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A review by stephthepanda
Stronze si nasce by Felicia Kingsley
4.0
Chi ha detto che str*nze non lo si possa diventare?
Allegra, la nostra protagonista femminile, mi è piaciuta molto, specialmente per quello che è stato il suo percorso di evoluzione.
Durante le prime 200 pagine, il suo atteggiamento mi ha fatto in più occasioni innervosire, perché non riuscivo a comprendere se la sua fosse una totale ingenuità (un po' come quel tipo di persona che non vogliono credere alle cattive intenzioni, come se il mondo fosse solo unicorni e arcobaleni), oppure se volesse semplicemente avere i prosciutti davanti agli occhi.
Ovviamente, si trattava del secondo caso (con il senno di poi, si riesce a comprendere il perché lei non volesse vedere realmente quella che era la realtà dei fatti) e credetemi se vi dico, che quando avviene lo "switch", inizia la magia e soprattutto iniziano i fuochi d'artificio.
Allegra è molto brava a inventare una nuova parte di sè, a creare una nuova sfaccettatura piena di pura essenza str*nza; e lo fa talmente tanto bene al punto tale che perde anche parte di se stessa nel processo.
Tutti quelli che sono gli avvenimenti che portano alla vendetta della nostra protagonista, mi sono piaciuti molto. Un tassello che uno dopo l'altro, si è aggiunto fino ad arrivare l'esplosione finale.
Esplosione che, in parte, si è estinta quando la protagonista cade vittima della sua stessa rabbia e della sua stessa trappola.
Ho QUASI pensato che tutto il percorso di crescita effettuato dalla nostra protagonista, fosse stato mandato in fumo. Per fortuna, la regola del "alle volte, bisogna perdersi per ritrovarsi" è stata rispettata.
Sparkle è la "mean girl" per eccellenza, un personaggio che odi e a cui non riesci a credere anche nel momento in cui inizia a mostrare la propria umanità. Perché ogni sua azione è stata fatta in maniera pensata, ogni cattiveria aveva uno scopo, aveva un bersaglio da colpire e uno da ferire.
La sua caratterizzazione è fatta perfettamente ed è proprio per questo che il suo personaggio risulta essere credibile, CHAPEAU a zia Felicia.
Mi è piaciuto molto anche il personaggio di Drew (forse il mio preferito). Personaggio coerente e lineare. Lo inizi ad apprezzare piano e poi ti ci innamori; probabilmente perché lui è una costante, perché è quel dolce e caldo richiamo alla realtà da cui inconsciamente ti stavi allontanando, come inconsciamente stava facendo la nostra protagonista femminile.
La storia è molto scorrevole e lineare, la nostra d'amore non ha un ruolo principale ed è una cosa che oggettivamente ho apprezzato, perché ha permesso di concentrarci su Allegra, sul suo percorso di evoluzione, sul suo modo di reinventarsi e riscoprirsi. Ha permesso anche di concentrarci sul mondo femminile, sui suoi pregi e sui suoi difetti (come se volesse metterlo al centro dell'attenzione). Ha permesso di concentrarsi su quello che è il senso di competizione, su quella che è la fame di potere e di successo.
Quello che mi ha fatto storcere il naso, è una delle caratteristiche che avevo riscontrato anche in "Matrimonio di convenienza", ovvero la velocità del finale, come se ci fosse un certo affanno nel finire la storia, a volerla chiudere alla meglio. Come se i tempi che dovrebbero essere "dilatati", collassassero su loro stessi diventando concentrati ed esaurendosi in poche pagine.
Mi sono quasi sentita in affanno nella parte finale ed in parte è dovuto al fatto che, anche la protagonista lo fosse, in parte è stato dovuto al fatto che volevo leggere la fine, volevo comprendere se ci sarebbe stato un lieto fine o meno, dall'altra non mi sarebbe dispiaciuto che questo "affanno" fosse stato cadenzato in più pagine.
Allegra, la nostra protagonista femminile, mi è piaciuta molto, specialmente per quello che è stato il suo percorso di evoluzione.
Durante le prime 200 pagine, il suo atteggiamento mi ha fatto in più occasioni innervosire, perché non riuscivo a comprendere se la sua fosse una totale ingenuità (un po' come quel tipo di persona che non vogliono credere alle cattive intenzioni, come se il mondo fosse solo unicorni e arcobaleni), oppure se volesse semplicemente avere i prosciutti davanti agli occhi.
Ovviamente, si trattava del secondo caso (con il senno di poi, si riesce a comprendere il perché lei non volesse vedere realmente quella che era la realtà dei fatti) e credetemi se vi dico, che quando avviene lo "switch", inizia la magia e soprattutto iniziano i fuochi d'artificio.
Allegra è molto brava a inventare una nuova parte di sè, a creare una nuova sfaccettatura piena di pura essenza str*nza; e lo fa talmente tanto bene al punto tale che perde anche parte di se stessa nel processo.
Tutti quelli che sono gli avvenimenti che portano alla vendetta della nostra protagonista, mi sono piaciuti molto. Un tassello che uno dopo l'altro, si è aggiunto fino ad arrivare l'esplosione finale.
Esplosione che, in parte, si è estinta quando la protagonista cade vittima della sua stessa rabbia e della sua stessa trappola.
Ho QUASI pensato che tutto il percorso di crescita effettuato dalla nostra protagonista, fosse stato mandato in fumo. Per fortuna, la regola del "alle volte, bisogna perdersi per ritrovarsi" è stata rispettata.
Sparkle è la "mean girl" per eccellenza, un personaggio che odi e a cui non riesci a credere anche nel momento in cui inizia a mostrare la propria umanità. Perché ogni sua azione è stata fatta in maniera pensata, ogni cattiveria aveva uno scopo, aveva un bersaglio da colpire e uno da ferire.
La sua caratterizzazione è fatta perfettamente ed è proprio per questo che il suo personaggio risulta essere credibile, CHAPEAU a zia Felicia.
Mi è piaciuto molto anche il personaggio di Drew (forse il mio preferito). Personaggio coerente e lineare. Lo inizi ad apprezzare piano e poi ti ci innamori; probabilmente perché lui è una costante, perché è quel dolce e caldo richiamo alla realtà da cui inconsciamente ti stavi allontanando, come inconsciamente stava facendo la nostra protagonista femminile.
La storia è molto scorrevole e lineare, la nostra d'amore non ha un ruolo principale ed è una cosa che oggettivamente ho apprezzato, perché ha permesso di concentrarci su Allegra, sul suo percorso di evoluzione, sul suo modo di reinventarsi e riscoprirsi. Ha permesso anche di concentrarci sul mondo femminile, sui suoi pregi e sui suoi difetti (come se volesse metterlo al centro dell'attenzione). Ha permesso di concentrarsi su quello che è il senso di competizione, su quella che è la fame di potere e di successo.
Quello che mi ha fatto storcere il naso, è una delle caratteristiche che avevo riscontrato anche in "Matrimonio di convenienza", ovvero la velocità del finale, come se ci fosse un certo affanno nel finire la storia, a volerla chiudere alla meglio. Come se i tempi che dovrebbero essere "dilatati", collassassero su loro stessi diventando concentrati ed esaurendosi in poche pagine.
Mi sono quasi sentita in affanno nella parte finale ed in parte è dovuto al fatto che, anche la protagonista lo fosse, in parte è stato dovuto al fatto che volevo leggere la fine, volevo comprendere se ci sarebbe stato un lieto fine o meno, dall'altra non mi sarebbe dispiaciuto che questo "affanno" fosse stato cadenzato in più pagine.