A review by bambhee
The Carrier by Sophie Hannah

2.0

Ho sentito parlare molto bene di Sophie Hannah, ma il risultato è stato ‘underwhelming’, a dir poco. Sembra quasi una regola non scritta: può qualcosa è acclamato, più a me non piacerà. A dire il vero, mi è capitato anche di leggere — a metà dell'opera — di diversi fan dell'autrice che sconsigliavano di partire proprio da questo libro, per avvicinarsi a lei, dato che loro stessi lo reputano molto meno riuscito di altri. Probabilmente è così — e comunque non avrebbe senso giudicare qualcuno solo da una delle mille cose che ha scritto — quindi, semmai ne avrò l'occasione, ritornerò volentieri su quest'autrice e le darò la seconda chance che si merita. Per ora, però, non ne ho la minima intenzione.
La trama scorre lenta, il mistero viene portato a lungo fin troppo, i personaggi sono uno più odioso dell'altro. L'unica che apprezzato, tra mille virgolette, è Francine. La trovo di un realismo spietato e più volte, leggendo di lei, ho pensato ad una persona che un tempo è stata una mia cara amica. Sono proprio due gocce d'acqua, dunque non posso che complimentarmi con l'autrice per aver saputo descrivere così bene una personalità tanto ‘tossica’. Persino il finale mi ha delusa: troppo veloce, troppo poco chiaro. Spero davvero che la mia seconda lettura del 2019 possa risollevare un attimo il morale, sigh...