Reviews tagging 'Drug abuse'

Zmierzch by Osamu Dazai

24 reviews

clemrain's review against another edition

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emotional reflective sad slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.5

It’s simply a beautiful book. I really savoured it. Enjoyed every page. 

Characters are a delicious soup. So deep and yet so simple. 

The writing is so dreamy. And I’ve never read a structure like this. I loved reading what was practically Kazuko and Naoji’s diaries and collection of letters. It was intimate and I felt for and understood the characters deeply.

A whole story revolving the love you feel for a mother and how a child is always just a child. The identity and connection and ties to a mother. I appreciated it.

I saw a lot of typos in the translation. And thought some of it was awkwardly written. I wonder how true to the original these typos or awkwardness was.

I’m not sure if I could read through this again.  But I do feel an urge to. Looking forward to reading more Dazai.

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fr_eddie's review against another edition

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dark reflective tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.5

"Temo, perché lo sento con estrema intensità, che in questa routine quotidiana la mia vita vada imputridendo, anche se resto in piedi, come le foglie del banano, che marciscono senza cadere."
ALLEGRIA! 

Libro molto complesso e interessante, che racconta la fine della classe nobiliare giapponese, che deve provare a vivere in un contesto diverso e cupo alla fine della guerra.

La morte è uno degli argomenti fondamentali del libro: la morte del padre, le uova bruciate, la morte della madre, la morte del fratello. La morte e l'autodistruzione che sembrano essere l'unica risposta concepibile in questo periodo di crisi.

"Attendere. In una vita umana, si prova gioia, collera, tristezza, odio e molto altro, ma questi sentimenti occupano solo un centesimo della capacità del nostro cuore, il restante novantanove per cento è solo attesa. E io attendo, con l’impressione che il mio cuore stia per spezzarsi, di sentire da un momento all’altro risuonare nel corridoio i passi della felicità, ma invano. Ah, la vita umana è piena di dolore. La verità, come tanto spesso si sente dire, è che sarebbe meglio non essere nati. Così ogni giorno, dal mattino alla sera, aspetto che accada qualcosa. Che tristezza…" 

Anche i sentimenti e la felicità stessa cambiano la loro importanza e il loro significato: la vita è vuota, nell'attesa che accada qualcosa, che il tempo scorra e le cose cambiano. E quindi com'è possibile definire la felicità, se la vita è una costante attesa? 

"Tutt’a un tratto mi sono chiesta se lei fosse felice, in quel momento. Se la felicità non sia il debole bagliore di una sabbia dorata in fondo al fiume della tristezza. Al di là della tristezza estrema, la sensazione di un misterioso lucore… se la felicità è questa, allora l’imperatore, la mamma, io stessa adesso siamo felici, è vero. Una quieta mattina d’autunno. Un dolce giardino illuminato dal sole autunnale. Ho smesso di lavorare a maglia e ho guardato il mare, che scintillava lontano, all’altezza del mio petto."

La vita diventa una cosa difficile da comprendere («Neanche io ne so granché. Ma chi è che lo conosce? Nessuno, credo. Per quanto tempo passi, siamo sempre tutti come bambini. Non capiamo niente.»), qualcosa di difficile da fare, come se la morte fosse l'alternativa più facile ("I morenti sono belli. Vivere invece, sopravvivere a qualcuno… questo mi sembra odioso, qualcosa di sporco che fa odore di sangue."). 

La ricerca della felicità diventa quindi quasi impossibile, un percorso disseminato da autodistruzione
(«Bevo per desiderio di morte. La vita è troppo dolorosa. Solitudine, tristezza… non sono in grado di sopportarle, mi spezzano il cuore. Ogni volta che sentiamo oltre le quattro pareti che ci circondano gemiti e sospiri sconsolati, come possiamo pensare che per noi, per noi soli, esista la felicità? Ti sei mai chiesta quali sentimenti provi una persona, quando si rende conto che in vita sua non conoscerà mai la felicità, o la gloria, mai in vita sua? Sforzarsi, impegnarsi. Roba che finisce solo in pasto a belve affamate. Perché ci sono troppi miserabili in giro. Allora, la mia è una posa?»), e la figura dell'aristocratico diventa una figura morente, esclusa e difficile da comprendere ("Quando sono entrato al liceo e ho iniziato a frequentare ragazzi cresciuti in una classe sociale molto diversa dalla nostra, mi sono sentito oppresso dal loro vigore e per non essere da meno ho cominciato a fare uso di droghe, perdendo quasi la ragione: è stato il mio modo di fare resistenza. Poi sono partito soldato, e la mia ultima risorsa per sopravvivere è stato l’oppio. Non credo che tu possa comprendere quale fosse il mio stato d’animo, non è così?
Volevo diventare volgare. Diventare forte, anzi, brutale. Credevo che fosse il solo modo per potermi considerare un “amico del popolo”. E l’alcol non era sufficiente. Avevo bisogno di essere in una condizione permanente di vertigine. A questo scopo, serviva solo la droga. Dovevo dimenticare la mia famiglia. Dovevo contrastare il sangue di mio padre. Rifiutare l’amabilità di mia madre. Mostrarmi freddo verso mia sorella. Altrimenti non avrei ottenuto un biglietto d’ingresso per la casa del popolo, questo pensavo.")

L'unico finale comprensibile, oltre la morte, diventa quindi la ricerca della vita, ignorando la società che ci circonda che prova a morire e a ignorare il dolore intrinseco nella vita con le droghe. O almeno, questo è l'unico finale che vede la protagonista, scegliendo di creare una vita senza arrendersi alla tristezza del tempo.

Lo consiglierei? Sì, è una lettura interessante anche se un triste. Ne avrò spoilerato tre quarti in questa recensione, sì, ma è un libro da leggere, molto scorrevole nonostante sia cupo. Almeno il finale è leggero, anche se comunque resta dolce amaro.

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nolongerhuman_'s review against another edition

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challenging sad tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.25


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wiktoria_bojda's review

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dark emotional sad tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

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katanarin's review against another edition

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dark emotional sad medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? It's complicated

4.5

Very well written and awfully sad. The first book that made me tear up. Interesting plot and characters. I can absolutely recommend this as a lover of Japanese literature and dark, philosophical moods.

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2hermione4's review against another edition

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dark hopeful sad medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.75

Ενδιαφέρουσα η παρουσία της σχέσης μάνας-κόρης στο βιβλίο και γενικότερα το σκεπτικό της πρωταγωνίστριας, αν και ιδιόρρυθμο. Ως προς το πρόσωπου του αδερφού, θεωρώ ότι το βιβλίο "Όχι πια Άνθρωπος" εκφράζει πιο ουσιαστικά την κατάσταση του, καθώς οι χαρακτήρες ήταν παρεμφερείς. Η έκδοση πάντως τραγική, πολλά τυπογραφικά λάθη,που με αποσπούσαν και χάλαγαν την ροή του βιβλίου. 

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solliereads's review against another edition

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challenging reflective sad slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

Another beautifully written novel on Dazai's part; I got to this novel through my absolute enjoyment of No Longer Human, and I very much enjoyed the same kind of introspective narrative style in The Setting Sun. The descriptions are so vivid and lovely, and he has such a knack of portraying human nature with such a compelling rawness that you just can't put the book down. I will definitely have to re-read this someday to really process everything this novel is attempting to convey, and I will certainly enjoy it just as much then.

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paradicsomleves's review against another edition

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dark emotional reflective sad medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

made me cry

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qu1ncy's review against another edition

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dark emotional reflective sad medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.25


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mgaggs's review against another edition

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dark emotional hopeful mysterious reflective sad fast-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

A simple story but exceedingly effective. The fast pace and evocative writing style make this very hard to put down. This is the first Dazai book I’ve ever read, but I will have to get more after this. His ability to draw out empathy from the reader for characters who are extremely pathetic is beautiful. A reminder of what it means to be human, to lose direction and find it again. This title is something special.

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