A review by momotan
Old Man's War by John Scalzi

5.0

Avevo sentito parlare bene di questo libro per anni, ma non avevo mai avuto l'occasione di leggerlo.
Fino a ora.

Che dire, speravo mi piacesse, temevo mi annoiasse.
Mi ha entusiasmato.

I richiami a Heinlein sono evidenti, e leggo da altre recensioni che in effetti lui stesso ammette di avervi tratto ispirazione, ma mi ha anche ricordato in certi frangenti Card e il suo Ender.
Ha uno stile che per quanto si attenga al genere della fantascienza di stampo militare, annaffia il tutto con un umorismo che stempera l'atmosfera.

L'idea di base è intrigante: un esercito di difesa coloniale, esterno alla Terra (da cui provengono i soldati e i coloni, ma che nei fatti tiene isolato il pianeta di origine nella propria bolla, imponendo la rinuncia alle precedenti cittadinanze e alle vite passate da parte di chi decida di intraprendere il viaggio senza ritorno verso le stelle. Un governo coloniale slegato da quelli terrestri, con una tecnologia avanzatissima che viene tenuta lontana dalle mani delle nazioni terrestri), formato da... anziani terrestri.
Puoi entrarvi solo al settantacinquesimo anno di età, previe visite mediche e psicologiche.
Si vocifera che ti ringiovaniscano, così da permetterti di essere performante nei dieci anni di servizio militare prima di venire premiati con un lotto di terra e un futuro da allegro colone su un pianeta distante.

E a quanto pare non mancano i settantacinquenni che in tutto il mondo decidono di mollare tutto quanto per tornare giovani, lasciandosi alle spalle gli acciacchi e le delusioni donategli dall'età.

Quindi le nostre "giovani reclute" che solitamente si incontrano, formano un gruppo, attraversano le fasi della formazione bellica e quindi scendono in campo combattendo in prima linea... il fondamento del genere... sono settantacinquenni, inizialmente affetti da prostate traditrici, gambe deboli, pelle rugosa, tumori assortiti. Discutono di fisica ma anche di religione, di politica, di quel che si sono lasciati alle spalle, di quello che sperano possa essere nel loro futuro.


Giovani reclute anziane e con enormi bagagli di esperienze.
Una tecnologia avanzatissima.
Infinite specie aliene, tendenzialmente ostili e che variano dal grottesco al ridicolo, da appassionati consumatori di carne umana a lillipuziani, da orrori striscianti sottoterra a civiltà inconcepibili.
Abbiamo i dubbi, e le certezze che vengono trovate per contrastarli.
Abbiamo domande, generate inevitabilmente dall'ambientazione, e alcune ottengono anche risposta.

Ma soprattutto, abbiamo colpi di scena.
Si pensa di intuire la direzione che sta prendendo il libro, e a quel punto cambia tutto e dobbiamo rivedere le nostre previsioni.
Ed è solo il primo di tanti libri. Non potrei esserne più contento.