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valentijn's review against another edition
challenging
dark
emotional
reflective
relaxing
medium-paced
- Plot- or character-driven? Character
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? Yes
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? No
4.25
A beautiful book about the clashing of the eternity of tradition with ever changing nature of time. The story narrates the life of the keeper of an ancient mosque starting at the reign of the last Shah and ending after Iran-Iraq war. It is a story about how getting what you want isn't always what you need, how the revolution can eat it's own children, and how the flow of time can make a liberal conservative or vice versa. The book has beautiful near poetic sentence structure that I really enjoyed and that lends from the great Persian literary tradition.
peerio's review against another edition
funny
informative
reflective
sad
slow-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? It's complicated
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? Yes
4.25
lauraxbakker's review against another edition
5.0
Na het lezen van zijn meest recente roman en de kennismaking tijdens de lezing in Boekhandel Plukker ben ik op een missie om meer te lezen van Kader Abdolah. Waar beter verder te gaan dan bij zijn, misschien wel, meest bekende werk!
De familie van Aga Djan is al eeuwenlang de belangrijkste familie in de Iraanse stad Senedjan. Zij wonen in het huis naast de Djomè-moskee, de grootste moskee van een stad waar het vrijdaggebed wordt gehouden. Als de revolutie wordt voorbereid en uitbreekt, komt de samenleving onder druk te staan en verliest de familie langzaamaan al hun invloed en zekerheden.
Opnieuw ben ik ondersteboven van de schrijfstijl van Abdolah. Het is magisch en sprookjesachtig en doet eer aan de intrigerende Perzische cultuur. Opnieuw leer ik over belangrijke stukken geschiedenis. Ik ben ook dol op de symboliek die Abdolah gebruikt in zijn verhaal.
Wat mij betreft meer dan terecht dat dit na 18 jaar nog steeds hoog op de leeslijsten van het voortgezet onderwijs staan!
De familie van Aga Djan is al eeuwenlang de belangrijkste familie in de Iraanse stad Senedjan. Zij wonen in het huis naast de Djomè-moskee, de grootste moskee van een stad waar het vrijdaggebed wordt gehouden. Als de revolutie wordt voorbereid en uitbreekt, komt de samenleving onder druk te staan en verliest de familie langzaamaan al hun invloed en zekerheden.
Opnieuw ben ik ondersteboven van de schrijfstijl van Abdolah. Het is magisch en sprookjesachtig en doet eer aan de intrigerende Perzische cultuur. Opnieuw leer ik over belangrijke stukken geschiedenis. Ik ben ook dol op de symboliek die Abdolah gebruikt in zijn verhaal.
Wat mij betreft meer dan terecht dat dit na 18 jaar nog steeds hoog op de leeslijsten van het voortgezet onderwijs staan!
milanj8's review against another edition
adventurous
emotional
relaxing
sad
medium-paced
- Plot- or character-driven? A mix
- Strong character development? Yes
- Loveable characters? It's complicated
- Diverse cast of characters? Yes
- Flaws of characters a main focus? It's complicated
3.75
lizzina's review against another edition
2.0
Volevo davvero leggere questo libro, ma purtroppo mi ha deluso. Ho trovato la storia molto confusa, con una miriade di personaggi e una trama non particolarmente definita. Ad un certo punto poi, il passo narrativo cambia e il libro diventa molto descrittivo. L'ho trovato abbastanza pesante. Decisamente non nelle mie corde.
martinamontenero's review against another edition
5.0
“Voi resterete fino a quando tutti saranno partiti e tutti saranno arrivati.”
Ringrazio questo libro per avermi avvolta in un turbine di ricordi e nostalgia, affetto per posti e persone che non conoscevo. La casa della moschea è un romanzo familiare e racchiude la storia di una famiglia persiana che vive attraverso i secoli la moschea e i suoi segreti.
Tuttavia i momenti felici, quelli che si caricano di sapori e profumi, di usanze e folklore, si colorano di disperazione e tragedia. Siamo sul finire degli anni ‘70 e come i più sapranno ( io da ignorante che sono, ne ho appreso grazie alla lettura di questo libro), l’Iran è dilaniato dalla rivoluzione Iraniana. Il regime dello sciá crolla lasciando il potere nelle mani del fanatico Khomeini il quale condurrà una violenta repressione, col fine ultimo quello di instaurare una repubblica islamica sciita. Agli occhi di chi legge, gli eventi storici non sono più date e fatti, ma sono ripercussioni sui numerosi personaggi, quelli che abbiamo visto crescere o invecchiare, sul cui conto si sfaldano alcune certezze.
“Le persone sono quasi irriconoscibili. Non si capisce se si sono messi una maschera o l’hanno gettata.”
Oltre che ritenermi soddisfatta di aver approfondito un pezzo di storia non irrilevante, e di aver letto qualcosa sull’Iran, mi sento felice di aver conosciuto Aga Jan, la sua saggezza, il suo dolore e le persone che l’hanno circondato ( in modo particolare le nonne e Muezzin).
Nonostante io non possa più leggere di loro, mi affido a una frase ricorrente negli antichi racconti persiani:
“La nostra storia è finita, ma il corvo è lungi dall’aver raggiunto il suo nido.”
Un libro che mi ha fatto aprire gli occhi su molte questioni, che mi ha fatto arrabbiare, piangere ma sopratutto ammirare un mondo così lontano dal nostro, eppure così travolgente.
Ringrazio questo libro per avermi avvolta in un turbine di ricordi e nostalgia, affetto per posti e persone che non conoscevo. La casa della moschea è un romanzo familiare e racchiude la storia di una famiglia persiana che vive attraverso i secoli la moschea e i suoi segreti.
Tuttavia i momenti felici, quelli che si caricano di sapori e profumi, di usanze e folklore, si colorano di disperazione e tragedia. Siamo sul finire degli anni ‘70 e come i più sapranno ( io da ignorante che sono, ne ho appreso grazie alla lettura di questo libro), l’Iran è dilaniato dalla rivoluzione Iraniana. Il regime dello sciá crolla lasciando il potere nelle mani del fanatico Khomeini il quale condurrà una violenta repressione, col fine ultimo quello di instaurare una repubblica islamica sciita. Agli occhi di chi legge, gli eventi storici non sono più date e fatti, ma sono ripercussioni sui numerosi personaggi, quelli che abbiamo visto crescere o invecchiare, sul cui conto si sfaldano alcune certezze.
“Le persone sono quasi irriconoscibili. Non si capisce se si sono messi una maschera o l’hanno gettata.”
Oltre che ritenermi soddisfatta di aver approfondito un pezzo di storia non irrilevante, e di aver letto qualcosa sull’Iran, mi sento felice di aver conosciuto Aga Jan, la sua saggezza, il suo dolore e le persone che l’hanno circondato ( in modo particolare le nonne e Muezzin).
Nonostante io non possa più leggere di loro, mi affido a una frase ricorrente negli antichi racconti persiani:
“La nostra storia è finita, ma il corvo è lungi dall’aver raggiunto il suo nido.”
Un libro che mi ha fatto aprire gli occhi su molte questioni, che mi ha fatto arrabbiare, piangere ma sopratutto ammirare un mondo così lontano dal nostro, eppure così travolgente.