Reviews

A Dream Play by August Strindberg, Caryl Churchill

kryolitee's review against another edition

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inspiring reflective fast-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.25


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emkreads's review against another edition

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2.0

J'ai rien compris.... à part que c'est une sorte de rêve 😅

sofialindblom's review against another edition

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challenging funny inspiring reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.0

orgelerik's review against another edition

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challenging mysterious reflective fast-paced

2.5

capodoglio's review against another edition

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5.0

Sposato e divorziato nel 1901, nel breve volgere di un’estate, all’attrice norvegese Harriet Bosse, abbandonato dalla moglie incinta, August Strindberg distillò il proprio dolore nel Sogno quello stesso inverno (non a caso nel Preludio il dio Indra menziona l’equinozio autunnale e “la Bilancia, la Settima Dimora del Sole”). Ancora una volta furono le vicende biografiche a catalizzare la produzione artistica; ma la statura del suo genio letterario è data dalla sua capacità di sublimare il contingente in un’opera universale. Il sogno parla della condizione umana con immediatezza, potenza espressiva e una profondità d’analisi apparentemente infinita. Un capolavoro da rileggere negli anni, per cogliere significati, simboli e connessioni sempre nuovi.
Uso il verbo ‘leggere’ colpevolmente, perché, come giustamente nota Giorgio Zampa nella postfazione, non si tratta di “un dramma da leggere, come si disse, al suo apparire, di Peer Gynt”; bensì ‘semplicemente’ di un’opera tanto avant da inaugurare il ‘900 precorrendo di decenni le soluzioni sceniche dell’espressionismo, del su(pe)rrealismo e del teatro dell’assurdo. Quanto alla sensibilità di Strindberg nel cogliere lo zeitgeist, basterebbe ricordare la pubblicazione nel 1900 dell’Interpretazione dei sogni di Freud. Un testo pienamente moderno, quindi, e nondimeno erede di una precisa tradizione, che ha proprio nel Peer Gynt di Ibsen il suo precedente immediato; inoltre l’autore stesso, nella sua Nota iniziale, cita La vida es sueño, il Prospero e il Macbeth di Shakespeare. Dimostrando di essere il miglior interprete di se stesso. Scrive Strindberg:
“In questo «sogno», richiamandosi a un suo sogno precedente, Verso Damasco, l’autore ha cercato di imitare la forma sconnessa ma apparentemente logica del sogno. Tutto può avvenire, tutto è possibile e probabile. Tempo e spazio non esistono; su base minima di realtà, l'immaginazione disegna nuovi motivi: un misto di ricordi, esperienze, invenzioni, assurdità e improvvisazioni”.


p.s.: fu lo stesso Strindberg a scegliere il titolo Le songe per l’edizione francese dell’opera, semplificando l’intraducibile polisemia del neologismo originale Ett drömspel.

moav's review against another edition

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funny mysterious reflective slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? It's complicated

2.75

hlinsaga's review against another edition

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emotional reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? No

3.0

charlibirb's review against another edition

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5.0

I want to design this play! I feel like working on this play would give me a much deeper look into themes and repeating motifs. I want to work on this play!!!

jmatthiass's review against another edition

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4.0

Feels like Joyce putting on Wilde, but with a deeply cynical edge. Ironic, surreal, and wryly perceptive.
The Bergman adaptation makes perfect (non)sense.

ozielbispo's review against another edition

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4.0

Agnes ou Inês , filha do deus Indra,é enviada a terra para  tentar entender a razão dos sentimentos humanos; suas dores ,seus sofrimentos , suas aflições e suas melancolias. As conclusões que esse ser divino tira dos mortais da terra são muito negativas: “os homens são dignos de lástimas” Inês vê o ser humano como triste, amargo e frustado. Como é um sonho, tudo pode acontecer (um admirador espera   a vida inteira à porta de um teatro para ver sua amada Vitória, chaveiros são chamados para abrirem portais para o infinito) e realmente acontece pois há mais de 40 personagens diferentes.Strindberg criou um mundo misterioso e enigmático ,onde só talvez forças divinas possam ajudar o ser humano a sair desse marasmo e sofrimento.