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A review by ercole
Le centoventi giornate di Sodoma by Marquis de Sade
3.0
Purtroppo, l’incompiutezza del romanzo rende impossibile dare un giudizio completo sull’opera. Basti dire che le passioni della prima parte sono descritte in modo impeccabile, mentre le altre vengono solo accennate e non sviluppate, a eccezione dell’inferno e di ciò che accade a Augustine. Apprezzo molto il pensiero di Sade, che rifiuta qualunque tipo di morale ed etica in quanto morale ed etica sono relative a popoli e individui, e ciò che alcuni considerano riprovevole può essere giusto per altri. Anche l’idea che la natura istighi allo stesso modo vizi e virtù è assolutamente valida è innegabile. Tuttavia, Sade commette l’errore (di ciò ho già parlato nella recensione de “La filosofia nel boudoir”) di credere che, solo perché nulla è oggettivamente immorale o morale, allora nulla debba costituire reato. Mi sento di dissentire da ciò, in quanto credo che i reati non debbano fondarsi sull’etica ma sull’utilità sociale, e i delitti che Sade supporta arrecherebbero un danno eccessivo alla società, e ne limiterebbero la serenità e la sicurezza, che lo Stato deve sempre garantire. Tre stelle anche perché un’opera incompiuta, per quanto la colpa non sia dell’autore, resta pur sempre un’opera incompiuta.