Reviews

The Girls by Emma Cline

blackjessamine's review against another edition

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4.0

Questo è un titolo veramente evocativo per cercare di capire quale sia l'argomento del romanzo. Le fascette promozionali, le recensioni, gli slogan non fanno che urlare a gran voce che la prima fatica letteraria di Emma Cline è una riscrittura romanzata di quello sconvolgente fatto di cronaca che è stato l'omicidio di Sharon Tate da parte "delle ragazze" adepte di Charles Manson, ma in realtà non è così. O meglio, l'orrore dell'omicidio che ha sconvolto l'America nell'estate del 1969 c'è, ma è solo lo sfondo: è dato quasi per scontato, è parte di un fondale già condiviso, è qualcosa di assodato, di talmente sedimentato nell'immaginario comune e nella psiche di Evie che non è necessario tornarci sopra in maniera troppo esplicita. Ecco, indubbiamente è un romanzo molto americano, proprio a partire dalle sue premesse: ovviamente anche io conosco a grandi linee la storia di Charles Manson e della sua "famiglia", ma di certo in Italia non ha avuto la stessa portata universale che ha avuto in America.
“Le ragazze” è quindi un romanzo che distorce i dettagli e cambia i nomi, e si trova così a parlare delle “ragazze” seguaci di Russell, ragazze giovani e sbandate, spregiudicate, con i capelli lunghi e schiariti dal sole, sporche, vestite con abiti laceri e provocanti, sempre stordite dal fumo o da chissà che altro. Parla delle ragazze che condividono tutto, a partire dallo squallore e dal vuoto che hanno dentro, con piccole storie di tragedie quotidiane o semplicemente di solitudine (Suzanne che racconta di genitori violenti ma si taglia le braccia con una graffetta, per avere dei segni da mostrare), ragazze che si lasciano avvolgere dalle prime attenzioni che ricevono, si lasciano plasmare, cominciano a vivere solo di luce riflessa, vivono dell'attenzione che Russell dona loro, diventano quello che Russell immagina siano. Helen con i suoi codini e la vocina da bimba, Donna che raccoglie suo figlio dal pavimento sporco come se fosse solo un vecchio giocattolo, e poi Suzanne, Suzanne che è talmente ossessionata e plagiata da aver appreso tutte le tecniche di seduzione di Russell, e le usa per incantare una piccola e sperduta Evie.
Ma non sono solo queste le ragazze del titolo: Emma Cline disegna un ritratto perfetto e impietoso di tutte le ragazze, schiacciate e oppresse da regole e convenzioni, da una società che pretende da loro solo il silenzio e un sorriso carino. Ragazze come Evie e Connie, che trascorrono le loro giornate a cercare di essere un po' più belle e un po' più degne dell'attenzione di un ragazzo qualsiasi - ché, è chiaro ormai, è l'attenzione altrui a donare dignità ontologica - mentre i ragazzi possono usare questo tempo per imparare a conoscere chi realmente sono. E sono ragazze come Sasha, che si sporge dal sedile posteriore cercando di inserirsi in una conversazione sempre troppo veloce per lei, per poi tornare a ricadere nel silenzio. Sasha che difende con le unghie quel pizzico d'amore che ha, e che alla fine allontana dal corpo lo scollo della felpa.
Per una ragazza era inevitabile: ci si rassegnava a qualunque risposta. Se ti incazzavi eri una pazza, se non reagivi eri una mignotta. L'unica cosa che potevi fare era sorridere dall'angolino in cui ti avevano incastrata. Stare allo scherzo anche se dello scherzo eri sempre la vittima .
Stare allo scherzo anche se dello scherzo eri sempre la vittima. Queste sono le ragazze di Emma Cline, esseri ripiegati su loro stessi che non possono fare altro che sorridere anche quando non c'è proprio niente da sorridere, perché le ragazze non possono avere reazioni forti, perché non sta bene. Fino a quando qualcosa non si spezza, irreparabilmente.
Prima di cominciare a scrivere questo commento, mi ero ripromessa di parlare di determinati argomenti: l'intreccio tra presente e passato che non mi ha del tutto convinta, la scrittura spesso estremamente pretestuosa e autocompiaciuta, un nonsoché di artificioso che mi ha spesso frenata dall'apprezzare appieno ogni passaggio... ma poi mi rendo conto che buona parte di questo romanzo è andata a radicarsi in un punto buio al centro del petto, in quel groviglio di emozioni e rancori e paure che è l'adolescenza, che ormai mi sono lasciata alle spalle ma con cui non ho ancora pareggiato tutti i conti, e mi rendo conto che una stilettata così vivida e genuina raramente mi è arrivata dalle pagine di un libro.
Il timore che mi giudicassero soppiantò qualunque perplessità o domanda potessi avere su Russell. A quell'età ero, prima di tutto, una cosa da giudicare, il che in ogni rapporto alterava le dinamiche di potere a favore dell'altra persona .
Ecco, tolta la prima patina romanzesca, tolta la ben nota cronaca che certo può servire a far parlare del tuo romanzo, tolta l'autocompiacimento di un'autrice che sa di avere talento e vuole ricordartelo ad ogni riga, “Le ragazze” mi ha sbattuto in faccia tutte quelle cose sull'adolescenza con cui non ho ancora voluto fare i conti. E mi ha chiaramente ricordato che Evie, con la sua situazione familiare non perfetta ma nemmeno tragica, con le sue cotte infantili e i litigi con l'amica, con la sua solitudine e la sua paura della solitudine, avrei potuto tranquillamente essere io. Che anche io mi sono sentita costantemente qualcosa da giudicare, che anche io mi sono sentita plasmata dalle prime attenzioni che mi sono state rivolte, senza opporre la minima resistenza. L'unica differenza tra Evie e me - e di certo non si tratta di qualche cosa di poco conto - è che io sono stata estremamente fortunata. Non ho incontrato alcuna Suzanne, o Russell, ma nemmeno Guy o gente come il fidanzato di Sasha.
A quattordicianni non avevo idea di che cosa potesse significare essere una ragazza: l'ho capito dopo, lo sto imparando ora, e solo adesso mi rendo conto di quanto determinate esperienze possano essere state fondamentali per quello che sarebbe venuto dopo.
Insomma, "Le ragazze" è un romanzo che in qualche modo mi ha parlato, ed ora mi trovo molto in difficoltà a parlarne in maniera oggettiva. Non è e non diventerà uno dei miei romanzi preferiti, così come Emma Cline non entrerà nel novero di quegli autori di cui attendo ansiosamente la prossima pubblicazione, ma resta il fatto che , volente o nolente, questa lettura non mi ha lasciata indifferente. Immagino che questo voglia pur dire qualcosa.

exorcismemily's review against another edition

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3.0

**After thinking about this book some more and reading another friend's review, I give this 3-ish stars**

I received this book as an e-ARC from NetGalley in exchange for an honest review. This book will be released on Tuesday, June 14th!

This was a fascinating story. I loved diving into the cult environment and seeing how things would most likely fall apart (I know that may be fucked up to say, but oh, well). The book is told in two parts - Evie in current time (bored, confused, reflective), and Evie in the past (naive and highly impressionable). Anyone who has ever been 14 and craving attention can relate to this book.

Cline's writing, especially when discussing girls as a whole, is very insightful. She taps into so many of our thoughts and fears about ourselves, each other, and men. At some point or another, I have felt most of what she discussed in the book. I wish there would have been more time spent on the girls as a group, especially since it's the title of the book. I think too much time was given to family, or the cult as a whole.

It's very interesting to see that even though it's batshit insane, the cult environment in the book is very comforting. They form a family and there are very few surprises. They live on almost nothing and nobody is better than anybody else. If I'm being completely honest, it makes it easy to see how easy it could be to slip into this environment at a young age. I was impressed with Cline for being able to give readers this insight and inspire empathy.

I would have liked more of a downfall. There is a large shift in the cult going from one thing to another, and I feel like there should have been more pieces leading the way for this to happen. Overall, I think the book was really interesting, and I would recommend it. I'm interested to see how it holds up against My Favourite Manson Girl, which I haven't read yet.

immie_b's review against another edition

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4.0

3.5 or 4 can’t decide but i enjoyed it :)

keilalaalaaa's review against another edition

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dark reflective medium-paced

4.25

i’m a huge emma cline fan now!! the guest and the girls both had me hooked. also i’ve been watching a lot of cult documentaries funnily enough so this felt super topical lol

chrisfish95's review against another edition

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challenging dark reflective tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.25

mattia_masciadra's review against another edition

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mysterious slow-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

1.75

tashquirk's review against another edition

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3.0

Very sad for the girls in the book. It made the 60s look a lot less glamorous than they are normally portrayed. The last couple paragraphs of the novel really hit home. 

bbri's review against another edition

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dark reflective slow-paced

3.25

lilareadssometimes's review against another edition

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dark lighthearted fast-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.0

fast read. okay. not great. not terrible.

juliannasiegrist's review against another edition

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challenging dark mysterious reflective sad tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.5

I loved reading this so much wow. the descriptions of feelings in girlhood really hit home for me, and the characters were all so fleshed out and real. evie's voice especially was so strong for me and really made the book. amazing combo of 60s imagery and "true" crime