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adventurous
dark
emotional
hopeful
inspiring
medium-paced
adventurous
emotional
hopeful
tense
slow-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
No
I read and loved "The Hobbit" when I was fairly young, but somehow never got around to reading "[b:The Lord of the Rings|34|The Fellowship of the Ring (The Lord of the Rings, Part 1)|J.R.R. Tolkien|http://photo.goodreads.com/books/1156043001s/34.jpg|3204327]" trilogy until I was in my 30s. I saw the first Peter Jackson movie and then read the trilogy.
I admit it...I like the movies better. I think that's a danger when reading any book after the movie version is out, especially a movie (or movies) that have you completely smitten. I love the movies. I merely like the books. I am happy that Tom Bombadil was left out of the movie version, for example, because that was just weird.
But I still really liked the books. I just think my fanatic friends consider me part heathen for liking the movies better. ;)
I admit it...I like the movies better. I think that's a danger when reading any book after the movie version is out, especially a movie (or movies) that have you completely smitten. I love the movies. I merely like the books. I am happy that Tom Bombadil was left out of the movie version, for example, because that was just weird.
But I still really liked the books. I just think my fanatic friends consider me part heathen for liking the movies better. ;)
adventurous
emotional
slow-paced
Plot or Character Driven:
Plot
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes
adventurous
challenging
dark
emotional
tense
slow-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Complicated
I made an effort to finish it but I honestly could not follow the names and places. The movies are amazing, and I would normally NEVER say this but, just watch the movies ;o)
Il viaggio della vita
Indescrivibile l'immersione in un mondo pulsante di vita e potenzialità di esistenze; di leggende che riverberano dal passato e si proiettano in epoche che mai vedremo né contempleremo neanche con la forza del pensiero.
L'abbandono del proprio nido famigliare, porto sicuro che protegge dai tumultuosi mari dell'ignoto, dischiude un mondo in continua evoluzione che muore e rinasce nel perpetuare dei secoli.
E si combatte il male con il poco che si ha, passo dopo passo e scelta dopo scelta, con la resistenza di chi non può e non deve scendere a compromessi; una lotta che logora nel profondo e si annida in noi, per ricordarci eternamente il prezzo della meta e l'importanza del percorso sostenuto per raggiungerla.
Assodato che Tolkien stesso rifiutasse allegorie e metafore di qualunque tipologia (la letteratura, in sé, non cela necessariamente fini morali o necessità di critica), la rielaborazione profonda e stratificata della mitologia nordeuropea - in misura minore celtica e irlandese - diventa esercizio della riscrittura di una personale epica capace di plasmare un mondo a sé stante, esistente tanto quanto il nostro: genealogie capillari e ramificate, lingue e pronunce, susseguirsi di ere e una mitologia interna, da cui la stessa storia attinge per mettere in moto la narrazione, sono tutte caratteristiche che rendono Il signore degli anelli un'opera cardine della letteratura, non ascrivibile nella comoda etichetta fantasy.
Se, per mia personale inclinazione, sono oramai quasi tre anni che considero Il libro Malazan dei Caduti l'opera fantasy preferita per modernità di prosa e contenuti affrontati, serve onestà intellettuale nel riconoscere a Tolkien l'indubbia paternità di stilemi all'interno del genere e, aspetto ancora più importante, un metro di paragone forse definitivo nella rigorosità del worldbuilding.
Pietra miliare.
Indescrivibile l'immersione in un mondo pulsante di vita e potenzialità di esistenze; di leggende che riverberano dal passato e si proiettano in epoche che mai vedremo né contempleremo neanche con la forza del pensiero.
L'abbandono del proprio nido famigliare, porto sicuro che protegge dai tumultuosi mari dell'ignoto, dischiude un mondo in continua evoluzione che muore e rinasce nel perpetuare dei secoli.
E si combatte il male con il poco che si ha, passo dopo passo e scelta dopo scelta, con la resistenza di chi non può e non deve scendere a compromessi; una lotta che logora nel profondo e si annida in noi, per ricordarci eternamente il prezzo della meta e l'importanza del percorso sostenuto per raggiungerla.
Assodato che Tolkien stesso rifiutasse allegorie e metafore di qualunque tipologia (la letteratura, in sé, non cela necessariamente fini morali o necessità di critica), la rielaborazione profonda e stratificata della mitologia nordeuropea - in misura minore celtica e irlandese - diventa esercizio della riscrittura di una personale epica capace di plasmare un mondo a sé stante, esistente tanto quanto il nostro: genealogie capillari e ramificate, lingue e pronunce, susseguirsi di ere e una mitologia interna, da cui la stessa storia attinge per mettere in moto la narrazione, sono tutte caratteristiche che rendono Il signore degli anelli un'opera cardine della letteratura, non ascrivibile nella comoda etichetta fantasy.
Se, per mia personale inclinazione, sono oramai quasi tre anni che considero Il libro Malazan dei Caduti l'opera fantasy preferita per modernità di prosa e contenuti affrontati, serve onestà intellettuale nel riconoscere a Tolkien l'indubbia paternità di stilemi all'interno del genere e, aspetto ancora più importante, un metro di paragone forse definitivo nella rigorosità del worldbuilding.
Pietra miliare.