Reviews

The Help by Kathryn Stockett

23kak85's review

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5.0

I really really enjoyed this book. I don't understand why people keep writing bad reviews! I thought this book was amazing.

pinkpanther's review

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adventurous challenging emotional funny hopeful reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

sandysan_11's review against another edition

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5.0

When I tell you The Help was a fantastic book, I truly mean it. What a beautifully crafted story.

kittycat2302's review against another edition

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5.0

Excellent novel! I saw the movie first (because I'm extremely picky about book-to-movie adaptations), and as it turned out, the movie did an excellent job of things! A couple of interesting changes (particularly the whole part with Constantine and why she was fired) but the heart of the book was the heart of the movie, and that heart was wonderful. I was also glad to read Stockett's own account of her life with a maid growing up there at the end, and her acknowledgement that she could never ever know what it was really like to be a black woman working for a white family.

The book didn't have quite the emotional impact I expected, but that might have been because I'd seen the movie or because I was reading it while quite sick, but it was still an awesome book. :)

balancedlife1971's review

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5.0

So wonderful I can't recommend it enough! Pick it up if you haven't already!

la_ravenreader's review

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3.0

Skeeter, a twenty-two year old , has returned to her hometown of Jackson, Mississippi. It's 1962 and Skeeter is trying to find her way in a world where all her friends are married and have children. Just an average story.

raven1971's review

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3.0

hmm bit out of time, bit too slangy.... I made it through....

emilyb_chicago's review

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5.0

Really enjoyed reading this book. It was a quick read and thought provoking. It deals with subjects of race and class that are usually not addressed in "modern" life but are really not that far in our history. For all that it makes you think, the story is well written and the characters are very deep and clear. I was surprised to find out it was not based on real lives. Definitely recommend that you read it.

blackjessamine's review

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4.0

E' un periodo per me un po' particolare, sono abbastanza stressata e faccio fatica a concentrarmi troppo a lungo: cercavo quindi una lettura scorrevole e leggera (ma non idiota), di quelle con una trama avvincente, che ti fa dimenticare tutto quello che hai attorno per immergerti totalmente in un mondo di finzione, senza però richiedere troppo impegno intellettuale. Ecco, da questo punto di vista “The Help” è semplicemente perfetto: sono cinquecento pagine che scorrono via che è un piacere, la vicenda è avvincente fin dai primi capitoli, lo stile vivace e scorrevole, non troppo impegnativo. Mi sono ritrovata a leggere per ore e ore di fila, senza aver la tentazione di chiudere il libro e mettermi a fare altre dodici cose contemporaneamente, una sensazione che non provavo più da diverso tempo. E' stato un po' come tornare a casa, ricominciare a fare qualcosa che mi è sempre venuto naturale, ma che ora, per tutta una serie di motivi, non riuscivo a fare da diverso tempo. Ed è stato molto bello.
Eppure, voglio cercare di essere quanto più obiettiva possibile: “The Help” è un ottimo romanzo d'intrattenimento, con una bella trama e una tematica centrale piuttosto importante (anche se forse giocata con un po' di faciloneria...), ma nel momento in cui cerca di scendere più nel profondo, qualcosa si perde.
“The Help” parla del Mississippi degli anni sessanta, e di due domestiche nere, Aibileen e Minny, entrambe a servizio di ricche famiglie bianche. Sono donne dal carattere molto diverso, ma entrambe condividono una grande forza d'animo e determinazione a voler cambiare in qualche modo lo stato delle cose, anche se con approcci totalmente diversi. Sono donne temprate dalla vita, che hanno affrontato dolori e difficoltà, e che lottano con le unghie e con i denti per mantenere un briciolo di dignità. Aibileen è un angelo con i bambini, ama ognuno dei bimbi a cui fa da balia con un amore aperto e sincero, ma si costringe a cambiare famiglia ogni volta che questi bambini diventano abbastanza grandi per imparare la lezione dei genitori e comprendere quello che da ogni parte viene detto sulle differenze fra bianchi e neri. Minny ha una lingua tagliente più rapida del suo pensiero, e perde un lavoro dietro l'altro, incapace di tacere e mandare giù i soprusi e le sciocchezze dette dalle padrone di casa. E poi c'è Skeeter, la ragazzetta bianca e ricca che, fresca fresca di laurea, torna alla città natale piena di belle speranze e aspettative per il futuro, e si trova a dover fare i conti con la realtà: il mondo del lavoro non è l'università, le sue vecchie amiche si sono sposate e sistemate, mentre lei insiste a ripetersi di essere bruttina e comunque non interessata al matrimonio (salvo poi smentire tutto al primo sorriso del riccone belloccio di turno), sua madre la stressa con parrucchiere e bei vestiti. Ecco, il problema di questo romanzo è che, salvo Aibileen e per certi aspetti Minny (ma lei non sempre) i personaggi sembrano più che altro le macchiette di una brutta serie televisiva: c'è Hilly, la riccona cattiva che più cattiva non si può; Elizabeth, che è l'amica tonta manovrata come una marionetta da Hilly, senza la minima forza di volontà; c'è la grande redattrice di New York dura e severa, ma che guarda caso si prende a cuore la sorte di una perfetta sconosciuta che nemmeno conosce minimamente il campo in cui vorrebbe lavorare, e via così. Ogni personaggio ha il suo ruolo assegnato, e non vi si discosta nemmeno un po'.
Skeeter, mossa dalla sua ambizione più che da una reale presa di coscienza, decide di dare voce a chi voce non l'ha mai avuta, e inizia la sua opera di convincimento per riuscire ad ottenere una dozzina di interviste ad un gruppo di domestiche nere: è molto bello il senso di solidarietà che viene poi a crearsi, ci sono scene un po' grondanti di buoni sentimenti ma che comunque commuovono (come la veglia a casa di Aibileen) e il finale dà proprio un senso di libertà e di speranza.
Mi è un po' dispiaciuto che molti meccanismi fossero piuttosto prevedibili e “già letti”, e che di nuovo il riscatto sia venuto sostanzialmente grazie all'oppressore, il “salvatore esterno”.
E, so che la mia sarà un'opinione impopolare, ma ho trovato Skeeter decisamente antipatica: ricca, privilegiata, viziata anche quando finge di non esserlo, si atteggia da grande rivoluzionaria senza nemmeno rendersi conto delle implicazioni e dei rischi che le domestiche correrebbero. Oh, certo, l'unica conseguenza che deve sopportare lei è la perdita dell'amicizia di due oche arroganti, ma del resto il fatto che lei fosse amica di Hilly ed Elizabeth non aveva alcun senso (seriamente, come può una persona mediamente intelligente non accorgersi dell'arroganza e dell'insopportabilità di Hilly?). Se solo al suo posto avessimo avuto il punto di vista di Celia Foote, il romanzo sarebbe stato mille volte più interessante e meno scontato (seriamente, il personaggio di Celia è meraviglioso, un perfetto equilibrio di comicità e tragedia). Avremmo avuto anche un'apertura mentale ed un'accettazione priva di ipocrisie che avrei adorato.
In ogni caso, è sicuramente un romanzo molto bello, che si lascia leggere con estremo piacere e racconta una bella storia su una tematica, ahimé, ancora caldissima.

tm_burriss's review against another edition

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5.0

I enjoyed ready this book. I think it managed to highlight a very pivotal era in our history without coming across like a documentary. I do feel like the author played toward some stereotypes but not overwhelmingly and she did it characterizing both blacks and whites. Overall a very good read which makes you want to dig further into the time period.