A review by logolepsy_e
Tower by Bae Myung-hoon

3.0

Un romanzo di racconti dai toni weird che si ambienta in un babelico condominio di 670 piani che comprende migliaia di abitanti, un'organizzazione politica stratificata, delle forze di difesa e un tessuto sociale che, a differenza delle bidimensionali città terrestri, si sviluppa anche e soprattutto in altezza.

Le storie che esplorano alcuni di questi aspetti sono, nonostante la forma del racconto breve, piuttosto complesse. Ammetto di essermi un po' pentita di averlo letto in inglese, perché questa scelta ha reso leggermente più ostica una lettura già piuttosto faticosa. I concetti espressi in questi racconti non sono mai immediati e hanno bisogno di lunghi e arzigogolati preamboli, che vengono ulteriormente ostacolati dall'elemento weird che attraversa tutta la narrazione.

Nonostante questo, comunque, mi sono trovata davanti a una struttura molto interessante. La scelta dei racconti aiuta la storia a stratificarsi e rende molto funzionale l'esplorazione di aspetti diversi della vita di questa sorta di città-stato verticale.
Anche il contenuto è interessante: le storie a cui ci si trova davanti contengono quasi sempre il giusto mix di tematica sociale, elementi assurdi e risvolti avvincenti. I personaggi che popolano questi racconti forse hanno l'unico difetto di non essere memorabili.

Se posso trovare una pecca, infatti, sta proprio qui: mi è mancato il coinvolgimento emotivo nelle vicende di queste persone dalla vita verticale. I racconti mi hanno sempre colpita per il loro taglio brillante e la loro sottile ironia, ma, non so se per barriera linguistica o per la natura stessa del romanzo, sento di non essere mai entrata davvero all'interno delle vicende di Beanstalk.

L'operazione resta comunque ottima e riuscitissima, forse solo un po' di difficile fruizione.
In ogni caso, postilla personale: un romanzo come questo è molto più vicino alle aspettative che avevo quando mi approcciai alla lettura de Il Condominio di Ballard. Infatti, nonostante le somiglianze principalmente nelle premesse, tra la resa dei due romanzi sicuramente vince La Torre, che riesce in modo molto più abile a restituire la complessità e la stratificazione di una comunità verticalizzata e letteralmente piramidale, rispetto a quanto facesse Ballard. Chiaro che gli intenti nello sviluppo fossero poi differenti, ma sia l'aspetto weird che il modo di farmi percepire una vita "condominiale" estremizzata trovo che siano molto più riusciti qui.