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A review by stephthepanda
Stars: Le Luci della Ribalta by Simona Citarrella
4.0
Per terminare questo libro, mi ci è voluto tempo. Non perché non mi piacesse, ma perché c'era palesemente un complotto che mi ha obbligato, più volte a interrompere la lettura.
Lettura che, all'inizio, non nego che mi ha messa in difficoltà.
In primis, ho riscontrato problemi con la gestione dei vari e vasti personaggi, al punto tale che ero tentata di farmi uno schemino, per riuscire a seguire il passo. Non nego, che l'introduzione di così tanti personaggi all'inizio, mi ha fatto avere anche difficoltà nel comprendere chi fossero i reali protagonisti.
In secundis, essendo il libro grande (la versione cartacea sono più di 500 pagine), giustamente ci ha messo un po' a partire.
Ci sono così tante storie in contemporanea, che hai difficoltà a seguirle, ma che con il senno di poi comprendi il perché ce ne siano così tante.
Mai ho visto (o forse sarebbe meglio dire letto), una caratterizzazione così tanto approfondita, non solo dei personaggi primari, ma anche dei personaggi secondari; nessuno viene lasciato al caso, ognuno è il pezzo di un puzzle che inizia a comporsi più si scende in profondità nella storia.
Il personaggio di Gwen, la nostra protagonista femminile, mi è piaciuto tantissimo, forse perché a tratti mi ha ricordato una me più piccola, una me che stava spesso in camera (o nei mezzi, o a scuola), a leggere oppure a scrivere fan fiction (ognuno ha i propri scheletri nell'armadio, non mi giudicate), ma allo stesso tempo a conquistarmi è stata la sua voglia di riscatto, ma soprattutto la sua ambivalenza. Il suo essere dolce, "ingenua", ma allo stesso tempo nascondere un bel fuoco all'interno, il suo essere sempre disponibile per tutti, ma che nasconde una voglia di chiudersi al mondo. Mondo da cui effettivamente scappa, per tanto tempo.
La sua fragilità è stata forte (un ossimoro è entrato in chat), specialmente poi nella parte finale della storia.
Il finale della storia ha fatto male, non lo nego, quindi nel caso preparate i fazzoletti. Sicuramente mi ha fatta commuovere (giusto per un'ora e mezza eh!) perché l'ho sentito "mio", ma specialmente perché Simona è stata veramente brava a dare una panoramica precisa di ognuno di loro, ma soprattutto a descriverne l'interiorità e l'emotività.
Il nostro protagonista maschile: Charlie, invece, ha iniziato a perdere un po' di fascino ad un certo punto; probabilmente perché tutte le scelte sbagliate che poteva decidere di prendere, lui le ha prese. Quindi anche in questo chapeau a Simona, perché questo conferma che la costruzione del personaggio è fatta oggettivamente bene.
Menzione d'onore per: Samuel (attendo il suo spin-off) ed Ambrose, perché sono stati due personaggi secondari che non solo giocano un ruolo importante per i nostri protagonisti, ma perché mi sono entrati nel cuore.
E' stato molto interessante lo stile quasi cinematografico di alcune scene (ovviamente quelle con maggior pathos), perché credetemi quando vi dico che mi sembrava di leggere, ma allo stesso tempo essere al cinema e guardare sul grande schermo la dinamica della storia. Spesso mi è sembrato di intercorrere in scene sullo stile di: "Le pagine della nostra vita", "Notting Hill" e tante altre commedie romantiche di cui ho rivisto le pellicole, quasi fino a saperle a memoria ed è una cosa che ho personalmente adorato.
Quel pizzico anche di teatralità non ha guastato, perché ha reso tutto ancora più forte, mettendo in secondo piano quelle che erano inizialmente le mie difficoltà e portandomi ad essere rapita dalla storia.
Questo libro racconta e parla non solo di: amicizia, ma anche di famiglia, riscatto, violenza, coraggio, omosessualità, amore (per se stessi, soprattutto) e lutto, toccando le corde giuste e mai sbilanciandosi in maniera errata, anzi, rispettando la natura di ogni personaggio (il che non è spesso scontato.
Lettura che, all'inizio, non nego che mi ha messa in difficoltà.
In primis, ho riscontrato problemi con la gestione dei vari e vasti personaggi, al punto tale che ero tentata di farmi uno schemino, per riuscire a seguire il passo. Non nego, che l'introduzione di così tanti personaggi all'inizio, mi ha fatto avere anche difficoltà nel comprendere chi fossero i reali protagonisti.
In secundis, essendo il libro grande (la versione cartacea sono più di 500 pagine), giustamente ci ha messo un po' a partire.
Ci sono così tante storie in contemporanea, che hai difficoltà a seguirle, ma che con il senno di poi comprendi il perché ce ne siano così tante.
Mai ho visto (o forse sarebbe meglio dire letto), una caratterizzazione così tanto approfondita, non solo dei personaggi primari, ma anche dei personaggi secondari; nessuno viene lasciato al caso, ognuno è il pezzo di un puzzle che inizia a comporsi più si scende in profondità nella storia.
Il personaggio di Gwen, la nostra protagonista femminile, mi è piaciuto tantissimo, forse perché a tratti mi ha ricordato una me più piccola, una me che stava spesso in camera (o nei mezzi, o a scuola), a leggere oppure a scrivere fan fiction (ognuno ha i propri scheletri nell'armadio, non mi giudicate), ma allo stesso tempo a conquistarmi è stata la sua voglia di riscatto, ma soprattutto la sua ambivalenza. Il suo essere dolce, "ingenua", ma allo stesso tempo nascondere un bel fuoco all'interno, il suo essere sempre disponibile per tutti, ma che nasconde una voglia di chiudersi al mondo. Mondo da cui effettivamente scappa, per tanto tempo.
La sua fragilità è stata forte (un ossimoro è entrato in chat), specialmente poi nella parte finale della storia.
Il finale della storia ha fatto male, non lo nego, quindi nel caso preparate i fazzoletti. Sicuramente mi ha fatta commuovere (giusto per un'ora e mezza eh!) perché l'ho sentito "mio", ma specialmente perché Simona è stata veramente brava a dare una panoramica precisa di ognuno di loro, ma soprattutto a descriverne l'interiorità e l'emotività.
Il nostro protagonista maschile: Charlie, invece, ha iniziato a perdere un po' di fascino ad un certo punto; probabilmente perché tutte le scelte sbagliate che poteva decidere di prendere, lui le ha prese. Quindi anche in questo chapeau a Simona, perché questo conferma che la costruzione del personaggio è fatta oggettivamente bene.
Menzione d'onore per: Samuel (attendo il suo spin-off) ed Ambrose, perché sono stati due personaggi secondari che non solo giocano un ruolo importante per i nostri protagonisti, ma perché mi sono entrati nel cuore.
E' stato molto interessante lo stile quasi cinematografico di alcune scene (ovviamente quelle con maggior pathos), perché credetemi quando vi dico che mi sembrava di leggere, ma allo stesso tempo essere al cinema e guardare sul grande schermo la dinamica della storia. Spesso mi è sembrato di intercorrere in scene sullo stile di: "Le pagine della nostra vita", "Notting Hill" e tante altre commedie romantiche di cui ho rivisto le pellicole, quasi fino a saperle a memoria ed è una cosa che ho personalmente adorato.
Quel pizzico anche di teatralità non ha guastato, perché ha reso tutto ancora più forte, mettendo in secondo piano quelle che erano inizialmente le mie difficoltà e portandomi ad essere rapita dalla storia.
Questo libro racconta e parla non solo di: amicizia, ma anche di famiglia, riscatto, violenza, coraggio, omosessualità, amore (per se stessi, soprattutto) e lutto, toccando le corde giuste e mai sbilanciandosi in maniera errata, anzi, rispettando la natura di ogni personaggio (il che non è spesso scontato.