Reviews

The Rifter Book Two: The Holy Road by Ginn Hale

tregina's review

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3.0

I'm still not quite connecting with this series as much as I want to and I feel some kind of distancing from it in general. But what really captured my attention in this volume (or in these volumes, since I'm reading the separate novellas), was Kyle/Kahlil handling and trying to reconcile his dual role and his dual history, which have finally come together in the narrative. It's handled well and is a really interesting element to the story.

nyeran's review

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5.0

But all our actions have consequences. The quality of our souls lies in how we face those consequences.

Mi autocito: “Uno è nel futuro o uno è nel passato, resta da capire quale dei due è nel presente.”
Nessuno dei due stava nel presente.

♠ Ad un certo punto avevo capito che Khalil e Ravishan fossero la stessa persona ma in realtà, no. Cioè in realtà si, ma in realtà no. E ancora qualcosa mi sfugge. È una situazione alla Endgame dove il tuo passato è in realtà il tuo futuro e quindi quando John ha usato la chiave è arrivato in un altro passato modificando quel futuro e non quello da dove è venuto e quindi Khalil quando è arrivato a Nayeshi ha incontrato il John dell'altro futuro/passato e ha messo in moto tutto? Boh. A questo punto Chapeau.
Adesso comunque la situazione è molto più chiara (lol), adesso è più chiaro come mai Fikiri sia diventato il Khalil ma che lo sia anche il Kyle del futuro e ci stiamo anche avvicinando al momento in cui tutto finisce a fuoco e sangue.

♠ Passiamo al commento più serio e ragionato (lol), sento di dover ammettere che mi sento molto più emotivamente coinvolta dal rapporto tra Khalil e Jath’ibaye che da quello tra John e Ravishan. Si, sono le stesse persone ma no. Vuoi perché i due sono più maturi e i sentimenti più adulti riescono a colpirmi maggiormente, vuoi per l'angst e il desiderio. Sono una fan dei trope se fatti bene e questo è fatto più che bene. L'essere cosciente del fatto che i due si amano ancora, si vogliono nonostante tutto, nonostante i ricordi distorti e il dolore affrontato e le scelte fatte. Il continuo enfatizzare come siano destinati da sempre a stare insieme, e come si dicano la mia anima riconosce la tua e ti riconoscerà in ogni mondo, in ogni tempo, in ogni vita senza in realtà dirselo. UGH.

♠ Bisogna dire però che se insieme sono fantastici presi singolarmente è sicuramente John quello che muove la storia. Non conoscendo ancora con esattezza tutto il passato non possiamo sapere cosa l'ha reso così ma quello che vediamo fa male, prima scopre di essere il distruttore, poi si ritrova condannato alla pira, vede un suo amico morirgli tra le braccia sacrificandosi così che lui non soffra, ne perde un altro senza poter fare nulla e quando lo scopre non ha nemmeno il tempo di piangere. Tutto questo mentre vive tra le fila di un culto religioso che ricorda moltissimo l'inquisizione spagnola e si ritrova a dover assistere a donne accusate di stregoneria e bruciate al rogo, a uomini etichettati come pervertiti perché amano un altro uomo, è testimone della disparità di vita e di trattamento dei preti e la gente normale, al razzismo nudo e crudo verso le persone di una certa discendenza, a come l'ordine di Parfir predichi tante belle cose ma in realtà voglia solo mantenere il controllo sulla popolazione così che nessuno possa mai portargli via i privilegi.

♠ John vede tutto questo e si rende conto che gli stessi problemi che ha Nayeshi sono anche qui ma che ora è diverso perché qui può fare qualcosa per cambiare la situazione, per cercare di migliorarla. E lo fa, ci prova. Bellissimo il suo monologo interiore quando è in prigione e si chiede se una sua fuga valesse davvero l'uccisione di tutti gli altri prigionieri, ammette di aver paura di morire e di non voler morire e che sa di essere costretto a prendere delle decisioni orribile che porteranno alla morte di persone innocenti e si odia per questo. Questo è ciò che lo rende un personaggio straordinario, sa che deve farlo, sa che lo farà ma l'odio che prova per se stesso è immenso.
Ci stiamo avvicinando alla fine, mancano solo tre libri e ho paura. Qui vale tutto e la cosa peggiore è che se all'inizio avrei potuto velocizzare la lettura skippando qualche chilometrico passaggio descrittivo, tanto era la lentezza iniziale, qui non sarebbe più possibile perché succedono troppe cose e tra nomi e avvenimenti devi restare concentrata senza perderti nemmeno una virgola.

Comunque Khalil 

the_discworldian's review

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adventurous challenging dark emotional slow-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.5

slammy90's review

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5.0

Magnificamente perfetto :')

Bello. Bello oltre ogni parola e commento, non c'è una virgola fuori posto.. Ginn Hale io ti adoro con devozione!

dee2799d's review

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5.0

This one is massive. Like, obviously thicker than books 1 and 3. I kept wondering about that until I realised that book 2 is told half and half in John's and Kahlil's POVs, and the cut wouldn't have worked any other way.

I remember while reading the e-books that I only had the vaguest sense of what Basawar looks like. We get Rathal'pesha (which makes me think of those Buddhist temples in Asian countries, except Payshmura reminds me more of Catholicism liberally mixed with mysticism as a religion), Amura'taye, and mentions of the Eastern Lands. But mostly it's all about coldness and tahldi and mountains. I actually like Kahlil's story better because it's mostly set in Nurjima and it gives me something to work with: city, bikes, noblemen.

In book 2, we see more of Basawar and realise that it's not a backward sort of world as we have seen in Rathal'pesha. In fact, the kahlirashim from Vundomu make use of lifts and trains and other technological marvels which aren't really marvels to John, who came from Nayeshi, but is still surprising coming from someone who spent three years in the mountains.

Basically, this is the book I love best for the worlding.
And also Kahlil's reunion with Jath'ibaye. Eek!
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