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A review by emilyandherbooks
Stirpe di Drago by Pearl S. Buck
4.0
Emily and her books
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Non sono presenti spoiler
« Questo è il motivo per cui mi sono tagliata i capelli. Volevo venderli per comperarmi un libro. Allora avevo paura di dirtelo, ecco perché ti parlai di orecchini. Ma è un libro, che voglio. »
Uno dei pochi romanzi di [a:Pearl S. Buck|704|Pearl S. Buck|https://images.gr-assets.com/authors/1583266659p2/704.jpg] ancora disponibile nel catalogo Mondadori, [b:Stirpe di drago|55363162|Stirpe di drago|Pearl S. Buck|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1600373625l/55363162._SY75_.jpg|1548866] è una saga familiare drammatica e struggente ambientata nella Cina colpita dall'invasione giapponese e durante il massacro di Nanchino.
Fulcro centrale del romanzo non è un personaggio solo, ma un'intera famiglia: la famiglia Tang composta dal padre Ling Tan, la moglie Ling Sao, i tre figli maschi - Lao Ta, Lao Er, Lao San - le due figlie femmine e relativi consorti e nipoti. Affronteremo assieme a loro gli eventi drammatici che colpiranno le loro esistenze. Nonostante le difficoltà e le perdite che colpiscono la famiglia, la speranza non cesserà mai di brillare in fondo ai loro cuori e continueranno a combattere a denti stretti per la loro libertà.
Pubblicato con il titolo Dragon seed, seme di Drago, in tanti vedono in questo titolo una rappresentazione dei personaggi femminili all'interno del romanzo. Io invece trovo più consono sia riferito in generale alla popolazione cinese. Basti pensare al fatto che la Cina è stata spesso citata come Terra del Dragone o epiteti simili.
Lascio l'incipit all'opera che "chiarisce" il titolo Stirpe di drago
“Per i cinesi il drago non è una creatura malefica ma un dio amico degli uomini che lo venerano. Esso «ha in suo potere la prosperità e la pace». Reggitor delle acque e dei venti, manda la buona pioggia ed è pertanto simbolo della fecontià. Nella dinastia Hsia due draghi si batterono in un terribile duello fino a scomparire entrambi, lasciando solo una fertile schiuma, da cui sorse la progenie Hsia. E così i draghi finirono per essere considerati i capostipiti di una razza di eroi”
Il finale, inizialmente mi ha lasciato interdetta: un finale "aperto", perché mai? Approfondendo la storia della stesura di Stirpe di drago ho capito il motivo per cui non c'era un vero e proprio finale. Il romanzo fu scritto pochissimi anni dopo il Massacro di Nanchino, quando la Seconda Guerra Mondiale non era ancora conclusa.
Nonostante i personaggi principali e secondari siano numerosi, Pearl S. Buck li descrive con minuzia di particolari, andando ad approfondire le diverse sfaccettature che li contraddistinguono. Le figure femminili, spesso centrali nella maggior parte delle opere della Buck, vengono descritte come donne emancipate e forti: sono coraggiose, impavide, lavorano nei campi aiutando i propri mariti e sono a capo di tutta la famiglia, prendendosi cura non solo del marito e dei propri figli, ma anche delle proprie nuore e nipoti. Nel momento del bisogno non si tirano indietro: combattono i "demòni" al fianco degli uomini.
Il romanzo tratta avvenimenti violenti, che hanno segnato profondamente la Storia della Cina, tra cui il Massacro di Nanchino. Non consiglio la lettura a persone sensibili, in quanto l'autrice non lesina nelle descrizioni delle violenze perpetrate dai Giapponesi nei confronti non solo delle donne, ma anche delle persone anziane e addirittura giovani ragazzi.
Stirpe di drago è un romanzo ricco, impegnativo, ma che racconta con perizia i drammi che hanno scosso la Cina negli anni 30-40. L'autrice condivide il suo punto di vista e denuncia le violenze degli invasori giapponesi ai danni del popolo cinese attraverso la storia da lei narrata.
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« Questo è il motivo per cui mi sono tagliata i capelli. Volevo venderli per comperarmi un libro. Allora avevo paura di dirtelo, ecco perché ti parlai di orecchini. Ma è un libro, che voglio. »
Uno dei pochi romanzi di [a:Pearl S. Buck|704|Pearl S. Buck|https://images.gr-assets.com/authors/1583266659p2/704.jpg] ancora disponibile nel catalogo Mondadori, [b:Stirpe di drago|55363162|Stirpe di drago|Pearl S. Buck|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1600373625l/55363162._SY75_.jpg|1548866] è una saga familiare drammatica e struggente ambientata nella Cina colpita dall'invasione giapponese e durante il massacro di Nanchino.
Fulcro centrale del romanzo non è un personaggio solo, ma un'intera famiglia: la famiglia Tang composta dal padre Ling Tan, la moglie Ling Sao, i tre figli maschi - Lao Ta, Lao Er, Lao San - le due figlie femmine e relativi consorti e nipoti. Affronteremo assieme a loro gli eventi drammatici che colpiranno le loro esistenze. Nonostante le difficoltà e le perdite che colpiscono la famiglia, la speranza non cesserà mai di brillare in fondo ai loro cuori e continueranno a combattere a denti stretti per la loro libertà.
Pubblicato con il titolo Dragon seed, seme di Drago, in tanti vedono in questo titolo una rappresentazione dei personaggi femminili all'interno del romanzo. Io invece trovo più consono sia riferito in generale alla popolazione cinese. Basti pensare al fatto che la Cina è stata spesso citata come Terra del Dragone o epiteti simili.
Lascio l'incipit all'opera che "chiarisce" il titolo Stirpe di drago
“Per i cinesi il drago non è una creatura malefica ma un dio amico degli uomini che lo venerano. Esso «ha in suo potere la prosperità e la pace». Reggitor delle acque e dei venti, manda la buona pioggia ed è pertanto simbolo della fecontià. Nella dinastia Hsia due draghi si batterono in un terribile duello fino a scomparire entrambi, lasciando solo una fertile schiuma, da cui sorse la progenie Hsia. E così i draghi finirono per essere considerati i capostipiti di una razza di eroi”
Il finale, inizialmente mi ha lasciato interdetta: un finale "aperto", perché mai? Approfondendo la storia della stesura di Stirpe di drago ho capito il motivo per cui non c'era un vero e proprio finale. Il romanzo fu scritto pochissimi anni dopo il Massacro di Nanchino, quando la Seconda Guerra Mondiale non era ancora conclusa.
Nonostante i personaggi principali e secondari siano numerosi, Pearl S. Buck li descrive con minuzia di particolari, andando ad approfondire le diverse sfaccettature che li contraddistinguono. Le figure femminili, spesso centrali nella maggior parte delle opere della Buck, vengono descritte come donne emancipate e forti: sono coraggiose, impavide, lavorano nei campi aiutando i propri mariti e sono a capo di tutta la famiglia, prendendosi cura non solo del marito e dei propri figli, ma anche delle proprie nuore e nipoti. Nel momento del bisogno non si tirano indietro: combattono i "demòni" al fianco degli uomini.
Il romanzo tratta avvenimenti violenti, che hanno segnato profondamente la Storia della Cina, tra cui il Massacro di Nanchino. Non consiglio la lettura a persone sensibili, in quanto l'autrice non lesina nelle descrizioni delle violenze perpetrate dai Giapponesi nei confronti non solo delle donne, ma anche delle persone anziane e addirittura giovani ragazzi.
Stirpe di drago è un romanzo ricco, impegnativo, ma che racconta con perizia i drammi che hanno scosso la Cina negli anni 30-40. L'autrice condivide il suo punto di vista e denuncia le violenze degli invasori giapponesi ai danni del popolo cinese attraverso la storia da lei narrata.