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gwak's review

4.0
emotional reflective sad medium-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Complicated
Loveable characters: Yes
Diverse cast of characters: Yes
Flaws of characters a main focus: Complicated

Ammetto che tra questo e Mille Gru, nessuno dei due mi ha fatto impazzire... all’inizio. Sembrava non vi fosse una reale trama oppure che fosse troppo sottile. Di per sé in entrambi non accade veramente niente, tanto da farmi stupire quando, arrivata alla fine della Danzatrice di Izu, mi sono resa conto fosse realmente la fine.
In confronto a ciò a cui sono abituata, sembrava solo l’incipit e non un romanzo intero. Perché 4 stelle allora?
Perché, in preda alla confusione più totale, mi sono andata a leggere le pagine dedicate a questo autore su “Modern Japanese Writers and the nature of Literature” di Makoto Ueda. Lì spiegava il tema centrale di molti romanzi di Kawabata: questo amore puro, inafferrabile che proprio per questo è fonte di bellezza. Dopo che mi è stato spiegato, ovviamente ho iniziato a capire il valore di questi due romanzi, percependone la bellezza.
In definitiva: Kawabata va prima studiato e poi letto per essere compreso, perché l’uno senza l’altro portano a non apprezzare l’autore quanto merita.

Hermosa colección de relatos dividida en dos partes, la primera contiene el cuento que da título al libro y en la que la admiración de la belleza -tanto natural como humana- son una de las claves. Los otros cuatro relatos (Diario de mi decimosexto cumpleaños, Aceite, Experto en funerales y Recolección de cenizas) son relatos parten de la orfandad de Kawabata, exploraciones de su dolor y la temprana experiencia de la muerte de las personas más allegadas. La segunda parte contiene piezas más cercanas, tanto por la forma como por la extensión, a sus Historias en la palma de la mano, piezas en las que en unas cuantas páginas Kawabata logra dar rienda suelta a sus habilidades narrativas y su capacidad de evocación y de condensación emocional tan característica de su estilo.
hopeful reflective relaxing sad medium-paced
Plot or Character Driven: Character

One of those “deceptively simple” stories that… deceived me. I’m sure there’s more there than I got out of it, particularly in the original Japanese, but no strong urge to read more Kawabata.
reflective relaxing slow-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: No
Loveable characters: Yes
Diverse cast of characters: Yes
Flaws of characters a main focus: No

Hepe verschillende korte verhalen die allen een ander aspect van de Japamse cultuur belichten.. erg mooi
Precies genoeg om een verhaallijn te ontwikkelen zonder te veel details en rompslomp

2/5

Me gustó mucho el estilo de la escritura, algo raro porque siempre es con lo que no conecto con autores japoneses. Pero la historia fue aburrida, y me dio un poco de desagrado leer a un tipo de veintitantos estar tan prendado de una chica de 17. Es joven, sí. PEero tiene 17 y encima, actua super infantil.

implicushions's review

3.0

The Counterfeiter was good, but i don't really know what to make of the rest. very quiet writing.

" [...] per me la bellezza di una sola stella vista per la prima volta è insuperabile. Penso che lo stesso discorso valga per la letteratura e per la vita."

Non so se il libro mi sia piaciuto di più per il racconto o per il saggio di Kawabata. Quando lo vidi in libreria, così piccolo, nascosto dietro un altissimo porta CD, ho deciso che avrei dovuto leggerlo. Una storiella breve, così breve da lasciarti riflettere su quale sia il suo significato e quali siano le ragioni del suo successo. La tematica del viaggio, inteso come mezzo di formazione del protagonista, non è poi particolarmente originale. Eppure c'è qualcosa di estremamente attraente in questo racconto. Forse è proprio il fascino della danzatrice, descritta quasi come un angelo che scende dal cielo. La continua attesa che accada effettivamente qualcosa tortura il lettore durante l'intera lettura; ma alla fine Kawabata ci lascia con un pugno pieno di sassi, senza che la danzatrice e il viaggiatore abbiano avuto la possibilità di conoscersi, con un abbandono che risulta essere comunque estremamente doloroso.
Un ragazzo che scopre, durante questo viaggio fra un Giappone ancora non dilaniato dalla guerra, la bellezza - la luce del sole delle Hawaii nei bicchieri di vetro - senza che esso possa raggiungerla e riunirvisi. Una bellezza rappresentata dalla purezza e dalla timidezza della fanciulla, che, in mezzo ad altre ragazze (o ad altre stelle, dovremmo dire?), risulta essere quell'unica che stella che, osservata per la prima volta, è insuperabile.
Il saggio di Kawabata, che si trova appunto alla fine del libro, è un'ottima immersione nella letteratura giapponese, di cui cita romanzi, haiku, scrittori e monogatari.
La lettura di un autore dell'Estremo Oriente si rivela, ancora una volta, una esperienza mistica, esattamente come era stato per Un pallido orizzonte di colline.

urbino's review

5.0
reflective relaxing slow-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: No
Loveable characters: Complicated
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: N/A

swirls's review

4.0

Beautiful. Mesmerizing.