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Nine Stories

J.D. Salinger

4.11 AVERAGE

emotional lighthearted mysterious relaxing sad medium-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: N/A
Loveable characters: Yes
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: Complicated

Amaro sorriso sul viale del tramonto

"E' un fatto che appare sempre ovvio quando è ormai troppo tardi, ma la più spiccata differenza tra la felicità e la gioia è che la felicità è un solido e la gioia un liquido."

"Poi accadde una cosa assolutamente orrenda. Mi trovai come trascinato a pensare che qualunque cosa facessi per diventare un uomo capace di amministrare la sua vita con distacco, con buon senso o con eleganza, sarei sempre stato tutt’al più un visitatore in un giardino di orinali e pappagalli smaltati, con una cieca divinità di legno ritta in un angolo, vestita d’un cinto armato."

"Ho con loro una affinità molto forte. Sono i miei genitori, voglio dire, e fra noi c'è un rapporto di dipendenza reciproca, di armonia reciproca e via dicendo.
Voglio che si divertano mentre sono vivi perché a loro piace divertirsi...Ma loro non vogliono bene a me e a Hooper (è mia sorella) nello stesso modo. Voglio dire che non sono capaci di volerci bene così come siamo. Non sono capaci di volerci bene se non possono sempre cambiarci un poco. Amano le ragioni per le quali ci amano quasi quanto ci amano, e quasi sempre di più."


Se il Salinger de Il giovane Holden tradisce un certo romanticismo incompreso - peculiarità del ragazzo con ancora la vita di fronte -, nei nove racconti qui presenti lo sguardo è quello amaro di chi ha perso tutto e il prezzo continua a esser pagato mentre si sorride al mondo.
La scrittura è talmente curata nel suo esser minimale da rasentare quasi l'ossessione; la capacità di evidenziare sottigliezze decisive è così chirurgica che par di vedere il bisturi in azione mentre incide la carne durante l'autopsia.

Un giorno ideale per i pescibanana ★★★★1/2
Il male ricevuto non si ripercuote su altri, ma su di sé: questa l’eredità degli anni ‘40.
Il racconto è un mosaico di piccoli dettagli da riscoprire in rilettura.

Lo zio Wiggily nel Connecticut ★★★★★
Il dolore personale lo si riversa nell’altro perché il giovane non merita il privilegio dell’equilibrio e la meraviglia del divenire; non merita l’esercizio della fantasia.
Solo il gesto abietto dell’imposizione permette la comprensione del proprio dolore e, forse, il perdonare se stessi.

Alla vigilia della guerra contro gli eschimesi ★★★1/2
Ancora la guerra sullo sfondo; ancora vite depauperate in un “sogno” che non si avvera.
O forse, come per la morte a causa del lanternino giapponese del racconto precedente, non esistono morti di serie A e di serie B. Né vite di serie A o di serie B.

L’uomo ghignante ★★★★★
La necessità di avere eroi - invincibili, inarrestabili, inesorabili, freddi nella loro giustizia - è la prima maschera da gettare a terra nel momento in cui si passerà dall’altra parte.
Oggi è il giorno in cui inizieranno rinunce e compromessi; e i sogni saranno custodi di un’epoca prossima al congedo.

Giù al dhingy ★★★
Racconto troppo dipendente da conoscenze storiche del periodo nonché componenti autobiografiche riguardanti l’autore (bello il tenero rapporto che si viene a creare sulla barca).

Per Esmé: con amore e squallore ★★★★★
Sfumature sottili che affiorano e si estinguono nel giro di poche pagine; e la guerra, a far capolino dietro la vicenda, continua a emettere imperterrita il proprio verdetto.
Il rapporto triplice tra il sergente X, Esmé e Charles, che si dipana tra frasi tremendamente realistiche e gesti all’apparenza banali, è un piccolo capolavoro all’interno di un racconto che, come se non bastasse, approda a una parte finale anch’essa intrisa di umanità e grande compassione.
Un lettore si sente onorato a leggere cotanta bellezza.

Bella bocca e occhi miei verdi ★★★★
Amara l’incomunicabilità di matrimonio tra chi vive l’arte, e chi l’arte la subisce di riflesso.
Un mosaico di indizi a ricostruire una situazione sul filo del rasoio: come per il primo racconto, la capacità di gestione dei dettagli da parte di Salinger mette quasi paura.

Il periodo blu di De Daumier-Smith ★★★
Simpatico racconto-aneddoto di taglio autobiografico che decreta la morte dell’individuo nel momento di massima contemplazione dell’arte.

Teddy ★★★
Storia un pochettino sbilanciata e dagli intenti non troppo chiari.
In mezzo alla confusione svetta il bellissimo monologo sull’amore “fasullo” genitoriale.

P.S. Un grazie al caro Phil per aver portato avanti questa edificante esperienza di lettura condivisa.

This could be a near-perfect collection if not the last story. The brilliance of these stories in the widely interpretive succinctness. The last story, being so long and over-detailed, is the complete antithesis to the collection.

I figured I had to read this. I figured it'd be great. I was kind of disappointed...

I was definitely hesitant on this at first but with the vivid way that Salinger writes and paints his characters, this was hard not to enjoy. Has that warm feel of a classic and doesn't hold back on swift punches to the gut. Despite the brevity of each story, I felt like I knew each of the characters by the end, which was an impressive feat.

Too sad. Cried through almost every story.
emotional reflective slow-paced
Plot or Character Driven: Character
Strong character development: Complicated
Loveable characters: Complicated
Diverse cast of characters: Yes
Flaws of characters a main focus: Yes
dark emotional reflective
Plot or Character Driven: Character

something I adore about Salinger's writing is how utterly touching do the most mundane words become. Every character and every exchange through these stories play out right in front of me as I read. I took this book everywhere with me to read in lines, im between classes, on the bus. it will be missed.

Il mio personale parere è che questa raccolta acquisti un reale valore solo se rapportata alla biografia dell'autore.

Un giorno ideale per i pescibanana 3★
Lo zio Wiggily nel Connecticut 4★
Alla vigilia della guerra contro gli Esquimesi 2★
L'uomo ghignante 2★
Giù al dinghy 3★
Per Esmé: con amore e squallore 4★ (il titolo mi piace più del racconto)
Bella bocca e occhi miei verdi 4★
Il periodo blu di De Daumier-Smith 2★
Teddy 2★ (in realtà qui c'è un dialogo interessante, ma il racconto risulta molto noioso e ridondante, ho fatto uno sforzo non indifferente per trascinarmi verso la fine).

A collection of very well-written and interesting short stories. Explores many topics such as: mental illness and the stigma around it, anti semitism, childhood vs adulthood, love, friendship, loneliness, narcissism, infidelity, mysticism, and the after life. So pretty much everything...

The stories are all written in a very conversational style which I found enjoyable to read. Not many of the "lessons" are spelled out for you, and you have to think a little deeper about what each story is supposed to be saying. In my opinion it is better this way, because Salinger leaves room for interpretation.

My favorite stories were A Perfect Day for Bananafish, The Laughing Man, For Esmé with Love and Squalor, De Daumier-Smith's Blue Period, and Teddy.

A Perfect Day for Bananafish (1948), Uncle Wiggily in Connecticut (1948), Just Before the War with the Eskimos (1948), The Laughing Man (1949), Down at the Dinghy (1949), For Esmé with Love and Squalor (1950), Pretty Mouth and Green My Eyes (1951), De Daumier-Smith's Blue Period (1952), Teddy (1953)