficoltà e le perdite che colpiscono la famiglia, la speranza non cesserà mai di brillare in fondo ai loro cuori e continueranno a combattere a denti stretti per la loro libertà.
Pubblicato con il titolo Dragon seed, seme di Drago, in tanti vedono in questo titolo una rappresentazione dei personaggi femminili all'interno del romanzo. Io invece trovo più consono sia riferito in generale alla popolazione cinese. Basti pensare al fatto che la Cina è stata spesso citata come Terra del Dragone o epiteti simili.
Lascio l'incipit all'opera che "chiarisce" il titolo Stirpe di drago
“Per i cinesi il drago non è una creatura malefica ma un dio amico degli uomini che lo venerano. Esso «ha in suo potere la prosperità e la pace». Reggitor delle acque e dei venti, manda la buona pioggia ed è pertanto simbolo della fecontià. Nella dinastia Hsia due draghi si batterono in un terribile duello fino a scomparire entrambi, lasciando solo una fertile schiuma, da cui sorse la progenie Hsia. E così i draghi finirono per essere considerati i capostipiti di una razza di eroi”
Il finale, inizialmente mi ha lasciato interdetta: un finale "aperto", perché mai? Approfondendo la storia della stesura di Stirpe di drago ho capito il motivo per cui non c'era un vero e proprio finale. Il romanzo fu scritto pochissimi anni dopo il Massacro di Nanchino, quando la Seconda Guerra Mondiale non era ancora conclusa.
Nonostante i personaggi principali e secondari siano numerosi, Pearl S. Buck li descrive con minuzia di particolari, andando ad approfondire le diverse sfaccettature che li contraddistinguono. Le figure femminili, spesso centrali nella maggior parte delle opere della Buck, vengono descritte come donne emancipate e forti: sono coraggiose, impavide, lavorano nei campi aiutando i propri mariti e sono a capo di tutta la famiglia, prendendosi cura non solo del marito e dei propri figli, ma anche delle proprie nuore e nipoti. Nel momento del bisogno non si tirano indietro: combattono i "demòni" al fianco degli uomini.
Il romanzo tratta avvenimenti violenti, che hanno segnato profondamente la Storia della Cina, tra cui il Massacro di Nanchino. Non consiglio la lettura a persone sensibili, in quanto l'autrice non lesina nelle descrizioni delle violenze perpetrate dai Giapponesi nei confronti non solo delle donne, ma anche delle persone anziane e addirittura giovani ragazzi.
Stirpe di drago è un romanzo ricco, impegnativo, ma che racconta con perizia i drammi che hanno scosso la Cina negli anni 30-40. L'autrice condivide il suo punto di vista e denuncia le violenze degli invasori giapponesi ai danni del popolo cinese attraverso la storia da lei narrata.
I don't know why I never read Pearl Buck, but alas I have not. It's not the writing that was amazing, necessarily, but the story that carried this along. Given how often the headlines between Japan and China focus on who has forgiven whom for what happened in WWII, this is a good introduction to why the Chinese might still harbor some resentment. To put it mildly.
adventurous
challenging
dark
emotional
medium-paced
- A novel that describes the lives of Chinese peasants in a village outside Nanjing, China, immediately prior to and during the Japanese invasion in 1937 during WWII
- “Hope must come out of what we have, or it is not hope, but a dream”
- Lao Er
challenging
dark
emotional
sad
medium-paced
Plot or Character Driven:
Plot
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
No
challenging
emotional
informative
reflective
sad
tense
medium-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
No
An amazing novel about China during the Japanese occupation during World War II. Buck captivates her audience by showing us the lives of the Chinese people during this horrible time in history.
I rated this book 4/5 stars, and I read it over a period of 124 days. I found plot to be interesting, but not necessarily related to the tag line on the cover. There was no mention of the Japanese until the end of the book when one Japanese man yelled "banzai" at the man writing out his report, Wu Lien.
I couldn't really tell what was meant to be the main theme at first. Then slowly I realized the theme was resistance and keeping yourself able to resist. Ling Tan kept his family healthy by not really providing everything he grew to the enemy. He understood what he needed to do to protect his wife and children, and he did it. He did not take the offer made to him by his son-in-law, Wu Lien, because he didn't think that they should just kowtow to the enemy like that. I would have liked to see more of that thought line. Why was the enemy specifically in the village and why did Ling Tan find them so abhorrent?
I thought the story was decent. I didn't give it the fifth star partly because of the way one thing in particular was said. Ling Sao (Ling Tan's wife) said that if a woman could not find a husband, she may as well kill herself because what else could she do? That line rubbed me all sorts of the wrong way. I understand that's what it was like back then, but that certainly isn't the way now. Overall, I did like the book enough to pick up more by Pearl S. Buck in the future.
I couldn't really tell what was meant to be the main theme at first. Then slowly I realized the theme was resistance and keeping yourself able to resist. Ling Tan kept his family healthy by not really providing everything he grew to the enemy. He understood what he needed to do to protect his wife and children, and he did it. He did not take the offer made to him by his son-in-law, Wu Lien, because he didn't think that they should just kowtow to the enemy like that. I would have liked to see more of that thought line. Why was the enemy specifically in the village and why did Ling Tan find them so abhorrent?
I thought the story was decent. I didn't give it the fifth star partly because of the way one thing in particular was said. Ling Sao (Ling Tan's wife) said that if a woman could not find a husband, she may as well kill herself because what else could she do? That line rubbed me all sorts of the wrong way. I understand that's what it was like back then, but that certainly isn't the way now. Overall, I did like the book enough to pick up more by Pearl S. Buck in the future.