A review by dory_a
Here the Whole Time by Vitor Martins

emotional funny hopeful inspiring relaxing medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.0

Manca solo un giorno alle vacanze invernali e Felipe non potrebbe esserne più felice: il ragazzo potrà finalmente prendersi una pausa non soltanto dalla scuola e dallo studio, ma soprattutto dai bulli che ogni giorno gli fanno passare le pene dell'inferno prendendo di mira il suo corpo. Felipe è erroneamente convinto che passerà le due settimane a venire in tutta tranquillità insieme a sua madre, quest'ultima infatti ha dimenticato di dirgli che in realtà con loro ci sarà anche un loro vicino di casa. Così, quando Felipe torna a casa dopo la fine della giornata scolastica e si ritrova davanti Caio - suo amico di infanzia nonché sua attuale cotta - non può fare a meno di avere una reazione esagerata ed anche un po' maleducata. Tuttavia, quello che a Felipe sembra un disastro annunciato - passare due settimane sotto lo stesso tetto con il ragazzo che gli piace - si trasformerà ben presto in un'occasione imperdibile di riallacciare i rapporti con Caio e magari di trasformare la sua infatuazione in qualcosa di più...

Non mi succede spesso, ma Here the Whole Time è uno di quei pochi libri che ho deciso di leggere semplicemente perché avevo un bel presentimento a riguardo - a dispetto di una copertina poco accattivante e di una premessa non proprio originale - ed è una cosa su cui ho fatto talmente tanto affidamento da non essermi nemmeno andata ad informare più di tanto né sulla trama - accontentandomi di conoscere solo la premessa generale appunto - né sui pareri degli altri lettori. Ogni tanto però fidarsi dei propri istinti ripaga e questa è stata sicuramente una di quelle volte: alla fine infatti, Here the Whole Time mi è piaciuto veramente tanto e anzi, il romanzo è riuscito addirittura a superare le aspettative che mi ero creata.

Here the Whole Time sembra il romanzo perfetto se si è alla ricerca di una lettura godibile ma leggera e veloce - con l'inclusione però di alcuni temi abbastanza impegnativi - ed in effetti Here the Whole Time è proprio questo: il libro si concentra appunto su Felipe, nello specifico su due settimane in particolare della sua vita durante le quali conosciamo a fondo lui ed il suo background, con una particolare attenzione alle sue lotte interiori ed esteriori, ed approfondiamo il suo legame con gli altri personaggi, innanzitutto quello con sua mamma e poi quello con Caio, suo vicino di casa nonché sua cotta anche se i due ragazzi, dopo essere stati amici d'infanzia, ad un certo punto non si sono più né frequentati né tantomeno parlati. Sostanzialmente quindi, Here the Whole Time è in egual parti un'esplorazione del suo protagonista - ed in particolare dei problemi con il suo corpo, della sua bassa autostima e del suo atteggiamento verso i bulli che lo tormentano a scuola - e l'inizio di una bella amicizia (ritrovata) prima e di una storia d'amore poi con Caio. Personalmente però, per me il libro è molto, ma molto di più di una "semplice lettura leggera" (sebbene non ci sarebbe stato nessun problema se Here the Whole Time fosse stato semplicemente questo) e riesce a spiccare con facilità accanto a tante altre storie simili; innanzitutto, ho apprezzato tantissimo come Vitor Martins ha deciso di far progredire la storia, i personaggi e le relazioni: il tutto si sviluppa in maniera estremamente naturale e gli ostacoli in cui Felipe si imbatte durante il suo percorso verso l'auto-accettazione e mentre cerca di creare con Caio un rapporto che vada oltre l'amicizia risultano sempre ragionevoli e necessari, in nessun momento infatti l'autore introduce problemi e/o drammi inconcludenti e fuori luogo per cercare di rendere il romanzo più interessante e imprevedibile o per cercare di allungare inutilmente il brodo. Inoltre, Here the Whole Time è riuscito a farmi provare una vasta gamma di emozioni molto diverse tra loro: in poco più di 280 pagine, ho sorriso, ho riso, mi sono arrabbiata ma anche commossa, soprattutto però ho avuto modo di riflettere e credetemi sono veramente pochi i libri letti quest'anno che sono riusciti a fare tutto ciò.

Comunque, se Here the Whole Time mi ha colpito molto di più di quanto mi aspettassi, non è stato tanto merito della trama e dei suoi risvolti - facilmente intuibili dopo i primissimi capitoli - ma piuttosto dei suoi personaggi, tutti incredibilmente autentici e convincenti sebbene alcuni risultino meglio sviluppati di altri. Innanzitutto, io ho adorato il protagonista, Felipe: all'inizio di Here the Whole Time il ragazzo non sta attraversando un bel periodo a causa dei problemi con il suo corpo e delle numerose incertezze che questi gli causano; non aiuta poi che Felipe non abbia amici - se non la sua stessa mamma - e che i bulli a scuola sembrano non volergli dare tregua proprio per via del fatto che è grasso. Le uniche due persone che gli stanno accanto e lo sostengono sono appunto sua madre - uno dei migliori genitori di cui io abbia mai letto - e la sua terapista, con la quale Felipe si incontra una volta a settimana e che lo sta aiutando a cercare di accettare il suo corpo così com'è e, in generale, a stare bene con sé stesso. A dare una svolta alla vita di Felipe sarà appunto la vicinanza "forzata" a Caio, che gli farà capire quanto è bello amare, amarsi ed essere amati (anche se comunque non va assolutamente sottovaluto né ignorato il ruolo fondamentale che continueranno ad avere sia sua madre ma sia soprattutto la sua terapista da questo punto di vista). Di Felipe ho apprezzato molto la sua ironia ed auto-ironia - che più di una volta mi hanno strappato un sorriso o una risata - l'affetto sconfinato che prova per sua mamma (e che non ha paura di mostrare), la sua vasta conoscenza della cultura pop, di cui tra l'altro va anche molto fiero, ma soprattutto il suo modo di riflettere su sé stesso e su i suoi problemi e di cercare di farci fronte nonché il suo approccio ed atteggiamento verso il mondo e gli altri, sia nei momenti più bui e difficili sia in quelli più felici dato che in entrambi casi ho trovato i suoi pensieri ed i suoi sentimenti incredibilmente realistici e relatable. Inoltre, per quanto non sia mai bello leggere di un personaggio che fa fatica ad accettarsi e deve subire ogni giorno i commenti crudeli dei bulli (ma non solo), è sempre molto incoraggiante e d'ispirazione quando poi inizia ad amarsi ed apprezzarsi e a rispondere per le rime a chi lo insulta e deride. A tal proposito comunque, mi è piaciuto tantissimo come Vitor Martins ha gestito il percorso di Felipe da questo punto di vista: pian piano, nel corso di Here the Whole Time, il ragazzo inizia ad acquisire sempre più sicurezza e fiducia in sé stesso, alla fine però è chiaro che abbia ancora un po' di strada da fare per cui il romanzo si conclude con un messaggio sì, positivo ma anche plausibile dato che nella vita reale ci si mette un po' a superare e ad affrontare determinati problemi e situazioni. Felipe è sicuramente il personaggio meglio caratterizzato di Here the Whole Time - probabilmente anche perché abbiamo solo il suo punto di vista - ma l'autore è riuscito a fare un buon lavoro anche con gli altri personaggi, in particolare con Caio. Quest'ultimo all'inizio appare come un ragazzo molto tranquillo e gentile, senza nessuna preoccupazione al mondo, nel corso del libro però anche nel suo caso verranno fuori tutte le insicurezze e debolezze per cui alla fine sembrerà di aver conosciuto veramente a fondo pure a lui. Caio e Felipe, insieme, formano una coppia veramente dolcissima e carinissima e mi è piaciuto che l'autore si sia preso del tempo per farli conoscere bene e che li abbia fatti avvicinare e sviluppare dei sentimenti romantici l'uno per l'altro in maniera abbastanza naturale e graduale. Tra gli altri personaggi invece, vanno assolutamente menzionate Becky e Melissa - rispettivamente la migliore amica di Caio e la fidanzata di quest'ultima - che pur essendo dei personaggi molto secondari sono comunque fondamentali ed ognuna offre il proprio contribuito e la propria prospettiva unica e senza di loro Here the Whole Time non avrebbe sicuramente avuto lo stesso impatto, almeno per quanto mi riguarda. A tal proposito, io ho amato anche il rapporto d'amicizia che si crea tra Felipe, Becky e Melissa che, insieme a Caio, lo aiuteranno finalmente a sentirsi parte di un gruppo solidale ed affiatato.

A questo punto, va da sé che in Here the Whole Time venga data una grande importanza e spazio alla fatphobia, ma nel corso della storia viene affrontato anche il tema dell'omofobia e Vitor Martins cerca di esplorarli mettendo in evidenza tutte le sfumature del caso. Il romanzo è, per l'appunto, pieno di riflessioni e discussioni importanti ed illuminanti su come la società vede e si pone nei confronti delle persone grasse - nella maggior parte dei casi, in maniera negativa - e, in generale, nei confronti di tutti coloro che non soddisfano determinati standard di bellezza e di come tutto ciò finisce per influenzare (sempre negativamente ovviamente) e riflettersi nelle vittime. Inoltre, mi fa ha fatto molto piacere che l'autore abbia voluto porre l'accento sul fatto che essere magri/snelli non equivale a sentirsi automaticamente a proprio agio col proprio corpo e a non avere problemi con esso, anche perché non è detto che questi ultimi dipendano necessariamente dal proprio peso, ma possono dipendere da tutt'altri motivi. Per quanto riguarda l'omofobia invece, ad esserne vittima è più che altro Caio che ogni giorno deve sopportare i commenti e le frecciatine non solo dei suoi compagni di scuola ma anche di sua madre ed è soprattutto questo a farlo soffrire e ad impedirgli di accettare a pieno il suo orientamento sessuale (fortunatamente però, verso la fine del romanzo, anche per lui le cose cominceranno ad andare per il meglio). In particolare comunque, ho apprezzato davvero tanto che Vitor Martins, rispetto al fatto di essere grassi e/o gay o comunque LGBTQ+, ci abbia mostrato delle esperienze molto diverse tra loro, quasi all'opposto: c'è chi non ha mai avuto nessun problema ad accettare il proprio orientamento sessuale (probabilmente anche grazie ad un ambiente ad un famiglia amorevoli e supportivi) e c'è chi a ciò deve ancora arrivarci, c'è chi ama ed apprezza il proprio corpo e riesce ad ignorare le opinioni ed i commenti degli altri e chi invece deve fare ogni giorno i conti con i sentimenti negativi verso il proprio corpo ed una bassa autostima e non ce la fa proprio a non dare peso a ciò che pensano gli altri; perché sì, alcune esperienze saranno pure universali ma ognuno le vive a modo proprio. Infine, non posso non menzionare la bellissima e positiva rappresentazione che l'autore ha voluto (giustamente) dare della terapia in questo libro, cercando anche di "sfatare alcuni miti" riguardo quest'ultima come per esempio l'idea che la terapia serva solo a chi sta passando un brutto periodo e/o si trova in un pessimo stato mentale etc, perché in realtà fare terapia è utile per chiunque e in qualsiasi momento.

Avendo apprezzato Here the Whole Time così tanto, non vedo assolutamente l'ora di recuperare qualche altro romanzo di Vitor Martins! Il problema però è che lui è un autore brasiliano ed io, purtroppo, non conosco il portoghese quindi dovrò per forza di cose aspettare un eventuale traduzione in inglese (o magari in italiano, ma credo sia improbabile) prima di farlo. Fortunatamente, sembra che a Novembre verrà pubblicata la traduzione di Se a casa 8 falasse - ovvero This Is Our Place - che io ho già inserito nella TBR (to be read) e che cercherò di leggere il prima possibile!