A review by iophil
Ectoplasm by Clive Barker

3.0

Ho trovato questo secondo appuntamento con i Libri di sangue di Barker nel complesso soddisfacente. Il gradimento medio è stato forse più costante, rispetto a Infernalia. Questo sia in senso positivo (anche se un racconto proprio non mi è piaciuto, gli altri quattro sono stati ampiamente sopra la sufficienza) sia in senso negativo (personalmente non ho ritrovato picchi esaltanti, come potevano essere stati Macelleria di mezzanotte e In collina, le città).
Questo Ectoplasm si conferma indubbiamente un signor libro horror, frutto di un autore con idee accattivanti e uno stile viscerale e stranamente suadente, molto personale e perfettamente adeguato a quanto Barker vuole comunicare.

- Paura ★★★

L’ossessione di un inquietante studente per la paura lo porta a sperimentare le proprie teorie in materia sui suoi colleghi universitari. Le conseguenze saranno imprevedibili, in un climax di brutalità che non risparmierà nessuno dei protagonisti.
A mio parere apprezzabile il voler chiudere in un vortice di delirio questo racconto, sofferente però di una prima parte lenta e troppo corposa che ne sbilancia il ritmo. Interessante il concetto “filosofico” che si vuole esprimere, un po’ meno la realizzazione, che per una volta mi è parsa un po’ forzata e macchiettistica nella caratterizzazione e nell’agire dei personaggi.

- La sfida dell'inferno ★★★ ½

Ogni cento anni gli uomini e gli inferi selezionano propri rappresentanti per una corsa podistica che segretamente mette in palio il dominio del mondo. I protagonisti del racconto si trovano loro malgrado a competere per questo obiettivo e per la propria stessa vita.
L’idea di fondo è accattivante, ma avrebbe forse necessitato di un maggiore spazio, per esprimere tutto il proprio potenziale. Interessante la gestione dei vari personaggi, anche se la trama pecca forse di qualche passaggio un po’ troppo prevedibile. La scrittura di Barker torna ai consueti livelli di eccellenza, dopo un primo racconto che da questo punto di vista mi aveva negativamente stupito.

- Jacqueline Ess: le sue ultime volontà ★★★★ ½

Dopo essersi ripresa da un tentativo di suicidio, una donna disperata scopre di aver ottenuto un autentico superpotere: quello di poter manipolare con il proprio pensiero il proprio corpo e quello delle persone intorno a lei. Preso atto delle sue nuove abilità e in preda alla propria infelicità, darà vita a una spirale di brutalità e nefandezze, fino a un imprevedibile “lieto fine”.
Senza dubbio il racconto migliore della raccolta, decisamente il più coinvolgente e quello che sfrutta al meglio il particolarissimo stile dello scrittore. Un horror decisamente sensuale e “carnale” che per certi versi mi ha ricordato le opere di David Cronenberg.

- La pelle dei padri ★★★

Gli abitanti di una sperduta cittadina del deserto statunitense si ritrovano ad avere a che fare con una misteriosa sarabanda di esseri mostruosi e al di là di ogni immaginazione. La finalità di tali abomini si rivelerà inaspettata e condurrà a tragiche conseguenze.
Racconto molto piacevole da leggere, con un’ottima resa stilistica per quanto riguarda l’ambientazione e la presentazione delle varie mostruosità. Non è però esente da difetti: le creature sono affascinanti come concetto, ma il loro background resta troppo abbozzato. La caratterizzazione dei personaggi umani è invece davvero stereotipata, così come un po’ telefonato risulta il classico e abusato messaggio “i veri cattivi siamo noi”. Carino il finale!

- Nuovi omicidi in Rue Morgue

Gli efferati omicidi del racconto “I delitti della Rue Morgue” di Edgar Allan Poe vengono riproposti nella realtà e in chiave moderna. La polizia parigina e un anziano artista dovranno far luce sulla serie di uccisioni, giungendo infine a far luce sulle gesta di un insospettabile squilibrato.
Questo racconto non mi è piaciuto per niente. Vuole essere un omaggio a Poe, ma non riesce a rievocare minimamente il fascino e le suggestioni del racconto originale.
La trama è infarcita di forzature, affinché ci si possa avvicinare il più possibile a quella dell’opera di riferimento, ma il risultato è decisamente poco credibile.
Forse voleva essere una sorta di parodia nera? Anche in tal caso, a mio parere ha decisamente mancato il bersaglio.

Sto procedendo con la mia riscoperta di Barker e la lettura di questo volume, seppur complessivamente meno intrigante di Infernalia, ha contribuito a mantenere alta la curiosità per l’opera di questo autore. E ora sotto con Sudario e Creature, le due antologie che da ragazzino mi erano capitate in mano e che proprio non avevo digerito! :P