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3.96 AVERAGE
3.96 AVERAGE
adventurous
dark
funny
medium-paced
adventurous
emotional
medium-paced
Plot or Character Driven:
Plot
Love robin hobb but found this to be a lot more of a teenage romance that her other works.
adventurous
mysterious
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes
adventurous
challenging
dark
emotional
funny
sad
tense
slow-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Complicated
I'm loving this series. I delayed picking it up for a year after finishing Fool's Fate because I saw plenty of people saying this is their least favorite series in the larger Realm of the Elderlings saga, but I'm having a blast with it. City of Dragon's was such a fun and interesting entry and I can't wait to see how Rain Wild Chronicles ends.
adventurous
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
3/5
Questo libro soffre della tanto middle book syndrome, ma proprio tanto e soprattutto sembra essere solo un enorme set-up per l’ultimo volume della serie.
Prima di tutto però inizierei con una premessa; ho adorato i primi due volumi delle rain wild chronicles e questa sembra andare controcorrente rispetto all’opinione generale. È importante specificare però che questi libri sono molto diversi dai 9 libri precedenti della saga, il tono è completamente diverso, molto più intimo quasi e si discosta molto dall’ambientazione medievale della Fraseer trilogy. Siamo nella giungla e seguiamo un ristretto cast di personaggi che per circa 900 pagine non fanno altro che scortare dei draghi su per un fiume. Detta così sembra noiosissima e in effetti non succede niente di spettacolare eppure io non ho potuto far altro che empatizzare con i personaggi e rimanere affascinata dall’ambientazione e dai draghi.
Questo terzo volume ampia la prospettiva. Non seguiamo più solo i guardiani e i draghi ma ritroviamo vecchie conoscenze dai mercanti di Borgomago, abbiamo anche brevi capitoli dai punti di vita del duca di Chalced (super interessante), si capisce che l’intenzione è quella di introdurre uno scopo più grande insomma. Proprio questo cambio di tono mi ha scombussolata. Le mie parti preferite del libro rimangono quelle dal punto di vista dei guardiani che adesso che sono arrivati a Kelsingara hanno anche la possibilità di scoprire molte più cose sugli antichi, erano meno interessanti invece tutte le altre parti del libro e in generale la sensazione è stata quella che non sia successo assolutamente niente nel corso delle 450 pagine.
Per fortuna, o forse sfortuna, si capisce che questo volume altro non vuole essere che una preparazione per l’ultima installazione della serie nella quale non ho idea di cosa succederà.
Questo libro soffre della tanto middle book syndrome, ma proprio tanto e soprattutto sembra essere solo un enorme set-up per l’ultimo volume della serie.
Prima di tutto però inizierei con una premessa; ho adorato i primi due volumi delle rain wild chronicles e questa sembra andare controcorrente rispetto all’opinione generale. È importante specificare però che questi libri sono molto diversi dai 9 libri precedenti della saga, il tono è completamente diverso, molto più intimo quasi e si discosta molto dall’ambientazione medievale della Fraseer trilogy. Siamo nella giungla e seguiamo un ristretto cast di personaggi che per circa 900 pagine non fanno altro che scortare dei draghi su per un fiume. Detta così sembra noiosissima e in effetti non succede niente di spettacolare eppure io non ho potuto far altro che empatizzare con i personaggi e rimanere affascinata dall’ambientazione e dai draghi.
Questo terzo volume ampia la prospettiva. Non seguiamo più solo i guardiani e i draghi ma ritroviamo vecchie conoscenze dai mercanti di Borgomago, abbiamo anche brevi capitoli dai punti di vita del duca di Chalced (super interessante), si capisce che l’intenzione è quella di introdurre uno scopo più grande insomma. Proprio questo cambio di tono mi ha scombussolata. Le mie parti preferite del libro rimangono quelle dal punto di vista dei guardiani che adesso che sono arrivati a Kelsingara hanno anche la possibilità di scoprire molte più cose sugli antichi, erano meno interessanti invece tutte le altre parti del libro e in generale la sensazione è stata quella che non sia successo assolutamente niente nel corso delle 450 pagine.
Per fortuna, o forse sfortuna, si capisce che questo volume altro non vuole essere che una preparazione per l’ultima installazione della serie nella quale non ho idea di cosa succederà.
adventurous
adventurous
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Yes
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes
Another strong installment in the Rainwilds series. The book itself doesn't provide much action, and I believe it mainly serves the purpose of setting up major conflicts for the final book in the series and acting as a bridge between parts 2 and 4. However, that does not mean the book is uninteresting; contrary to this, the book provides much-needed time to delve into all the side characters and further establish the world. Hobb doesn't just leave it at that; additionally, themes of miscarriage, childbirth, and love are explored. Overall, a great book in the series, and I can't wait for the final part.
Happy comes and goes. Loving someone isn't that crazy infatuation that you fell at first. That passes. Well, not passes, but it calms doesn, and then sometimes, when you least expect it, you get a glimpse of the person and all comes back again, in a big rush. But even that's not what your're looking for. What you're looking for is the feeling that no matter what, being with that person is always going to be better than being without that person. Good times or bad. That having that person around makes whatever you're going through better, or at least more tolerable.
adventurous
tense
slow-paced