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Reading Lolita in Tehran: A Memoir in Books by Azar Nafisi

3 reviews

lessoles's review against another edition

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informative inspiring reflective slow-paced

5.0


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elenali's review against another edition

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reflective relaxing sad slow-paced

3.0

La riuscita di un memoir dipende dalla voce di chi lo scrive e da quanto chi legge apprezzi quella voce. Nafisi dipinge con le parole l'Iran tra gli anni 70 e la fine del secondo millennio. È un quadro sicuramente soggettivo, con un io estremamente presente, ma anche estremamente variegato, complesso, gentile anche nei suoi passaggi più duri. Parte dal seminario con le studentesse tenuto nel suo ultimo periodo iraniano, per poi viaggiare nel tempo e attraverso i suoi personaggi racconta di una vita stravolta da una rivoluzione che si pensava avrebbe dato più diritti, non meno.
Tra tutti i personaggi, inevitabilmente, mi è rimasta impressa Nassrin, giovanissima al suo primo incontro con la professoressa, aveva sempre portato il velo, era sempre stata una sua scelta eppure questa scelta le viene quasi portata via quando il velo viene imposto a tutte le donne. Il passaggio da una scelta di fede a un'opposizione di stato che non danneggia solo chi non avrebbe compiuto quella scelta, ma anche chi l'avrebbe fatta.

Avendo ascoltato l'audiolibro, vorrei procurarmi una copia cartacea per riprendere e riflettere su alcuni passaggi e personaggi. Particolarmente, si parla a lungo di letteratura e del potere delle parole e della libertà di circolazione e riflessione sui testi; ma anche, il rapporto tra una sinistra rivoluzionaria che portava degli slogan poi utilizzati dai fondamentalisti per imporre le loro leggi. Mi manca però la conoscenza storica della faccenda, che tuttavia quest'opera invoglia ad approfondire. E cosa c'è di meglio di un libro che ti spinge a leggerne altri?

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jourdanicus's review

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emotional reflective slow-paced
I was initially interested in this memoir to learn more about how women from a culture (which I assumed was) very different from mine viewed a book like Lolita. After reading it, I appreciate this book as a glimpse into Iranian culture during a tumultuous time in the country. In some parts, I felt that Nafisi's class privilege, especially compared to her younger and sometimes less privileged student, really stood out; I felt I understood some point one of her students was trying to make when she didn't seem to. For me, that created some interesting conflict, finding the points in her narrative not only where I agreed and identified, but also where I saw something differently. In some cases it was more difficult for me to relate because I hadn't read much of the literature she was referencing. That said, I appreciate memoir and nonfiction that draws parallels to fiction and literature, and this book falls into that category for me.

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