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A review by chiaramasciari
Les Liaisons dangereuses by Pierre Choderlos de Laclos
5.0
Andiamo per punti perchè qua ci sta parecchio da dire.
1) Questo è un romanzo epistolare. Credevo quindi che fondamentalmente mi sarei ritrovata "al di fuori" della vicenda, e che insomma non sarei entrata all'interno della storia, visto che si conoscono gli avvenimenti tramite le lettere dei protagonisti. E INVECE NO, conosciamo tutto dell'intreccio e dei pensieri dei personaggi. La trama è complicata e ci si deve stare un attimo dietro perchè con tutti i protagonisti che vengono introdotti non è semplice, ma ne vale la pena. Nonostante quindi questo sia un racconto del racconto, visto che gli avvenimenti della storia ci vengono comunicati dai protagonisti solo in seguito, siamo ben partecipi nello sviluppo della storia.
2) Quella merda di Valmont. Ho odiato pochi protagonisti maschili così tanto in vita mia. Se Laclos prova a giustificarci almeno un minimo la marchesa, dandoci un qualche tipo di backstory sul suo passato e su quello che l'ha portata a diventare così, Valmont è semplicemente un uomo della sua epoca. Spietato, senza cuore, terribile. Le lettere scritte dal suo punto di vista sono schifose, perchè per quanto sia quello che poi agisce peggio nel libro è anche il personaggio (forse) più consapevole di tutti. Cioè è un uomo di merda e lo sa. Vabbè.
3) Non c'è un lieto fine? Nel senso, senza fare spoiler, il finale del libro è coerente col resto del romanzo perchè è molto attaccato ad una prospettiva estremamente cinica e oggettiva, non ci sta spazio per alcun tipo di sentimento. Il libro è proprio freddo, nonostante i temi trattati siano anche forti. Quindi, restando su questa linea di pensiero, il finale si muove sulla stessa lunghezza d'onda e nessuno dei personaggi finisce bene (o finisce proprio, il finale è molto aperto). E' un pregio? E' un difetto? Vedete voi.
Vale la pena leggerlo? Il romanzo è bello pesante e a volte sembra non scorrere mai ma secondo me sì, è uno dei libri più riusciti e belli che ho letto negli ultimi anni.
1) Questo è un romanzo epistolare. Credevo quindi che fondamentalmente mi sarei ritrovata "al di fuori" della vicenda, e che insomma non sarei entrata all'interno della storia, visto che si conoscono gli avvenimenti tramite le lettere dei protagonisti. E INVECE NO, conosciamo tutto dell'intreccio e dei pensieri dei personaggi. La trama è complicata e ci si deve stare un attimo dietro perchè con tutti i protagonisti che vengono introdotti non è semplice, ma ne vale la pena. Nonostante quindi questo sia un racconto del racconto, visto che gli avvenimenti della storia ci vengono comunicati dai protagonisti solo in seguito, siamo ben partecipi nello sviluppo della storia.
2) Quella merda di Valmont. Ho odiato pochi protagonisti maschili così tanto in vita mia. Se Laclos prova a giustificarci almeno un minimo la marchesa, dandoci un qualche tipo di backstory sul suo passato e su quello che l'ha portata a diventare così, Valmont è semplicemente un uomo della sua epoca. Spietato, senza cuore, terribile. Le lettere scritte dal suo punto di vista sono schifose, perchè per quanto sia quello che poi agisce peggio nel libro è anche il personaggio (forse) più consapevole di tutti. Cioè è un uomo di merda e lo sa. Vabbè.
3) Non c'è un lieto fine? Nel senso, senza fare spoiler, il finale del libro è coerente col resto del romanzo perchè è molto attaccato ad una prospettiva estremamente cinica e oggettiva, non ci sta spazio per alcun tipo di sentimento. Il libro è proprio freddo, nonostante i temi trattati siano anche forti. Quindi, restando su questa linea di pensiero, il finale si muove sulla stessa lunghezza d'onda e nessuno dei personaggi finisce bene (o finisce proprio, il finale è molto aperto). E' un pregio? E' un difetto? Vedete voi.
Vale la pena leggerlo? Il romanzo è bello pesante e a volte sembra non scorrere mai ma secondo me sì, è uno dei libri più riusciti e belli che ho letto negli ultimi anni.