A review by saradallapalma
Those Who Leave and Those Who Stay by Elena Ferrante

emotional reflective medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? It's complicated
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.5

Mi è molto difficile parlare di questo libro perché è stata un'avventura. Come al solito, i romanzi di questa serie partono molto lenti e spesso mi annoiano. Dopodiché, iniziano a scorrere velocissimamente, tanto che ad un certo punto non riuscivo più a mettere giù il libro. La fine, però, per me è stata molto deludente.
Infatti, ho sempre difeso Elena Greco per i primi due libri, nonostante moltissime persone la odiassero. In questo libro mi è piaciuta fino a prima della fine, dove mi è caduta terribilmente. Senza fare spoiler, quello che accade è il mio peggior incubo, una cosa che non sopporto né nei libri/film né nella vita reale, perché non la capisco e la trovo una cosa ignobile. Eppure, la Ferrante ha voluto portare Elena a questa decisione.
Secondo me, ripensandoci, non è una cosa troppo assurda
in fin dei conti, Elena ha sempre avuto questa cottarella per Nino e la sua vita con Pietro era praticamente insopportabile per lei.
Nonostante ciò, come personaggio mi è molto caduto.
In questo terzo volume - per mia fortuna - vediamo molto di meno il personaggio di Lila e di conseguenza anche il rione. C'è, sicuramente, una parte che riguarda il luogo e Lila, però non tanto quanto nei romanzi precedenti dove era il vero e proprio protagonista. Infatti, credo che il vero protagonista di questo terzo volume sia stata la crisi di vita di Elena. Una crisi che non è riconducibile a tutte le persone tra i 25/30 anni, ma è sicuramente parte della vita di molti. Proprio perché la crisi di Elena è stata la protagonista centrale, il volume ha avuto una sequenza degli eventi molto più veloce e sopratutto molto più incentrata su Elena. 
La cosa che, però, ho trovato più interessante non sono stati i personaggi ma le tematiche che la Ferrante ha portato su carta attraverso gli occhi e i pensieri di Elena. Seppur il periodo storico sia molto lontano da noi (sì, mi sono resa conto che gli anni 60/70 non sono più quarant'anni fa, mi sento vecchia), alcune questioni rimangono moderne. L'autrice ha introdotto in maniera ancora più preponderante il tema della politica, sopratutto con una dicotomia tra le classi più agiate e le classi più basse. Questa differenza non si vede solo negli scontri più espliciti, ma anche nel comportamento di Elena nei confronti della famiglia e di Lila. Altra tematica molto toccata è sicuramente quella della sessualità, sia personale che con gli altri. E' interessante vedere come diversi personaggi interagiscono con queste - e tante altre - tematiche, perché ci da un ritorno alla visione corale che avevo amato nel primo volume.
In conclusione, posso ammettere che questo romanzo è probabilmente il mio preferito, nonostante la fine che mi ha fatto decisamente dannare.