4.0

Ecco un libro sorprendente.

Uscito quasi cinquant'anni fa, ci presenta un fantasy che sfuma nella fantascienza mostrandoci un regno immortale, una dinastia divina, un multiverso di infiniti regni ombra che circondano Ambra, la Sostanza.

Una storia che comincia nel nostro mondo, con un protagonista che si ritrova tenuto prigioniero, senza memoria di chi lui sia né del proprio passato. Un protagonista che intuiamo essere astuto e scaltro, in grado di comportarsi con assoluta naturalezza malgrado questo problema e di accumulare indizi per sé e per noi riguardo la propria identità.


Una delle belle particolarità della storia è che il nostro mondo, nel quale tutto inizia, si rivela essere nient'altro che un regno ombra. Un'ombra dell'unico vero regno, Ambra, cui è data sostanza dal caso, dal caos o da un regnante di Ambra.
Così come tutte le infinite ombre che la circondano, piene di vita ma fittizie.

Poi abbiamo il concetto di questo regno immortale al centro del creato, con la lunghissima guerra per la successione al trono vacante da parte dei nove principi, tra tradimenti e alleanze temporanee.
Il fascino della magia dell'ombra e delle possibilità di queste creature divine e immortali.
La meraviglia che sono i Trionfi.


L'unico neo del libro, che immagino dovuto al tempo che è trascorso, è la scarsissima introspezione psicologica dei personaggi.
Già Corwen è poco caratterizzato, ed è il protagonista nonché pov. Gli altri sono proprio accennati.

Comunque una storia veloce e piacevole, che si legge tutta d'un fiato e che chiede a gran voce di continuare quanto prima la lettura con il volume successivo.