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dark
reflective
sad
slow-paced
Plot or Character Driven:
Plot
Strong character development:
No
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
No
tense
Moderate: Death, Injury/Injury detail
challenging
dark
tense
medium-paced
Plot or Character Driven:
Plot
Strong character development:
No
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
No
dark
mysterious
reflective
tense
fast-paced
challenging
dark
reflective
slow-paced
Plot or Character Driven:
Plot
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Complicated
dark
mysterious
reflective
medium-paced
Plot or Character Driven:
Plot
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
N/A
Diverse cast of characters:
N/A
Flaws of characters a main focus:
Complicated
reflective
slow-paced
Loveable characters:
No
La nostra paura non è più paura della morte, bensì della trasformazione e della deformità.
Sven Holm, nel pieno degli anni Sessanta, scrive questo breve romanzo distopico ambientato in un hotel, 𝘛𝘦𝘳𝘮𝘶𝘴𝘩, in seguito a un disastro nucleare.
Nonostante siano numerosi i sottotesti d'analisi della sua opera — dalla critica alla società capitalista, alla percezione del disastro che da un'iniziale pacatezza si trasforma in un'inquietudine crescente, alla vera e propria dissociazione tra il sé e ciò che si definisce 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰, 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘯𝘪𝘦𝘳𝘰 (ampliato anche dall'elemento di classe: il ricco, privilegiato, distaccato dal resto del mondo) — la resa del testo risulta vuota, ripetitiva, personalmente anche noiosa.
Non contesto il valore dell'opera stessa di Holm, perché questa valutazione è strettamente personale; il suo stile di scrittura è semplice e scorrevole, ma nel complesso non la ritengo una lettura particolarmente innovativa o entusiasmante.
Sven Holm, nel pieno degli anni Sessanta, scrive questo breve romanzo distopico ambientato in un hotel, 𝘛𝘦𝘳𝘮𝘶𝘴𝘩, in seguito a un disastro nucleare.
Nonostante siano numerosi i sottotesti d'analisi della sua opera — dalla critica alla società capitalista, alla percezione del disastro che da un'iniziale pacatezza si trasforma in un'inquietudine crescente, alla vera e propria dissociazione tra il sé e ciò che si definisce 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰, 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘯𝘪𝘦𝘳𝘰 (ampliato anche dall'elemento di classe: il ricco, privilegiato, distaccato dal resto del mondo) — la resa del testo risulta vuota, ripetitiva, personalmente anche noiosa.
Non contesto il valore dell'opera stessa di Holm, perché questa valutazione è strettamente personale; il suo stile di scrittura è semplice e scorrevole, ma nel complesso non la ritengo una lettura particolarmente innovativa o entusiasmante.
dark
mysterious
reflective
tense
medium-paced
challenging
dark
mysterious
tense
fast-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
No
Loveable characters:
No
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes