Take a photo of a barcode or cover
I've only watched the movie so of course the book was much darker than I was prepared for. Peter Pan kinda got on my nerves sometimes (lol) and the narrator was tough to get used to but overall it was a good book.
medium-paced
I was in the mood for children literature classic book :)
I grew up watching Disney's version of Peter Pan and fell in love with the 2003 Peter Pan movie, but had never read the book. Surprisingly, both movies (from what I remember) actually did a good job of capturing the vibe of the book. However, I think the book version of Peter annoyed me more than in the movies. I also found the writing a little challenging at times. Overall, the book was just OK but still worth reading this classic story.
Si no fuera un reflejo tan fiel de su época, le daría una estrella...
adventurous
funny
lighthearted
slow-paced
Plot or Character Driven:
Plot
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
No
adventurous
lighthearted
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
N/A
È una storia su quello che significa crescere e su cosa questo comporti.
Peter Pan e Capitan Uncino sembrerebbero degli stereotipi, e invece sono personaggi incredibilmente reali: il bambino che non vuole crescere e l'adulto che vuole ordine; e poi il bambino che si perde l'ombra e il pirata inseguito dal coccodrillo-che-ha-mangiato-l'orologio (e immagino quante interpretazioni ci possano essere su un'immagine simile).
Ma oltre l'allegoria non c'è proprio una favola. Ci sono l'Isola-che-non-c'è e le fate, ma anche omicidi e bambini perduti. A me il lato avventuroso ha interessato poco (lo stesso Peter se ne dimentica): il vero pathos e la vera magia sono nella cornice, nella parte di storia ambientata a Londra.
L'ultimo capitolo mi ha commosso. Non mi capitava qualcosa del genere da anni.
Peter Pan e Capitan Uncino sembrerebbero degli stereotipi, e invece sono personaggi incredibilmente reali: il bambino che non vuole crescere e l'adulto che vuole ordine; e poi il bambino che si perde l'ombra e il pirata inseguito dal coccodrillo-che-ha-mangiato-l'orologio (e immagino quante interpretazioni ci possano essere su un'immagine simile).
Ma oltre l'allegoria non c'è proprio una favola. Ci sono l'Isola-che-non-c'è e le fate, ma anche omicidi e bambini perduti. A me il lato avventuroso ha interessato poco (lo stesso Peter se ne dimentica): il vero pathos e la vera magia sono nella cornice, nella parte di storia ambientata a Londra.
L'ultimo capitolo mi ha commosso. Non mi capitava qualcosa del genere da anni.