A review by primix
Lolita by Vladimir Nabokov

4.0

Lolita è la sublimazione dell'orrore. Lolita è il riuscitissimo tentativo di mostrare che la vibrante estasi della grazia può celarsi anche nei più profondi abissi umani.

Lolita è il nome di una ragazzina derubata dell'infanzia, a cui rimangono solo una vita mutilata e l'eternità delle pagine a cui ha voluto consegnarla il suo aguzzino.

Lolita è la vittima che il mostro immola sull'altare della bassezza umana, per poi deificarla, spinto dai sensi di colpa, rendendola una creatura di pura bellezza. Questa è Lolita, questo è Lolita, una discesa in profondità macabre e oscure, rischiarate dal fascino evocato dalle parole con cui vengono dipinte. Lolita è un antro in cui brillano le lucciole.

Lolita parla di Dolores Haze ma soprattutto di Humbert. Un uomo che sa perfettamente cosa sta facendo, ma che non riesce e non vuole fermarsi, che decide alle volte di esporsi senza pietà al giudizio proprio e degli altri, solo per poi fare costantemente marcia indietro, tentare di dare (e di darsi) una giustificazione, e innalzare l'oggetto del suo desiderio a una sfera più alta di quella meramente umana. L' "oggetto" perché per lui Lolita non è molto di più - un involucro incantato da fare suo, mai una persona, mai una ragazzina, con dei pensieri, bisogni, emozioni propri. Humbert non si cura mai di ciò che Lolita pensa, di come si senta lei durante tutto questo viaggio scellerato. Gli basta che sia accondiscendente.

E' amore anche questo? E' un amore malato, deviato, idealizzato, ossessivo, colpevole, un amore che punta alla sola soddisfazione personale. Humbert è innamorato di ciò che Lolita rappresenta per lui, non della ragazzina Lolita e delle sue sfaccettature. Non so come si possa vedere amore in questo romanzo. Non so come si possa chiamare amore questa macabra ossessione.

" «No» dissi «Non hai capito niente. Voglio che tu lasci il tuo occasionale Dick, e questa topaia orrenda, e che venga a vivere con me, e a morire con me, e tutto con me» "